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ROMA (ITALPRESS) – Una storia a tutto tondo, che vede le vicende personali intrecciarsi con l’evoluzione della televisione privata italiana: a fare da narratore è Gianfranco Sciscione, co-fondatore e presidente del gruppo Netweek, nel suo libro "Il grande sogno. Il ragazzo che sognava la televisione", scritto insieme all’attore Piermaria Cecchini.
Sciscione, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, ripercorre il percorso di crescita della media company. L'informazione locale per Sciscione fa da "amplificatore" alla voce della gente e dei suoi problemi, "non esistono solo i temi nazionali".

azn/sat

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Trascrizione
00:00Benvenuti da Claudio Brachino a questa nuova puntata di Primo Piano, rubrica dell'agenzia
00:15di stampa Italp, se oramai la conoscete perché dal settembre 2020 stiamo diventando anziani,
00:21piano piano, vi racconta l'attualità attraverso un'intervista, attraverso l'arte dell'intervista
00:27a un protagonista dell'attualità medesima in tutti i campi, tocca come sapete molto spesso
00:31la politica, tocca molto spesso i libri, magari i libri ci portano poi anche alla politica
00:37medesima, non solo, ma questo è un libro che ha una storia individuale che ci porta soprattutto
00:41alla storia della nostra televisione.
00:43Do il benvenuto a Gianfranco Sciscione, grazie di essere qui, fondatore di quello che oggi
00:49è il circuito Network, con cui anche collaboro in qualità di anchorman sportivo dell'offerta
00:55della prima serata, media company, così la definisco io, insomma, delle televisioni
01:00del territorio, in gran parte delle frequenze regionali importanti, ma anche con un network
01:06di giornali e di siti locali.
01:09Il libro si chiama Il grande sogno, è scritto insieme a Pier Maria Cecchini, con tutto un
01:13attore, io sono viterbese, l'ho conosciuto a Viterbo tanti anni fa, il ragazzo che sognava
01:18la televisione, ecco qua, lo vedete, e vedete che c'è un gioco di segni, io sono un ex
01:24segniologo, un ex filosofo del linguaggio, per cui le iniziali del grande sogno sono anche
01:29le iniziali di Gianfranco Sciscione.
01:31Ho già detto troppo, le cose sono tante, ma la prima cosa, se riusciamo a fare una carta
01:38di identità breve, come si dice, no? E questa è una storia ambientata nella nostra terra,
01:44ambientata in questa regione, qui siamo Romani e Lazio, ambientata a terra cina, tutto nasce
01:48lì, poi parliamo della famiglia, quella di oggi, che è popolata di figli, è anche
01:54quella da cui lei viene, però tutto inizia, se io devo scegliere una data, forse magari
02:00mi corregge, nel 1978 in un condominio, qui c'è la foto con la freccia, dentro una casa
02:06con degli utensili che oggi vedete, sembrano quelle del museo della televisione, con un
02:10gruppo di persone, di cui Gianfranco è stato il primo, visionari, l'idea di vedere una
02:18cosa e con poco di farla, e inizia lì l'avventura di una televisione locale, poi diremmo il valore
02:25della televisione locale, che si chiamava?
02:27Tere Monteggiove.
02:28Allora, come è che questo gruppo di ragazzi con Gianfranco Sciscione in testa hanno questa
02:33visione? Che volevate fare?
02:34Detto bene, Breghino, che in realtà eravamo otto visionari quel giorno, però nasce ufficialmente
02:46la società il 16 marzo 1978, una data molto importante per la nostra nazione, il rapimento
02:53di Moro.
02:54Di Affani.
02:55Bravissimo, io venivo, lavoravo a Roma, giovane ragioniere, direttore di una bella industria
03:02di giocattoli, ho sempre amato i giocattoli, perché poi dieci anni ho lavorato in questa
03:06azienda, e per venire da Roma a Terracina, generalmente ci mettevo un'ora e un quarto,
03:12un'ora e venti, ci sono venuto quattro ore e mezza.
03:15Perché?
03:16Perché un giorno c'è stato quel problema, questo grande problema, da ogni passo mi fermavano
03:21per controllare il portabagaglio e tutto, quindi l'appuntamento dalle quattro, che è
03:26da Notè, è stato dalle otto, e lì è nata questa avventura, la società.
03:31Un giorno indimenticabile.
03:33Indimenticabile, per tanti punti di vista.
03:35I soci otto, amministratori otto, ricordo la frase di Notè, vi fidate come vedo, ognuno
03:43vuole essere amministratori di vista sociale, tutti eravamo carichi, chiaramente, primo
03:48maggio, dopo una serie di lavori, ma già iniziati nel 76 però, che non avevamo soldi,
03:54non avevamo nulla, avevamo soltanto il grande amore, almeno quello che avevo io, per questa
03:59nuova attività che nasceva, la televisione privata, far vedere il film in televisione,
04:06far vedere, perché ricordiamoci, 78 la RAI ancora trasmettiva in bianco e nero, e c'era
04:11il primo e il secondo canale. Noi nasciamo, primo maggio 78, la RAI 3 a gennaio 79, quindi
04:17queste cose sono importanti. Ci trovavamo di fronte a un etere quasi pulito, non proprio
04:23pulito, ma già ancora pulito, tanto è vero che scelsi il 46 come primo canale, perché
04:28si sapeva che la RAI 3 doveva mettere il 43 da Montemario con una potenza di 20.000 watt,
04:33noi che eravamo piccoli dicevamo manco 100 watt, e beh, mettiamoci a tre canali di distanza
04:39dopo pochi mesi le frequenze sparirono, tanto è vero che a Roma specialmente occuparono
04:45il 70, 71 canali vietati e poi è intervenuta la legge. Ma per avere questa legge ci sono
04:50voluti 12 anni. So, cos'è? 1990 la legge va a me. Lo so perché io nel 1991 ero nel
04:59gruppo che ha fatto partire il primo delegione nazionale privato a Milano, come lei sa dopo
05:04la guerra del golf e diventa Italia 1. Però adesso c'è nel libro, è un bellissimo libro
05:10da leggere, poi insomma c'è un autore per Maria Cecchini che l'aiuta, che fa una bella
05:15introduzione, che dice che insomma si è introdotto quasi nella sua storia per raccontarla, quindi
05:19è un libro bello anche da leggere, oltre che con una marea di materiali fotografici, perché
05:24libri, noi dobbiamo parlare anche dei libri, dobbiamo invitare le persone a leggere, sono
05:27venuti che rifacciamo i libri. Nel libro c'è questa storia parallela che si incrocia
05:31sempre, quasi con dei capitoli, come dei contrapunti, la storia imprenditoriale e poi la storia sociale
05:37del tempo, quella normativa, però vogliamo, io ho detto alla fine circuito network, abbiamo
05:42detto all'inizio, in mezzo cosa c'è, per dirlo velocemente, poi la nascita di Gold
05:46TV, la parentesi del circuito 9, perché poi dobbiamo arrivare al network oggi.
05:50Esatto, sì, praticamente il network non è altro che una società, oggi, proprietaria di diversi
05:57canali regionali, mentre Italia 9 eravamo tutti proprietari in ogni regione, quindi era
06:02un consorzio, e come tutti i consorzi c'erano i furbi, i più intelligenti secondo loro,
06:09le trasmissioni le facevamo insieme, perché in quel periodo, nonostante il periodo di quello
06:14che era, noi trasmettevamo anche le prime 100 puntate di Dallas, le abbiamo trasmette noi.
06:20Il telefilm è simbolo di Berlusconi.
06:23Sì, la casa nella prateria che oggi qualche network nazionale trasmette, quei programmi
06:28già negli anni 80 li trasmettevamo noi, così Bonanza, tutte quelle cose che l'America
06:34citava in quel periodo, venivano da noi, i mittenti regionali, perché sappiamo che Berlusconi,
06:40che Dio ha ben gloria, per me è stato un grande imprenditore della televisione e quando
06:44nacque la legge Mammi, lo voglio dire pubblicamente, in un convegno con le varie televisioni private,
06:51tutti chi si arrabbiava perché era stato fatto un vestito su misura di Berlusconi, questa
06:56era la storia, io gridai a squarciacola, non mi interessa, dissi, oggi hanno fatto una
07:02legge, ieri ero un pirata, oggi sono un concessionario e quando piove, pure io mi ci metto la testa
07:09sotto questo ombrello e almeno mi salvo la testa, fino a ieri non ero nessuno, fino a ieri
07:14di Gestapo, ahimè, devo dire le cose che l'ho scritto nel libro, quando venivano
07:19l'Escopost, sembrava un giorno esasperato, io mi nervosito almente tanto che uno di questi
07:25dipendenti dell'Escopost si diceva, siete come la Gestapo, siete la Gestapo, noi stiamo
07:31facendo nulla di male, noi stiamo cercando di crearci un posto di lavoro senza bussare niente
07:35e allo Stato non abbiamo detto niente, poi è arrivata la legge, la prima legge Mammi, poi
07:39è arrivata la Maccanico.
07:40Poi voglio arrivare anche alla legge Gasparri, però c'è un capito del libro, io l'ho letto
07:45così, poi mi correggio se sbaglio, quella che la chiamo il Far West, che è l'inizio,
07:49prima della legge, e il Far West è interpretato sempre, se mi permette un po' negativamente,
07:54c'è un'assenza di regole, c'è sicuramente una terra di frontiere, di invenzione e di
07:59costruzione, ma anche se lei rovescia un po' questo tema, dice che il Far West è poi
08:03in attesa di una legge che era doverosa e che ha creato molte difficoltà e che voi avete
08:07superato perché eravate preparati, quindi anche questo merito, riconosce una legge, saperla
08:12affrontare e andare avanti, però questo Far West lei lo vede come un episodio di libertà,
08:18di libertà rispetto a quello che era un'offerta monocratica della televisione, della televisione
08:23di Stato, col suo bene, insomma la RAI era una storia meravigliosa, anche di bene per
08:27il paese, ma era pur sempre un punto di vista, come dico anche nel mio picco, perché anche
08:32io ho partecipato alla storia delle televisione nazionali privati, come dico anche nei convegni,
08:36nel 91 c'erano tre, nel gennaio del 91 c'erano sei, sono stati belli o brutti, ma se è meglio
08:42di tre in democrazia o no, e allora quel Far West era anche creatività, era anche capacità
08:49di raccontare altre cose, poi voglio vedere che cosa raccontavate, è così?
08:52L'ho interpretato male?
08:54No, no, no, ho interpretato benissimo, nel Far West significava che io la mattina decidevo
08:59di andare sul monte con un analizzatore, si chiamava così, controllavo i vari canali
09:05e vede un canale libero e lo accendevo, questo che poi è stato il nostro Eldorato, è stato
09:11il mio Eldorato, mi ha parlato di Italia 1, bene, oggi quando Berlusconi comprò Italia
09:171, io andai a Piazza Adriano, fui chiamato dirigente dell'epoca, all'ultimo piano,
09:22perché volevano comprare un mio canale e lo scrivo nel libro, il 49, che io l'avevo
09:28appena comprato da Teleuniverso, i miei amici, ero socio all'epoca, e loro disse no abbiamo
09:33bisogno del 49 perché Italia 1 precedentemente che era Rusconi il titolare, aveva lasciato
09:39il ripetitore non a Montecavo dove c'è una bella apertura per far vedere i segnali, ma in
09:47basso sotto Tivoli e lì non arrivava Frosinone, avevano bisogno di Frosinone, avevo questo 49,
09:55mi siedo a tavolino con loro e io con una certa, giovanissimo all'epoca, quindi poteva avere
10:0034-35 anni con il dirigente di Medias, di Fininvest, 96 Medias, esatto, poi ho conosciuto i dirigenti
10:13Ferresin dell'alta frequenza, quanto vuoi per questo 49? Io gli ho detto mi dato 500 milioni
10:19di lire, io ho tutto regolare, ho fatto il contratto, cessione di ramo d'azienda, questo
10:24Dottor Rossi mi sembra che si chiama, ha passato tanti anni, dice se ti faccio un bonifio di
10:28400 milioni, dove devo firmare la faccio io, immediatamente, perché quei soldi mi servivano
10:33per costruire la rete, per costruire alla bassa frequenza, ma non sono stati quelli che, come
10:37ho detto prima, quando nel mancanza di legge, nel Far West, ahimè sì ci sono dei problemi,
10:44e li ringrazio però, se avete letto bene nel libro, ringrazio i pretori, perché all'epoca
10:50c'erano i pretori che mancando di legge, legiferavano loro, e chi aveva ragione, come
10:57si aveva ragione, con il preuso, racconto tutta questa storia anche all'onorevole Gasparri,
11:02il quale si rende conto effettivamente che c'era bisogno di una nuova legge e lui debba riconoscere.
11:08Certo, il Presidente Conferronieri mi chiamava spesso e dice ricordatevi voi direttori di media
11:14se te dovete molto al signor Gasparri, nel libro tu lo dici, che Maurizio Gasparri con
11:19la sua legge, tutto sommato forse ha fatto una fotografia della storia della televisione
11:25italiana e ha permesso di diventare quella che è diventata oggi.
11:28Però dico una cosa fuori di Gasparri, Gasparri viene dalle televisioni private, perché nell'83-84,
11:34mancanza di legge, Gasparri un piccolo consigliere comunale di Roma e dell'MSI all'epoca,
11:42come il buon Teodoro Bontempo che adesso non c'è più ed altri, io avendo la mia trasparenza
11:50nelle televisioni che fa intervenire tutti, Gasparri era presente, conosceva i problemi
11:54della televisione privata, locale specialmente.
11:57Quando fa la legge, oggi se abbiamo questa magnificenza di questi canali che oggi ci sono,
12:04perché sai la legge MMI poteva dare massimo 12 canali nazionali, con la Gasparri si apre
12:11il mercato, si apre il mercato e dice chi ha le risorse faccia la televisione, perché
12:14le risorse elettromagnetiche esistono, quando il Parlamento italiano che non capiva niente
12:20all'epoca diceva che non esisteva queste possibilità, invece ce ne erano, soltanto la non conoscenza
12:29di questo settore. Gasparri che veniva da questo settore da giovane, poi l'ha praticato
12:34con una legge. Perché l'ho voluto scrivere? Perché lasciamo fuori il discorso politico
12:39di cui non mi interessa, però è stato un ministro molto attento e ha dato la possibilità
12:44e tanto questi posti di lavoro devono dire grazie a quella legge.
12:48Senta, veniamo un po' ai contenuti. Lei dice spesso nel libro una cosa, e poi la porto
12:54anche all'oggi, che fare le televisioni locali diventa complementare alle televisioni
13:00nazionali, viene incontro, oggi in un tema di grande attualità, al desiderio della gente
13:05di sentire cose più vicine, che riguardano il proprio territorio, i propri servizi, sai
13:09che i giornali locali vanno meglio dei giornali nazionali, i siti regionali o locali vanno meglio
13:14di quelli nazionali, che pure hanno un ruolo comunque importante. Questa televisione accanto
13:19alla gente, vicino alla gente, che può raccontare meglio cosa alla gente, è stato un po' il
13:25mantra della sua visione della televisione. Sì, centrato in pieno. Io ho detto sempre
13:30che noi dobbiamo dare voce a chi non ha voce, che noi dobbiamo essere questo amplificatore
13:35di tanta gente, di problemi, non esiste solo il problema ai miei nazionali come è successo
13:39l'altro giorno, che tutti i media poi ci sono andrati sotto, sul fatto che è successo proprio
13:44nella mia città, di quel ristorante dove è caduto il tetto, no? A Terracina. A Terracina,
13:51sì esatto. Però noi tutti i giorni nella nostra regione, così nelle regioni di cui abbiamo
13:56le nostre televisioni regionali, i nostri redattori devono stare attenti alle telefonate,
14:02ce ne arrivano tante, stiamo sicuri, anche per le strade, per il buco. Ieri proprio su Latina
14:06una buca di sei mesi che stava aperta e abbiamo fatto delle immagini e vedere quella voragine
14:11nei denti, un bambino cade lì dentro, perché non si fa? A chi si sono rivolte? A noi.
14:15Certo. E racconto un particolare dell'importanza della TV locale, quanto mise il primo traliccio
14:21sul Circeo, Parco Nazionale del Lavoro, tanto ormai sono passati quasi 40 anni, siamo 47,
14:27più di 40 anni, 43 anni, il predore mi assolse, mi faceva molta di 100 mila lire, è vero, dell'euro,
14:34però mi assolse perché la televisione locale per lui era un servizio pubblico, perché
14:39quando l'Avis aveva bisogno del sangue si rivolgeva a noi e noi eravamo pronti a fare
14:44di questo servizio, perché eravamo nati per questo motivo noi.
14:47Senta, quanti anni ha lei? Io la posso chiedere.
14:49Come no? Il 25 aprile ho fatto 75 anni.
14:5375 anni. Allora senta, un signore di 75 anni, nell'ultimo, io vede che vado vago, faccio
14:58un'intervista con un filologico ma vago nel tempo del libro, nell'ultima pagina mi ha colpito
15:03che lei dice, a proposito della gente, siamo al punto dell'ingresso dell'intelligenza
15:08artificiale, le tecnologie della comunicazione stanno cambiando un'altra volta al mondo,
15:12come è cambiato 100 volte in questa lunga storia di quella protagonista, e arriveremo
15:16un po' in sesto a persona, non più all'interesse della gente, ma che la gente avrà interesse
15:22per quello che si viene a costruire, quindi non ha più bisogno, purtroppo neanche più
15:26di me degli anchorman e cose del genere, io ancora per qualche anno resisto, però
15:32lei alla visione l'ha portata ancora in avanti un'altra volta, ha detto attenzione che il
15:37mondo sta per cambiare un'altra volta, le persone non solo prima bisognava andare vicino
15:41a loro, adesso loro sceglieranno quei loro gusti attraverso la tecnologia che viene messa
15:46a disposizione, è così? È così, ha perfettamente ragione. Se torniamo indietro nel tempo, questo
15:52qui non diciamo che è un libro, è un'agenda, questa agenda io, io personalmente già nel
15:5778, no no è un'agenda, scrivevo i programmi a mano, quando uscì il fatto di uscire i primi
16:04computer che davano la possibilità alla televisione, io mi sono impegnato l'anima per averli, non
16:09avevo risorse, attenzione, perché guardavo il futuro, oggi avendo circa una quarantina di
16:14canali da mettere in onda in tutta Italia, se non avessimo creato quei programmi, ma i programmi
16:19li abbiamo creati noi, attenzione, poi abbiamo chiamato un programmatore e abbiamo detto cosa
16:23avelevamo, perché esistevano dei programmi in circolazione, ma costavano centinaia di
16:27milioni di lire e io non ce l'avevo, così ho scritto io il programma come lo volevo, ho chiamato
16:32un bravo programmatore e quindi questo mi ha fatto un vestito su misura che oggi tutte le
16:38televisioni che noi abbiamo funzionano dal momento della messa in onda alla fatturazione,
16:43tutto, è tutto congegnato, perché nel momento in cui fa il contratto entra in un circuito,
16:49ed ecco perché è importante l'intelligenza artificiale, che migliorerà ancora quello
16:53che noi abbiamo portato avanti.
16:55Mi fa piacere il Consiglio 75 e non ha paura di te.
16:58No, no, no, assolutamente, noi dobbiamo cavalcare i tempi sempre, mai combatterli, perché è
17:03il più grande errore e questo l'ho detto a chi mi succederà, perché arriverò pure io
17:07giorno che dovrò lasciare questo mondo, e ho detto ai miei figli, ricordatevi, il futuro
17:13è vostro in questo momento, sappiate cavalcare il momento.
17:18E non, prima di tutto, il rispetto, ho chiesto a loro il rispetto per tutti, specialmente
17:24per i nostri dipendenti, collaboratori, perché sono la nostra forza, questo è io.
17:28Io non ho mai richiamato un mio dipendente perché è arrivato a 10 minuti di data, mai
17:32mi sono permesso in questi 47 anni, lo dico pubblicamente, e ne sono orgoglioso, perché
17:36non ho trovato gente vicino a me, furbi, eccetera, o altre cose, nulla facendo, ho trovato persone
17:43vere.
17:43Senta, allora noi ci avviamo alla conclusione, vedete che il tempo è tirante, ma se a piacere
17:48torna, magari prendendo un pezzo del libro e approfondendo un tema di attualità della
17:53televisione, questo è un libro su una persona, su una storia, su un titolo che è il sogno,
17:59il grande sogno, allora io, e poi c'è dietro una citazione di Alfieri, che abbiamo studiato
18:04a scuola, vogli e vogli sempre e fortissimamente vogli, non ho la copertina.
18:10Allora io, quando avevo 20 anni in cui ero, ho lavorato con un signor si chiama Edoardo
18:13De Filippo, alla scuola di drammaturgia dell'Università della Sapienza, che nelle varie lezioni
18:17ci diceva, sono stato molto fortunato da giovani, ci diceva, non è genio chi ha un'idea,
18:24ma è genio chi la realizza, quindi diciamo a chi ci guarda, ai giovani, a tutti quelli
18:29che nella vita è importante per un sogno, ma è importante anche combattere per quel sogno,
18:34con la stessa forza di Alfieri, è così?
18:36È così, io ho puntato il dito verso la luna e mi sono trovato nel mondo delle stelle
18:41invece, non me l'aspettavo, sono onesto, mi aspettavo di trovare un piccolo posto di
18:46lavoro creato, però non mi aspettavo quello che è successo poi, puntavo verso la luna e
18:52invece mi sono trovato nelle stelle, questa qui è la cosa.
18:55E voglio dire soltanto l'ultima cosa, questa è l'ultima fotografia mia da bambino, bambino
19:00normale, se hai letto il libro, sai che benissimo, il primo è stato un po' drammatico, c'è
19:06la storia anche di un incidente, e questa è l'ultima fotografia con le gambe normali,
19:10poi ho avuto un grosso problema, ahimè che ancora mi porto appresso.
19:13Ci sono tante cose da dire, anche sulla sua famiglia, a me viene da dire del tuo, io dopo
19:18un po' che parlo con una persona lei scivola via perché non riesco a tenerlo e penso che
19:23il tuo rispetto non passi da lei, ma il tuo rispetto della persona, però, io lo preferisco
19:28con tutto, i miei dipendenti, nessuno mi devi dare da lei, allora Gianfranco, c'è una bellissima
19:33storia, c'è tutto nel libro, c'è la storia della famiglia, c'è la storia di Terracina,
19:36c'è la storia dell'incidente, c'è un bellissimo episodio con tuo padre e tua madre quando eri
19:41timoroso di chiedere 12 milioni, se non sbaglio di dire, per faccare la liquidazione,
19:45e poi quando ho contrattato, te lo ricordi?
19:4811 milioni, però il tuo padre dice io ti firmo ma tratta meno, poi se la tua madre
19:53che il tuo padre l'hanno portato i loro librettini, gli assegni, i genitori come sempre, quando
19:58amano fanno anche le cose per i figli, allora io voglio aiutare su questo perché c'è una
20:03famiglia di origine e una famiglia d'arrivo, ai miei fratelli Angelo e Romano, le loro mogli
20:08Gabriella e Loretta, ai miei ripoti Letizia e Augusto, Letizia e Giulia, a mia moglie Angela,
20:13ai miei figli Italo, Marco e Giovanni, perché ciò che abbiamo costruito non si fermi ma continui
20:18a crescere generazione dopo generazione, l'impresa italiana è un romanzo familiare,
20:23stai d'accordo?
20:24D'accordissimo e secondo me noi siamo, noi come tanti piccoli imprenditori come me, siamo
20:30il vero asse portante di questa nostra nazione.
20:33Beh questo è così, salutiamo Giovanni, presidente del gruppo Network, Marco Ciscione,
20:39amministratore delegato, è anche il mio diretto riferimento, quindi lo saluto Marco, Giovanni
20:43lo conosco un po' di meno, ma lo stiamo comunque, quindi io conosco l'ultima parte della tua famiglia,
20:48conosci il futuro?
20:49Conosci il futuro, però è bello, mi è piacere fare tutti questi nomi che ci sono tanti protagonisti
20:54che sono quelli di ripeto, un romanzo individuale e familiare.
20:57E' vero, è vero.
20:59Allora, grazie a Gianfranco Ciscione che è stato con noi, che ha scritto con Pier Maria
21:03Cecchini, che non ricordiamo, un grande attore italiano, questo bellissimo libro, Il grande
21:08sogno, il ragazzo che sognava la televisione, le iniziali di Ciscione sono anche le iniziali del
21:14grande sogno, leggetevelo, perché ci sono tante cose, tante foto, tante storie, tanti
21:20aneddoti e tramite la storia della televisione un pezzo di storia di questo paese, va bene?
21:24Verissimo, benissimo.
21:26Allora, io la ringrazio di essere stato con noi, le auguro comunque in bocca al lupo,
21:29perché lei è molto giovane ancora, ha molte idee, non le fa paura al futuro, non le fa paura
21:36a progettare, quindi vuol dire che è giovane.
21:38Grazie a lei e grazie a voi che avete seguito questa bella puntata di Primo Piano, appuntamento
21:44alla prossima puntata, arrivederci.

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