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RAGUSA (ITALPRESS) - L’Ematologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa entra a far parte della rete regionale siciliana delle malattie rare. La struttura è stata designata come centro di riferimento per la gestione dell’emofilia, rara malattia del sangue che compromette la capacità dell’organismo di fermare le emorragie. Il decreto dell’assessorato regionale alla Salute autorizza l’Ematologia ragusana a prendersi carico in modo completo dei pazienti con emofilia e altre coagulopatie congenite: dalla diagnosi alla terapia, dal monitoraggio clinico alla somministrazione dei farmaci salvavita.

sat/gtr

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00:00L'ematologia dell'ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa entra a far parte della rete regionale
00:09siciliana delle malattie rare. La struttura è stata designata come centro di riferimento
00:15per la gestione dell'emofilia, rara malattia del sangue che compromette la capacità dell'organismo
00:20di fermare le emorragie. Il decreto dell'assessorato regionale alla salute autorizza l'ematologia
00:27ragusana a prendersi carico in modo completo dei pazienti con emofilia e altre coagulopatie
00:32congenite, dalla diagnosi alla terapia, dal monitoraggio clinico alla somministrazione dei
00:38farmaci salvavita. È il terzo centro in Sicilia abilitato a prendersi cura di questa complessa
00:44patologia. È il primo e finora unico all'interno di un'azienda sanitaria provinciale. Gli altri due
00:51a Palermo e Catania sono in ambito universitario, un risultato importante per l'equip guidata
00:57dal dottor Sergio Cabibbo. Questo è un risultato storico. Noi ci occupiamo di emofilia
01:02già da oltre 25 anni. La patologia accompagna i pazienti per tutto il loro percorso di accrescimento
01:10e in tutto quello che comporta l'assistenza sanitaria. Quindi questo comporta la necessità
01:16di essere supportati a 360 gradi con un approccio multidisciplinare che a questo punto non necessiterà
01:23per forza dell'approccio e della consulenza da parte dei due centri principali, ma piuttosto
01:30potrà usufruire di un supporto in loco, facendo riferimento agli ortopedici, ai chirurghi e alle
01:38prescrizioni stesse dei farmaci, con ottimo risvolto dal punto di vista tecnico e assistenziale
01:46sui pazienti.

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