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https://www.pupia.tv - Roma - Presentazione Global Peace Index - Conferenza stampa di Lia Quartapelle (25.06.25)
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NovitàTrascrizione
00:00Bene. Grazie a tutti per essere venuti presenti al lancio italiano del Global Peace Index.
00:11È un piacere essere qui. Grazie all'onorevole Elia Quartapelle per condividere delle parole iniziali.
00:19L'onorevole Pierico Nori ci raggiungerà presto e un ringraziamento anche al collega Sergio Stropant
00:25che ci raggiunge dal Belgio, da Bruxelles per parlarci degli ultimi dati quando si parla di livello di pace nel mondo.
00:36Questo intervento sarà in italiano, sarà uno scambio in italiano.
00:40I dati, gli highlights che saranno condivisi dal collega Sergio aiuterò io la traduzione in italiano, ma lo scambio.
00:50Quindi grazie onorevole, a lei la parola.
00:51Grazie mille alla dottoressa Ferraro dell'Agency for Peace Building e grazie mille al dottor Strobanz dell'Institute for Economics and Peace.
01:04Benvenuto, benvenuto in Parlamento italiano.
01:07Credo che la giornata di oggi, la presentazione del Global Peace Index del 2025, quando abbiamo scelto la data con Giulia,
01:14l'abbiamo scelta per tante ragioni e non avevamo esattamente calcolato che si sarebbe tenuta a valle del summit della Nato,
01:26né ovviamente avevamo previsto gli sconvolgimenti globali a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni e nelle ultime settimane.
01:33Si può parlare di pace in vari modi, io credo che per evitare delle letture facilone e facilmente strumentalizzabili e leggere,
01:50il modo in cui abbiamo scelto di farlo oggi sia il modo migliore, nel senso vogliamo partire dai dati,
01:57vogliamo partire da un indice, che è un indice con una grande riconoscibilità a livello internazionale,
02:05che è un indice annuale, che quindi ci dà anche l'idea di un'evoluzione, di come cambia la situazione dei conflitti nel mondo.
02:10E' giusto farlo partendo dai dati, è giusto farlo partendo in modo informato, è giusto parlare di pace in un momento come oggi,
02:20che è appunto un momento in cui si parla molto anche di difesa, non per giusto apporre i due concetti.
02:28Senza difesa non ci può essere la pace, nella speranza che costruendo la difesa si costruiscano le condizioni per la deterrenza e quindi per la pace.
02:39Credo che questo sia il messaggio da dare oggi dall'Italia, a fronte di quanto documentato dal rapporto,
02:49cioè che sostanzialmente c'è una crescita delle instabilità globali in tante aree del mondo,
03:03c'è una crescita dei costi della cosiddetta militarizzazione, a fronte invece di investimenti per la prevenzione del peace building che restano marginali,
03:15e quindi credo che nel momento in cui l'Italia va ad aumentare le spese per la difesa,
03:20si debba ragionare su che tipo di spese per la difesa, che tipo di spese per la prevenzione,
03:25includendo anche appunto spese per il peace building e per la prevenzione dei conflitti.
03:31E l'altro elemento che ci fa riflettere del rapporto che emerge nella giornata di oggi
03:37è il fatto che l'Europa è la regione più pacifica al mondo ormai da moltissimi anni nell'indice,
03:43forse da quando esiste l'indice.
03:45Questo è ovviamente un dato di cui essere orgogliosi, un dato da osservare con grande cura,
03:55nel senso che poi sappiamo quanto le situazioni di conflitto possono esplodere in forma anche inaspettata e improvvisa.
04:06Al tempo stesso è un dato che ci consegna una grande responsabilità come europei.
04:14In questi giorni in cui si discute di spese per la difesa, credo che ci siano vari dilemmi.
04:21Io cerco di articolarne uno.
04:23Noi stiamo ragionando su un guscio da mettere intorno alle nostre case.
04:28L'Europa è un'area pacifica che vuole restare pacifica in un mondo di crescenti conflitti e questa è una cosa giusta.
04:36Bisogna però anche ragionare in termini meno egoistici.
04:39Non è che noi possiamo stare in una casa che al proprio interno è accogliente ed è sicura ed è serena
04:46e tutto intorno a noi il mondo peggiora.
04:51Quindi credo che ragionare sulla pace, a partire da una zona dove la pace effettivamente esiste,
04:57che è il continente europeo, dove il processo di integrazione europea ha veramente cancellato
05:04l'esperienza della guerra dalla vita della stragrandissima maggioranza dei cittadini europei
05:09che sono nati dopo il 1945, consegna anche però a noi europei la responsabilità di dire
05:17che bisogna costruire le condizioni per la pace anche fuori dai nostri confini.
05:22Questo è un dilemma che credo andrà affrontato in modo più approfondito anche a partire dai dati
05:33che emergono dal Global Peace Index e nei prossimi giorni.
05:37Quello che abbiamo visto con l'attacco di Israele e l'attacco americano all'Iran
05:42è la dimostrazione di un ordine globale basato sulla forza,
05:51quindi non più sulla forza del diritto ma sul diritto della forza
05:56e in queste condizioni un'area come la nostra che beneficia della pace
06:04non può che chiedersi qual è il nostro ruolo.
06:06Non si può semplicemente stare a guardare mentre altri creano un ordine globale
06:12a propria immagine e somiglianza, a propria convenienza.
06:15Bisogna capire come si costruiscono delle condizioni di giustizia, di diritto, di rispetto globali
06:23e con quali strumenti si favoriscono queste condizioni.
06:28Quindi credo che questo sia il messaggio che almeno a me la lettura dell'indice,
06:33la discussione sull'indice stimola. Partirei probabilmente dai dati
06:39per poi magari eventualmente aggiungere altre riflessioni anche da parte di Federica.
06:45Grazie mille onorevole. Infatti i dati dell'indice ci dimostrano che ogni anno
06:52la situazione va a deteriorare e ci porta comunque a riflettere e a fare delle considerazioni serie
07:02anche in termini di prospettiva dove stiamo andando.
07:05Serge, we're going to ask you if you can give us the highlights of the GPI findings
07:13and then I will translate that in Italian for the audience.
07:17Thank you very much, first of all, for having me today here at the Chamber of Representatives.
07:23It's really an honor for a think tank like Ores to be able to present the results of our research with you
07:29and I really liked what you said about it's not the strength of the law but the law of the strongest.
07:34So it's really, if I can quote you without copyright, that would be super appreciated.
07:38So for this year, key teams and key trends on the Global Terrorism Index 2025,
07:43I think we see four main features.
07:47First of all, what we call the great fragmentation or geopolitical fragmentation.
07:52It's at the highest level since the end of the Second World War.
07:55We see that middle powers and regional powers are increasing in influence, as I said,
08:00especially at regional level where we were facing about or we were counting about 14 countries
08:07being capable of influencing their neighborhoods and regionally also at the end of the Second World War.
08:15We are looking today at 34 of those countries who have developed enough power to be influential
08:22behind their borders and behind their region also.
08:25We see that the largest increase in this influence was for China,
08:28but we also expect to see China being at the highest peak of the potential of influencing at the moment,
08:35also facing quite of an impressive debt as such and lower forms of foreign direct investment said.
08:42Therefore, we think that China is at the zenith of its influence.
08:47The second and almost a consequence of that, but the second key feature would be the conflicts.
08:53These conflicts are at record level, highest number also since the end of the Second World War, 59.
08:59When I presented the Global Peace Index last year, it was 56,
09:02and we are talking about interstate conflicts here.
09:07We see that of those, 17 can be considered major conflicts,
09:10which means more than 1,000 casualties in those conflicts.
09:15And we also see that we are at the highest level of the number of countries involved in a conflict beyond their borders.
09:22It was 78 in 2024, but when we look at the past five years, we have gone up also until 98 at some point,
09:30which is the highest level ever.
09:33We also see, and that's a third key feature, that many of those conflicts are at risk of escalating.
09:38So the analysis that we've made is showing that a lot of factors preceding larger conflicts
09:43or the potential for escalation are really present and really at the low levels,
09:48so really leading to escalation.
09:50And we see that particularly in countries such as Syria, the Democratic Republic of the Congo,
09:56South Sudan, Ethiopia, and Kashmir, or Pakistan-India conflict.
10:00Finally, we've seen a change in trend in the increasing investment in the military,
10:06so increased militarization.
10:08We've seen 84 countries increasing their relative military expenditure in the past year,
10:14only 50 decreasing.
10:16We have also seen a decrease in the investment in peacekeeping, peacebuilding by 34%,
10:23and also in the number of peacekeepers down to 42%.
10:27So we see that the problem is getting bigger and larger,
10:30but we also see that the potential solution to that,
10:32the efforts in peacekeeping, peacebuilding, are being smaller.
10:38When we look at Europe, we see that Europe is, with 24 out of 32 countries,
10:43is leading this increase in military expenditure.
10:46As you have said today, I think most of, or NATO will decide to invest 5% of GDP,
10:52and we know that the majority of at least 22 countries, part of the EU, are also part of NATO.
10:57And the research that we've made there is basically telling us that we might not always want to invest more,
11:05but we need to invest better.
11:06When we compare the investment in the military between Europe and Russia,
11:10we see that Europe is already today investing 400% of what Russia is investing,
11:15so four times more.
11:16But when we look at the capability output,
11:18we see that it's only one-third higher than the output of Russia.
11:21So clearly there, we need to look at finding better procedures, finding better ways,
11:26finding more efficient ways to invest into defense and the military,
11:30rather than bluntly investing without taking this harmonization into consideration.
11:36So, as has been said before, this is a consistent deterioration in peacefulness,
11:4413 deterioration of the past 17 years, permanently deteriorating of the past 12 years.
11:49So this is clearly telling us that, first of all,
11:52conflict was the motor of the decline in peacefulness,
11:56now reinforced also with this large or larger investment into military capabilities.
12:03I think what we also need to take into account is the potential for solutions when it comes to that.
12:13And when we look at, first of all, when we look at the economic impact of violence,
12:17the statistical estimation that we have provided is, again, an increase,
12:22very close to $20 trillion in PPP.
12:26$20 trillion has been invested last year in violence,
12:29which is about 11.6% of the world's GDP,
12:34close to 2,500 per person inhabitant of the world.
12:39$2,500, that's higher than the GPT per capita of about 40 countries on the global piece.
12:47And just to give you a perspective of what the investment is about.
12:52This investment is going to what I would call violence containment for 80% of the full investment.
12:57So there we are facing a political choice where we put the money.
13:01Do we put the money in preventing conflict,
13:04or do we put money in taking care of the violence which is generating within our communities,
13:09within our societies, and between our societies also?
13:14Just imagine what you could do if you would get 1% or 10% of those $20 trillion
13:19and reinvest that in good, reinvest that in proper development also.
13:25So that's something we need to take into account.
13:28So how do we create positive outcome for our societies in the future?
13:35Do we put it there in the prevention,
13:37or do we continue to address, I would say,
13:41conflict containment and violence containment also?
13:44So in summary, I think there are four points that I can make in my summary also.
13:49We see that the world is at an inflection point,
13:51and is entering a poly-crisis era with geopolitical fragmentation,
13:55rising conflict, but also cheaper asymmetric warfare.
13:59Second point, the second point of summary,
14:01is that international institutions are failing to adapt to the new era.
14:06So therefore, we see also that the support for peacekeeping
14:09and peace building is falling, as I explained to you.
14:12Thirdly, we see this emergence of middle-power countries,
14:16which are playing a key role now in, I would say,
14:19regional, but also global stability.
14:21We see that traditional powers are waning,
14:24and that the rising wealth is creating more countries
14:26to become active in their region,
14:28but with ramification in the rest of the world also.
14:30And finally, I think the world needs new regionally-focused institutions.
14:34The global ones are failing to address regional conflict
14:37and the emerging of those regional powers.
14:41So therefore, we need to focus on regional institutions,
14:46as well as solutions which can address global problems
14:49in the era of fragmentation.
14:51So from the Institute for Economics and Peace perspective,
14:54I think I've been depicting to you the problems
14:57the world are facing today, getting worse every day.
14:59Those figures are from 2024.
15:01Look back at the first six months of 2025.
15:03You can already expect what I'm going to tell you next year.
15:06or all right.
15:07So I think from an IEP perspective,
15:09what we need to say is that there is a solution,
15:11and that's investing in positive peace,
15:13in those attitudes, structures, and institutions
15:16creating peaceful societies.
15:17Thank you for having me.
15:18Thank you for having me.
15:21You can continue the last line.
15:22Yeah, the last line.
15:24Okay, traduco non, volevo,
15:29sì, solo per dare dei riferimenti di base
15:32alla conversazione, allo scambio in italiano.
15:36Tutti i dati e le informazioni del Global Peace Index
15:39sono accessibili online nel sito Building of Humanity,
15:44quindi non entreremo con la traduzione in italiano nei dettagli di quanto ne ha parlato Serge.
15:52Però alcune informazioni che sono state condivise e che vale la pena sottolineare
15:59è che il risultato dello studio del Global Peace Index, che è quindi un rapporto che guarda all'ultimo anno,
16:09quindi sono dati che riguardano comunque la situazione principalmente del 2024,
16:14e Serge ci ha portato anche a chiederci e a riflettere, ad oggi, sapendo quello che sta succedendo e quello che succede nel mondo
16:23e che è successo anche negli ultimi mesi, se questi sono i dati possiamo ben immaginare e aspettarci che nel 2025,
16:31il prossimo anno, se il trend non dovesse cambiare, la tendenza non dovesse cambiare, la probabilità che i dati rimarranno o diventeranno ancora peggiori.
16:41Comunque dei dati che sono stati sottolineati nella presentazione è che la percentuale del risultato è una dimostrazione che sta peggiorando il livello di pace nel mondo,
16:54una diminuzione del 0,36% con 87 paesi che hanno dimostrato un aumento nel livello di deteriorizzazione della loro situazione.
17:09Nel rapporto sono presenti anche delle immagini grafiche che aiutano anche a capire e a poter digerire i dati
17:18e vedere quali sono i paesi che sono toccati maggiormente quando si parla di violenza, conflitto
17:27e ci sono tutta una serie di dati che vengono presi in considerazione nell'analisi.
17:32In generale si parla di una situazione di conflitto e di insicurezza che è in crescita.
17:4155 paesi si sono dimostrati in una situazione di conflitto, di guerra.
17:51La frammentazione a livello geopolitica sta aumentando ed è il livello più alto della seconda guerra mondiale.
17:59Ci sono contesti come ad esempio la Cina, paesi come la Cina che dimostrano una forte influenza nelle decisioni geopolitiche
18:12e questo ha un impatto anche nelle tendenze e nei risultati dello studio dell'Istituto for Economic and Peace
18:21e c'è l'elemento della militarizzazione, un aumento quindi della militarizzazione e un costo che viene investito nei confronti della militarizzazione
18:35e questo a discapito di altri investimenti, della possibilità anche di dirigere soldi e investimenti nei confronti di altre strade.
18:51L'ultimo dato che è stato molto interessante è che il costo della violenza, il risultato del rapporto ha mostrato come
19:03l'80% del costo per situazioni che sono legate alla militarizzazione, che quindi sono legate alla violenza e non alla pace
19:16sono di contenimento della violenza.
19:21e quindi attività e lavori che siano legati al termine e alla volontà di prevenire i conflitti armati, risolvere i conflitti armati
19:31non è all'interno di questo 80%, non è previsto nella visione di come vengono spesi l'80% di questi fondi.
19:39Vi invito sinceramente a guardare i dati del Global Peace Index, ci sono la diciassettesima reiterazione di questo rapporto a livello globale
19:50e ringrazio anche l'onorevole Federico Onori per averci raggiunti e magari partendo dai dati e dalla possibilità anche di aver letto e visto un trend che è preoccupante
20:11e essendo lei oltre una statistica, volevo chiederle perché è importante avere dei dati e perché è importante analizzare i dati.
20:27e la seconda domanda è alla luce dei risultati del Global Peace Index o comunque dell'informazione
20:37anche che ci viene presentata, come possiamo interpretarli soprattutto nello scenario Contasto Italiano.
20:46Grazie.
20:47Grazie a Teresa Ferrari, grazie a tutti i presenti.
20:54Sì, quindi questo è un esercizio che consiste nel provare a basare il ragionamento intorno ai temi legati alla pace a dei dati
21:06e quindi è sicuramente un esercizio non solo legittimo ma opportuno, utile, necessario
21:13e dovrebbe essere l'approccio che viene utilizzato in generale quando vengono disegnate delle politiche,
21:20quando vengono fatte delle decisioni politiche e non solo.
21:23Quindi da questo punto di vista io credo che la strada intrapresa abbia iniziato a essere percorsa con i giusti passi.
21:31Rispetto ai dati, a come interpretare i risultati presentati nel report, io non ho guardato i dati del report,
21:44ho guardato la nota metodologica e ho visto come è costruito questo indicatore
21:49e su questo si baserà il mio intervento, nella volontà e nella convinzione di poter apportare qualche spunto di riflessione
21:57per migliorare l'esercizio di ragionamento intorno ai temi della pace basandoci sui dati.
22:05Innanzitutto, di cosa parliamo? Parliamo di un indicatore composito, quindi un numero, alla fine noi avremo un numero,
22:14ma partiremo da 23 indicatori diversi, che chiameremo indicatori atomici, che ci vengono dai dati che abbiamo scelto di utilizzare.
22:24La scelta di questi 23 indicatori risponde a un'altra scelta, che è quella di tre concetti,
22:37tre concetti che stanno alla base, o meglio scusatemi, tre concetti che costituiscono la proposta
22:46di chi ha disegnato questo indicatore rispetto al tema della pace.
22:49I tre concetti sono livello di conflittualità internazionale, quindi un paese, quanto è coinvolto in conflitti con paesi intorno a lui.
22:59Il secondo è il livello di sicurezza interna, la società di questo paese, quanto è conflittuale invece all'interno.
23:06C'è un livello di sicurezza percepita, oggettiva.
23:10E da ultimo, il terzo concetto, la militarizzazione, quanto si è armato questo paese.
23:15Immagino che tutti quanti noi già cominciamo a navigare, a esplorare questo mondo, anche magari con delle domande.
23:25Cosa facciamone con questi tre concetti, che sarebbero effettivamente tre dimensioni diverse della pace,
23:32la quale pace è quindi un fenomeno multidimensionale.
23:35Bene, li mettiamo tutti insieme.
23:37Quindi prendiamo 23 indicatori che coprono tre dimensioni diverse, li componiamo in un numero solo finale,
23:45quindi l'output finale sarà un singolo numero, e questo dovrebbe rappresentare la pacificità di un paese,
23:55considerando che appunto stiamo considerando la pacificità in ottica sia di pace positiva che di pace negativa,
24:02quindi non solo l'idea che non ci siano conflitti intorno e dentro di noi,
24:06ma che noi si stia anche costruendo le istituzioni, perché questi conflitti, lì dove dovessero presentarsi,
24:12si possano risolvere nella maniera migliore o magari non si presentassero affatto.
24:18E questo è sicuramente un ragionamento corretto, perché riguarda anche la vulnerabilità di una società ai conflitti,
24:25perché potrei osservare uno stato di assenza di conflitto in un momento,
24:28ma una società che effettivamente non ha gli strumenti a debole e quindi potrebbe invece con grande probabilità
24:36essere coinvolta in un conflitto in un momento successivo.
24:39Lì dove ci fossero invece le strutture democratiche di coinvolgimento dell'opinione pubblica
24:44e quindi la cosiddetta pace positiva, questo sarebbe evitato come rischio.
24:48Ecco perché è sicuramente corretta questa intuizione che è contenuta nell'idea dell'indicatore,
24:55così come i tre concetti sono interessanti, quelli che ho menzionato prima.
25:00Ora, io sono una statistica e parte del mio dottorato in effetti era su indicatori compositi.
25:08Cosa si fa di solito, attualmente, lo stato dell'arte rispetto agli indicatori compositi
25:13per un fenomeno multidimensionale è quello di rispettare la multidimensionalità.
25:20Quindi questo è il primo punto, il primo contributo che mi sentirei di dare.
25:25Di rispettare la multidimensionalità in che senso?
25:28Di non voler arrivare necessariamente a un numero finale unico
25:33che ci descriva tutto il fenomeno nella sua complessità,
25:37ma a fermarci un attimo prima, quindi a riconoscere delle dimensioni,
25:42le quali possono essere misurate in maniera diretta o latente,
25:45che dipende dal fenomeno che abbiamo sotto mano,
25:48anche attraverso diversi indicatori che poi comporremo tutti insieme,
25:53ma a non fare questo esercizio di composizione tra dimensioni.
25:58In questo senso, quindi, l'idea potrebbe essere quella di avere tre indicatori invece che uno,
26:03come strada alternativa, perché è un'esplorazione quella che facciamo
26:07e che facciamo tutti insieme poi.
26:08L'immagine che ho in testa è questa, quindi università, ricerca, politica, società civile.
26:17Quindi, per esempio, tre indicatori.
26:22Anche perché quando noi sommiamo tutto insieme,
26:26ecco, forse non ho detto che l'approccio è quello additivo,
26:28quindi i 23 indicatori atomici, che erano i nostri ingredienti iniziali,
26:33li combiniamo attraverso somme e sottrazioni.
26:35Non prima di aver moltiplicato gli stessi per dei pesi.
26:40Quindi, diciamo, distribuiamo delle importanze diverse a seconda di cosa?
26:45Della nostra sensibilità.
26:47Io non so se sono riuscita finora a rendere chiaro l'idea
26:50che ci sono tantissime scelte,
26:53tantissime scelte che vengono fatte quando si costruisce un indicatore composito.
26:58Tutte queste scelte rispondono, potremmo dire, ad arbitrarietà,
27:02diciamo a una soggettività.
27:03Sicuramente ha un framework di riferimento, un framework concettuale.
27:09Quando io dico che più un Paese si arma e meno pacifico io vedo quel Paese,
27:17io sto aderendo ad un framework concettuale
27:19che difficilmente contemplerà, ad esempio, l'effetto di deterrenza.
27:23Perché, analisti politici, la realtà, dal mio punto di vista,
27:29sempre è una lettura delle cose.
27:31Tra le cose che scegliamo di osservare, a loro poi diamo anche una lettura.
27:36Quindi, diversi livelli di scelte e di soggettività.
27:41Uno potrebbe argomentare che a volte una guerra la si evita proprio preparandosi alla guerra.
27:46Perché? Perché uno Stato limitrofo ci penserà due volte ad attaccare un Paese
27:53che può difendersi, può difendersi più a lungo, può difendersi meglio.
27:58L'effetto di deterrenza è un elemento del quadro concettuale
28:01che può o non può essere preso in considerazione.
28:04In questo caso non lo prendiamo in considerazione,
28:06quindi dobbiamo essere consapevoli.
28:08Tutto si può fare, basta dirlo.
28:10Nel senso, l'importante è essere chiari a quale modello aderiamo.
28:15E il modello, che è un termine che sembra matematico-statistico,
28:19a me è piaciuta tantissimo la proposta del modello come set di valori.
28:24In statistica e in matematica io scelgo un modello in base al mio set di valori.
28:29Quindi il modello che scelgo rifletterà la mia visione delle cose.
28:31Quindi già prima di ottenere un numero finale,
28:34io ho già fatto tutte le scelte.
28:35Quell'indicatore sarà un riflesso di come io vedo le cose.
28:38Quindi l'effetto di deterrenza.
28:42Non solo.
28:43Quando io prendo tanti indicatori e li metto insieme,
28:47diciamo anche distribuendo dei pesi,
28:49diciamo che adesso il peso è uno su tutti.
28:52O meglio, scusate, se sono 23 è un ventitresimo su tutti.
28:55Quindi diciamo che ogni indicatore pesa lo stesso degli altri.
29:00Quindi l'idea che alcuni abbiano più peso
29:03la cantoniamo un attimo per semplificazione.
29:05Quando io li sommo, devo verificare che abbiano tutti la stessa polarità.
29:11Ovvero, all'aumentare di uno, l'indicatore finale aumenta.
29:16Cioè che abbiano tutti, che indichino, indicatore, tutti dalla stessa parte.
29:20Faccio un esempio.
29:21Il tasso di omicidi.
29:23Siamo d'accordo che più omicidi ci sono dentro un paese,
29:27dentro una società, meno pacifica sarà la società.
29:31Quindi la polarità dell'indicatore atomico, tasso di omicidi, è negativa.
29:37Rispetto invece al tasso di incarcerazioni.
29:41Di primo acchitto uno potrebbe dire, beh, più persone vengono messe in carcere,
29:46più la società sarà meno pacifica.
29:48Quindi anche questo indicherà la stessa...
29:50Nì, forse no.
29:53Ad esempio, se in un paese c'è un problema di criminalità organizzata,
29:57che ha procurato molte uccisioni,
29:59e il governo è intervenuto con delle politiche preventive,
30:02diciamo, anche di incarcerazione,
30:05l'aumento delle carcerazioni e la diminuzione degli omicidi
30:09indicherà che il livello di pacificazione è aumentato.
30:12È meglio avere alcune persone criminali in carcere
30:15prima che abbiano commesso un omicidio
30:17che avere tante persone uccise.
30:19Bene, quando io invece sommo,
30:21io questa diversità non la colgo più.
30:24Proprio in virtù del fatto che volevo raggiungere
30:26un unico numero finale,
30:28io spero di non essere troppo tecnica e di riuscire a farmi capire,
30:31io non vedo più quello che è successo,
30:35non colgo più le differenze.
30:36Paradossalmente vado ad oscurare con un unico indicatore,
30:40un unico numero,
30:41più di quanto io possa vedere.
30:47Infine, a cosa serve?
30:50Spesso gli indicatori atomici vengono utilizzati per fare un ranking
30:53e stabilire quale paese è più performante di un altro,
30:56perché spesso i soggetti che vengono analizzati sono i paesi.
31:01Il ranking è un obiettivo legittimo, lecito,
31:04a volte è utile anche per capire e orientarsi
31:08e quindi anche lì è una scelta che io faccio
31:12rispetto all'obiettivo dell'indicatore che sto costruendo.
31:15Se io però voglio capire il fenomeno
31:19per poi magari decidere come agire rispetto a quel fenomeno,
31:25io avrò bisogno di mantenere invece in un certo qual modo
31:29l'atomicità di quello che osservavo.
31:31Se io vado a mettere tutto insieme,
31:33in un unico numero finale,
31:35io non so cosa sto leggendo,
31:37io non so quel 4 cosa vuole dire
31:39e non riesco a capire come posso farlo diventare 5
31:42se quel 4 vuol dire livello di pacificità
31:45e io punto ad innalzarlo.
31:47Cioè, il decisore non riesce più ad utilizzarlo,
31:51quell'indicatore,
31:52che serve, va bene, per un ranking
31:53e dire quale paese è migliore di un altro,
31:56ma serve solo a quello.
31:57Io mi fermerei qui,
32:01se ci sono domande sarò felice di rispondere,
32:03cioè nonostante in ultima chiusura,
32:05lungi da voler essere un contributo d'estruens,
32:09io penso che qui ci sia invece moltissimo
32:11da poter continuare a costruire.
32:13Io penso che la riflessione avviata
32:15sia molto importante,
32:17sia anche unica nel suo genere,
32:19quindi preziosa e da valorizzare.
32:21credo che potrebbe essere ancora più utile
32:24poter capire come rendere questo strumento
32:27uno strumento operativo
32:28e quindi aumentarne la sua utilità
32:31negli ambiti di decisione politica.
32:33Grazie.
32:35Grazie onorevole.
32:36Apriremo anche lo spazio delle domande,
32:40quindi se dovessero esserci
32:42le accoglieremo molto presto,
32:46però vorrevo permettermi di collegare
32:49un punto che è stato menzionato
32:54dall'onorevole Onori
32:56e anche dall'onorevole Quarta Pella all'inizio.
33:00L'onorevole Quarta Pella all'inizio
33:01ci ha ricordato che questi sono temi
33:03che ci riguardano,
33:05perché riguardano ad esempio l'Europa,
33:07riguardano anche i costi della difesa,
33:12sono temi che sentiamo regolarmente
33:14nel dibattito pubblico
33:16e per chi di noi lavora nel nostro settore
33:18può essere come operatori di pace,
33:21nel mio caso,
33:22a livello anche istituzionale
33:24e ci sono anche altri colleghi,
33:26poi giornalisti,
33:28quindi è un mondo che sono temi
33:30che conosciamo,
33:31però nelle case,
33:33e se consideriamo l'Italia,
33:34nelle case anche di tutti gli italiani,
33:36sono temi che vengono trattati
33:39e questo vorrei con grande piacere
33:44collegarlo a quello che ha appena detto
33:46l'onorevole Onori.
33:48È molto importante,
33:49è molto importante prima di tutto avere dei dati
33:52e avere qualcuno che ci tiene
33:54a fare lo sforzo di trovare i dati,
34:00di quantificarli,
34:01cercare di analizzarli,
34:02capire come metterli insieme,
34:03ma è molto importante
34:05ed è la nostra responsabilità,
34:07a prescindere dal nostro coinvolgimento
34:10nel settore della pace,
34:12è la nostra responsabilità
34:13quello di analizzare,
34:16essere critici
34:17nei confronti delle informazioni
34:19che sentiamo,
34:21delle informazioni che leggiamo.
34:22e quindi è un augurio
34:25che generalmente condivido con tutti,
34:29ma che ringrazio veramente
34:30l'onorevole Onori
34:31per aver sottolineato
34:32l'importanza del senso critico.
34:35Abbiamo i dati,
34:36abbiamo la possibilità
34:37di essere d'accordo
34:39e di non essere d'accordo,
34:40ma è la criticità
34:41nel guardare e nel sentire
34:43le informazioni che ci aiutano
34:45veramente a livello,
34:46in questo caso di Paese,
34:47ma in generale
34:48a livello di Europa e di mondo
34:50a andare in una direzione
34:52che comunque è diversa.
34:55Apriamo lo spazio
34:58a domande,
35:00domande per,
35:02sul Global Peace Index
35:03o anche sulla riflessione
35:06dell'onorevole.
35:10Sì?
35:13Buonasera, grazie Giulia.
35:15Sono Luca Fratini,
35:16lavoro al Ministero degli Esteri
35:17e volevo anzitutto
35:20riprendere una frase
35:22dell'onorevole Quarta Pelle
35:24che mi ha molto incoraggiato
35:26perché è una domanda
35:29che continuo a pormi
35:31con insistenza
35:32e cioè
35:33se e come
35:35le spese
35:36per il peace building
35:37e per la prevenzione
35:38dei conflitti
35:39potranno rientrare
35:40nel famoso 1,5%
35:43e quindi quella parte
35:45non strettamente difesa
35:47dell'accordo 5%
35:49che si sta raggiungendo oggi
35:51al vertice Nato
35:52dell'AIA
35:53e secondo me
35:55questo è un fattore
35:56determinante
35:57perché se non ce le metti
35:59noi che siamo operatori
36:02di questo settore
36:03siamo destinati a vedere
36:05queste risorse
36:06diminuire sempre di più
36:07perché il trend è quello
36:09e quindi ogni anno
36:10va peggio.
36:11Se invece ce le metti
36:13allora si aprono
36:14molti scenari
36:15perché potenzialmente
36:17nei prossimi dieci anni
36:18con un impegno
36:20dell'Italia
36:21ad accrescere
36:22queste spese
36:23sia sul lato
36:24strettamente difesa
36:25e deterrenza
36:26sia sul lato
36:27tutto quello che c'è
36:28intorno
36:29allora potremmo vedere
36:30delle cose
36:31molto interessanti
36:32e poi volevo dire a Serge
36:34you're absolutely right
36:36on the multilateral institutions
36:38they're not functioning anymore
36:40e credo che
36:42visto che il multilateralismo
36:44non funziona
36:45nell'attesa di arrivare
36:47a possibilmente
36:49delle nuove istituzioni
36:51multilaterali regionali
36:51io lo spero
36:53ma insomma
36:53è una strada lunga
36:55che probabilmente
36:55porta via
36:56una generazione
36:58però credo che ci sia
37:00la possibilità
37:01per alcuni paesi
37:02sicuramente come l'Italia
37:04di porsi come leader
37:06a livello regionale
37:08ma anche globale
37:09su alcuni temi
37:11che sono parte
37:12di questa grande galassia
37:14ne cito uno a caso
37:16visto che ho qui davanti
37:17la dottoressa Ferraro
37:18la mediazione
37:19perché ad esempio
37:21mediare
37:22tra due parti
37:24o più parti
37:24in conflitto
37:25questo è uno dei tanti modi
37:27e forse adesso
37:28quello che funziona meglio
37:29per evitare
37:31che questi conflitti
37:32proseguano
37:33e facciano più vittime
37:34ancora
37:36grazie
37:36grazie mille
37:39per l'intervento
37:42è una domanda in verità
37:43che si può estendere
37:45due riflessioni
37:46che si possono estendere
37:47per l'intervento
38:19e per l'intervento
38:20per l'intervento
38:21per l'intervento
38:22per l'intervento
38:23per l'intervento
38:24per l'intervento
38:24per l'intervento
38:25per l'intervento
38:26per l'intervento
38:27per l'intervento
38:28per l'intervento
38:29per l'intervento
38:30per l'intervento
38:31per l'intervento
38:32per l'intervento
38:33per l'intervento
38:34per l'intervento
38:35per l'intervento
38:36per l'intervento
38:37per l'intervento
38:38per l'intervento
38:39per l'intervento
38:40per l'intervento
38:41per l'intervento
38:42per l'intervento
38:43per l'intervento
38:44per l'intervento
38:45per l'intervento
38:46per l'intervento
38:47per l'intervento
38:48per l'intervento
38:49per l'intervento
38:50per l'intervento
38:51per l'intervento
38:52per l'intervento
38:53per l'intervento
38:54per l'intervento
38:55per l'intervento
38:56per l'intervento
38:57of crime within our society.
39:00So that's how we measure everything.
39:03To come to the 5%,
39:04my understanding of the 1.5%
39:07is not to...
39:08that's not a peace-building 1.5%, right?
39:11My understanding of this is to say,
39:13to make it acceptable
39:14also for the Member States to pay 5%,
39:16it's 3.5%, so basically there's a jump
39:18from 2% to 3.5%
39:20in military capabilities, because
39:22you need to remember that the 2%
39:24was a 220%, so 20%
39:26of those 2% should go into
39:28new military equipment and capabilities.
39:31So we go from 2% to 3.5%,
39:32basically preparing for war,
39:34deterrence, you know, the type of narratives
39:36we heard over the weekend coming from
39:38the Pentagon. And the 1.5%
39:41is basically to prepare
39:42our societies for
39:44potential war coming, which means
39:46military mobility,
39:49which we need to improve, we need to
39:50move forces to the east, or we're going to do that,
39:53also prepare the
39:54change in mentality,
39:55because, you know,
39:57I was really surprised, I mean, not surprised,
39:59but, yeah, you know, when it happens,
40:00I said, la hola.
40:02Basically, over the time frame
40:03from a weekend, we went from
40:04internal peace to Third World War,
40:06or prepare for Third World War,
40:08where was the transition?
40:09So that's what the 1.5%
40:11is aiming at,
40:13is organizing this transition,
40:15organizing infrastructure,
40:16so basically the mindset
40:17of the population, the infrastructure,
40:18and I think military mobility
40:20is a larger part of that.
40:22And then also take into account
40:24all the non-military aspects
40:26of conflicts within
40:28an hybrid warfare setting.
40:32And then to your last question,
40:35I think,
40:36yes, of course,
40:37we train people around the world,
40:40more than 250,000 people
40:42already attended our online
40:44positive peace academy,
40:45we have about 7,000
40:47positive peace ambassadors,
40:49we have, like,
40:49we are leading
40:51or participating
40:52or inspiring projects
40:53in more than 150,
40:55150 countries in the world.
41:00The principle we have,
41:01as I explained to you before,
41:02let's create,
41:03it's where do you put your money, right?
41:05Do you put it in containment
41:06or do you put it in prevention?
41:07Prevention by what?
41:08By creating more stable,
41:10resilient, and peaceful societies.
41:12And I think,
41:13you know,
41:14we were,
41:14we had the discussion before
41:16in a closer format,
41:18and we pointed out,
41:19like,
41:19the request for 0.7% of GDP
41:22to invest in development.
41:24And I think,
41:25yeah,
41:25we had the Norwegian representative
41:26down there,
41:27Norway is at 1%.
41:28But even 0.7%
41:30is not going to cover
41:31whatever is out there.
41:33And we live today
41:33in a situation
41:34where the needs
41:35are the highest.
41:36As you can see,
41:3759 conflicts
41:38only deteriorating,
41:40so a very negative situation.
41:41but the funding
41:43for development,
41:44the funding for peace building
41:45is going down.
41:46So this is creating
41:47a situation in the future
41:48where we will have
41:51more conflicts
41:51and more escalated
41:53or major conflicts.
41:54That's one thing.
41:55When we talk about
41:56this 5%,
41:56and I will finish by that,
41:57the 5%,
41:58there's only one budget, right?
42:00So if you shift it to defense,
42:03you need to take it
42:03somewhere else.
42:04We are going to take it
42:05in health,
42:06education,
42:07social policies.
42:10So basically,
42:11you are going to take it
42:13away from all the pillars
42:14of the stability
42:16of our society
42:17and the social cohesion
42:18with our society.
42:20So what you're going to create
42:21is maybe a country
42:22or a region
42:22which would be more deterrent
42:23to external threats
42:25and external factors,
42:27but therefore,
42:27you're kind of sacrificing
42:28your internal stability
42:30of your societies also.
42:32Thank you.
42:36Posso aggiungere forse
42:37qualcosa anch'io
42:38rispetto alla mediazione?
42:43Forse è giusto
42:44rendere conto
42:45di uno sforzo
42:45che stiamo facendo
42:46in ambito multilaterale.
42:47Sono membro
42:48della delegazione italiana
42:49presso l'Assemblea
42:50parlamentare dell'OSCE
42:51e con il network
42:53dei giovani parlamentari
42:54dentro questa assemblea
42:55stiamo facendo un lavoro
42:57già da due anni,
42:58è vero da quando
42:59era iniziato già da prima
43:01ma io lo sto osservando
43:02da due anni
43:03di mediazione
43:05che guardi
43:06e sottoline il ruolo
43:07delle giovani generazioni
43:08come punto chiave
43:10per la superazione
43:11dell'odio interetnico
43:13che diciamo
43:13altrimenti è qualcosa
43:14che è difficile
43:16far terminare
43:17e quindi puntare
43:19sui bambini
43:19sulle giovani
43:20o meglio
43:20innanzitutto
43:21dalla parte infantile
43:22quindi in progetti
43:23di cooperazione
43:24di superamento
43:26delle ostilità
43:27delle barriere culturali
43:28e di cooperazione
43:30ma anche puntare
43:31sul ruolo
43:31per esempio
43:32delle giovani generazioni
43:33dentro le organizzazioni
43:36non governative
43:36la società civile
43:37gli stessi giovani politici
43:39che vorrebbero provare
43:40a dare un contributo
43:41e che spesso trovano
43:41delle barriere
43:42e degli ostacoli
43:43non indifferenti
43:43sto parlando
43:44ad esempio
43:45di paesi
43:45che hanno una democrazia
43:46che deve ancora
43:47rafforzarsi
43:48solidificarsi
43:48e quindi
43:49in quel senso
43:50diciamo
43:50stiamo provando
43:51a far funzionare
43:52il format multilaterale
43:54in questo modo
43:56diciamo così
43:57creativo
43:57ecco
43:58dopodiché
43:59non posso che
44:00diciamo
44:01attestare
44:02i grandi limiti
44:03effettivamente
44:03anche
44:04degli ambiti
44:06multilaterali
44:06questo è vero
44:07dal mio punto di vista
44:08però io sono un po'
44:09ottimista
44:10quindi
44:10questo è il mio
44:11bias cognitivo
44:12credo che sia sempre meglio
44:14averla
44:15un'istituzione
44:16un'arena
44:16una piazza
44:17un motivo di incontrarsi
44:19e che
44:20diciamo
44:20l'efficientamento
44:21e l'efficacia
44:22di questo tipo di incontri
44:23possa aumentare
44:24con la volontà politica
44:25rispetto a ricostruire
44:27tutto da capo
44:27ovviamente
44:28l'idea
44:29delle organizzazioni
44:30a carattere più regionale
44:32è molto interessante
44:33perché chiaramente
44:34più ci accomuna
44:35un problema
44:36più siamo motivati
44:37a trovarne la soluzione
44:38quindi trovare anche
44:39il format migliore
44:40ottimale
44:40perché poi
44:41questi meeting
44:43possano funzionare
44:45mi sembra pure
44:45una riflessione
44:46molto giusta
44:47grazie
44:50e aggiungo
44:50e posso attestare
44:51anche io
44:51che nel lavoro
44:53per i giovani
44:54e l'inclusione
44:54ai giovani
44:55specialmente
44:55nel giovani
44:56pace e sicurezza
44:57c'è della
44:58verità molto interessante
44:59che sta accadendo
45:00in Italia
45:00e ci si auspica
45:02che il lavoro
45:03possa proseguire
45:04in modo sempre favorevole
45:06abbiamo
45:08un'altra domanda
45:10altre domande
45:10dal pubblico
45:12sì
45:13intanto grazie
45:17onorevole Onori
45:18per il contributo
45:20e il ragionamento
45:21anche io
45:21sono un mezzo accademico
45:22quindi mi affascina
45:23questo tipo di
45:24approccio
45:25sulla metodologia
45:26ma proverò
45:26a spostare la domanda
45:27sulle policy
45:28l'onorevole
45:30Quarta Pelle
45:30prima diceva
45:31mentre aumentano
45:32le spese della difesa
45:33dobbiamo interrogarci
45:34su come aumentare
45:36la prevenzione
45:36dei conflitti
45:37e il peace building
45:38e ovviamente mediazione
45:39abbiamo
45:40Luca Frattini qua
45:42e varie componenti
45:44anche della rete italiana
45:45mediazione internazionale
45:47nella stanza oggi
45:48ecco
45:50la domanda potrebbe essere
45:51come
45:52quali spazi
45:54vede
45:54da una prospettiva
45:55che è quella
45:56dell'opposizione
45:56su quali aspetti
45:59e quali linee
45:59si potrebbe lavorare
46:01di policy
46:01nei prossimi mesi
46:03nei prossimi anni
46:04grazie
46:05grazie
46:06vengo da un altro evento
46:08sul piano Mattei
46:08questa mattina
46:09quindi
46:10dal dove tra l'altro
46:11era presente
46:11quindi penso che posso
46:13felicemente collegarmi
46:14al piano Mattei
46:16la mia risposta
46:17è la seguente
46:18lì dove c'è
46:19un'iniziativa in atto
46:21lì dove si vuole
46:22intraprendere
46:23una nuova iniziativa
46:24e se le ha
46:24introdurre sempre
46:25e non dimenticarsi mai
46:27della valorizzazione
46:28del ruolo
46:29della società civile
46:30della costruzione
46:31della democrazia
46:32del rispetto
46:32dei diritti umani
46:33banalmente
46:35io credo
46:35la maniera migliore
46:37o forse
46:37più veloce
46:39o più efficace
46:39è quella di inserire
46:41questi elementi
46:42nei progetti
46:42già in essere
46:43questo
46:44genera prevenzione
46:45del conflitto
46:46certo
46:46perché quando si
46:48diciamo
46:49condivide la cultura
46:51delle scelte democratiche
46:52quando si condivide
46:53la cultura
46:54del rispetto
46:54dei diritti umani
46:55del rispetto
46:56del diritto
46:56di informazione
46:57si creano i presupposti
46:59per una società
46:59più pacifica
47:00in questo senso
47:01mi voglio ricollegare
47:02davvero all'indicatore
47:03cioè l'intuizione
47:04che ci sono tanti aspetti
47:05che vanno colti
47:06non solo per attestare
47:07il grado di pace
47:08ma per costruirla
47:09e quindi monitorarla
47:10nel tempo
47:11limitarsi a settori
47:14importantissimi
47:15che possono produrre
47:16sviluppo economico
47:17e lo faranno
47:18ma decidere
47:19di non voler guardare
47:21a nient'altro
47:22che a quello
47:23è molto limitante
47:23dell'effetto finale
47:24e non potrà forse
47:27garantire una prevenzione
47:29dei conflitti
47:29come quella
47:30invece di un aspetto
47:30diciamo di un approccio
47:31più complessivo
47:32e più totale
47:33altre domande
47:37sì buongiorno
47:42io volevo giusto
47:44avere una riflessione
47:45da parte vostra
47:46perché abbiamo parlato
47:47molto di multilaterale
47:48però mi piacerebbe
47:50ecco
47:50avere una riflessione
47:51sullo spazio del bilaterale
47:53in questo senso
47:54io penso che il bilaterale
48:01sia un'ottima occasione
48:02per passare al multilaterale
48:04nel senso che
48:06un confronto a due
48:07è un'occasione
48:09interessante
48:11per approfondire
48:12i problemi
48:13o meglio
48:14le problematiche
48:15le sfide
48:15per dirla in maniera
48:16più diplomatica
48:17e poi però
48:19bisogna subito
48:19cercare altri alleati
48:20nel senso
48:22l'approfondimento
48:23delle tematiche
48:24può sicuramente
48:25avvenire
48:25in un format bilaterale
48:27e diciamo
48:28nella mia
48:28limitata esperienza
48:30questo effettivamente
48:31funziona
48:32si riesce ad approfondire meglio
48:33poi però
48:34sulla soluzione
48:35dobbiamo essere
48:35tanti quanti
48:37è possibile essere
48:39e quindi
48:40diciamo
48:41spostarsi
48:42da un livello bilaterale
48:43a un livello multilaterale
48:44e viceversa
48:45avere questa flessibilità
48:46questa agilità
48:46è importante
48:47per un decisore politico
48:48per un paese in generale
48:49per un paese
48:50che mira ad avere
48:51un ruolo importante
48:52è importante
48:53che sappia fare
48:54entrambe le cose
48:55nell'ordine giusto
48:57nell'ordine
48:58che massimizzi
48:59il risultato finale
49:00dello sforzo
49:01il piano Mattei
49:02ad esempio
49:02è un insieme
49:03di progetti bilaterali
49:05è costruito così
49:06è stato immaginato
49:07in questo modo
49:08bene
49:09l'effetto finale
49:11che ci possiamo aspettare
49:12non è quello
49:12della pacificazione
49:13di tutta una regione
49:14ovviamente
49:15sì che ci sono
49:16tutti gli stati
49:17di una medesima regione
49:18coinvolti
49:19in questi rapporti
49:20e cooperazione bilaterale
49:21però ecco
49:24lì è stata fatta
49:24quella scelta
49:25a quella
49:26andrebbe associata
49:27secondo me
49:27dovrebbe essere associata
49:29invece una
49:29riflessione bilaterale
49:31non solo
49:31scusate
49:32multilaterale
49:32non solo nel senso
49:34di parlare
49:35con tanti paesi insieme
49:36Italia con tanti paesi insieme
49:38ma anche
49:39non Italia da sola
49:40cioè
49:40inserirci anche noi
49:43dentro un contesto
49:43ad esempio europeo
49:44Global Gateway
49:45viene spesso menzionato
49:47come quell'anello
49:47che ancora mancava
49:48e che adesso
49:49forse stiamo invece
49:50vedendo emergere
49:51quindi legare
49:52il piano Mattei
49:53che sono 5 miliardi
49:54a un Global Gateway
49:55che in totale
49:56è 300 miliardi
49:57sull'Africa
49:57sono 150
49:58è la metà
49:59quindi 5 miliardi
50:00150 miliardi
50:02capiamo le differenze
50:03le differenti possibilità
50:05che questi progetti
50:06possono avere
50:07quanto avrebbe senso
50:08collegarli
50:09per farci da capofila
50:11poi insomma
50:11possiamo raccontarla
50:12in tanti modi diversi
50:13però ecco
50:14un multilaterale
50:15che avviene
50:15non soltanto
50:16per il nostro interlocutore
50:17ma anche per noi stessi
50:19quindi trovare
50:19tutti i format
50:21tutte le geometrie migliori
50:22e questo
50:23non c'è una regola
50:24non c'è una ricetta
50:25è un'analisi politica
50:26una valutazione politica
50:27che va fatta
50:28in maniera lucida
50:30razionale
50:31magari poco ideologica
50:32se possibile
50:33I think it's
50:36un'excellent question
50:36you need to
50:37you need to understand
50:38the luxury you have
50:39as a policymaker
50:40a decision maker
50:41to have all those options
50:42in front of you
50:43all the multilateral options
50:45and then also
50:46the bilateral options
50:47so if you're facing
50:48a security issue
50:49you can either go
50:50with the OSCE
50:51the EU
50:52NATO
50:53the UN
50:54and if they
50:55depending on what type
50:56of security situation
50:57or situation you're facing
50:58what type of solution
50:59you need to bring
50:59and if this is not enough
51:01you still have
51:02the bilateral approach
51:02and I think Italy
51:04has proven in the past
51:05in the past months
51:06or years
51:07that they were
51:08very successful
51:08in a bilateral approach
51:09especially in the
51:10Mediterranean area
51:11where I think
51:12that Italy
51:13nowadays
51:13has the best
51:15the highest
51:16economic presence
51:17or economic exchange
51:18also
51:19and of course
51:20when it comes to migration
51:21you at least have
51:22an agreement
51:23with most of the
51:24of the countries
51:24around the Mediterranean
51:25so depending on
51:27what you need
51:27what the situation is
51:28and you are able
51:29to choose the best
51:30the best adapted tool
51:32to solve the situation
51:33you are facing
51:34so that's
51:35that's a luxury
51:36so that's the first part
51:38a positive part
51:39of my answer also
51:40part of the critical
51:41so in the report
51:43or at least the analysis
51:44of the report
51:44is you know
51:46we shifted from
51:48and that's
51:49that goes hand in hand
51:50with the reinvested
51:51militarization
51:52other approach
51:52to international relations
51:53we shifted from
51:55what we call
51:55the liberal world
51:56of international relations
51:57where the human
51:58was central
51:58where peace was necessary
52:00because it was based
52:01on this interaction
52:02between different
52:03different countries
52:04and different states
52:05therefore you needed
52:06international law
52:07international organizations
52:08to manage
52:09this cooperation
52:10this collaboration
52:11this is not the case
52:12anymore today
52:13as you can see
52:14it's deterrence
52:15it's confrontation
52:16it's maximization
52:17of power
52:17use of the military
52:19it's a state
52:19which is central
52:20the survival of the state
52:21nobody talks about peace anymore
52:23nobody talks about
52:24human security anymore
52:25nobody talks about
52:26international law anymore
52:27so to speak
52:28so that's the new situation
52:29so
52:30we are now
52:32in a setting
52:33with tools from the past
52:35and those tools
52:35are those international
52:36organizations
52:37which are not used
52:38for the purpose
52:39for which
52:39they have been created
52:41but are used
52:42to maximize
52:42also your power
52:43within those institutions
52:45within those institutions
52:46I mean look at the
52:47UN Security Council
52:48and look also
52:50at the evolution
52:50within the EU
52:51I think it's on the pressure
52:52that you best see the cracks
52:53since there is a pressure
52:55of a potential conflict
52:56of more investment
52:57into defense
52:57and the evolution
52:58of the past
52:596 to 12 to 18 months
53:01we have seen
53:01more coalitions
53:03of the willing
53:03within the EU
53:04we have seen
53:05more regional
53:07blocks emerging
53:08like the Baltic Plus
53:09and we had
53:09Visegrad before
53:10so this is also
53:11an evolution
53:12we are seeing
53:13where basically
53:13I would say
53:15member states
53:16recognize the EU
53:16as such
53:17it's not the best
53:18adapted to that
53:18but if we have
53:19another geometry
53:20of the same organization
53:22then we can achieve
53:23certain goals
53:24or we can unite
53:25and find solutions
53:27for that
53:28so the presence
53:29of multilateral
53:29and bilateral
53:30it is fine
53:32but I think
53:32we are still
53:33working with
53:35institutions
53:36of the past
53:37therefore the call
53:38of more adapted
53:39institutions
53:40to the reality
53:40of today
53:41and then there is
53:42the strength
53:42of the bilateral
53:43approach also
53:44this strength
53:45needs to be
53:46today
53:46based on power
53:47and the capacity
53:48to influence
53:49and I think
53:50the position
53:50my example
53:51of Mediterranean
53:52is basically
53:52looking at
53:53the position
53:54of Italy
53:55the strength
53:55of Italy
53:55as an economy
53:56as a state
53:57within the Mediterranean
53:58to influence
53:59its own
54:01neighborhood
54:01which eventually
54:03you have been
54:03more successful
54:04than what the EU
54:05has done
54:05in the past
54:0650 to 20 years
54:07when it comes
54:07to the relation
54:08with the Maghreb
54:09countries
54:09for example
54:10notwithstanding
54:12the fact
54:12the final thing
54:14I'm going to say
54:14about this
54:15when you look
54:15at the global
54:17peace index
54:17you see that
54:18European countries
54:20are in the top tier
54:21and it's a small
54:22liberal democracies
54:23before the larger
54:24countries over there
54:25also
54:25and I think
54:27when we look
54:27at levels
54:28of peacefulness
54:28over time
54:29within Europe
54:29I think there was
54:31a good reason
54:31to also
54:32present the European Union
54:35with the Nobel Peace Prize
54:36in 2012
54:36because it has
54:37created peace
54:38over about 60-70 years
54:40but now
54:41maybe it's not
54:42adapted anymore
54:43I mean the multilateral
54:44system as such
54:45it's not fully adapted
54:47anymore
54:47to the new reality
54:48so therefore
54:49we need to evolve
54:49the world has evolved
54:50the setting has evolved
54:52I think the institutions
54:53must evolve also
54:54I think the
54:58time is
55:00to conclude
55:00a discussion
55:01on panel
55:02in a positive
55:03and thank you
55:05for the reflection
55:05and the question
55:06on the multilateralism
55:09and bilateralism
55:10and the possibility
55:11of seeing it
55:11as an option
55:12as an option
55:13as an option
55:14as an option
55:16but in truth
55:16as part of the
55:18option
55:18that can
55:20have a
55:20to have
55:21also
55:22to have
55:22value
55:23and answers
55:24in different ways
55:25from the
55:27Agencies
55:28for Peace
55:28Building
55:28and JCF
55:29Peace
55:29Building
55:29we want
55:30to thank you
55:31Serge
55:32for being
55:33here in Italy
55:35dedicato
55:37a
55:37time
55:37to understand
55:39and to see
55:39these numbers
55:41these questions
55:42non si
55:43fermano
55:43qui
55:44oggi
55:44ma
55:46si
55:46era
55:47un
55:47incipit
55:48per portare
55:49avanti
55:49anche
55:49tutti
55:51noi
55:51nel nostro
55:52lavoro
55:53nei nostri
55:54contesti
55:54comunque
55:55delle
55:55riflessioni
55:55molto
55:56accurate
55:59e
56:00che ci
56:01portino
56:01ad avere
56:01anche
56:01un'influenza
56:02una decision
56:03che sia
56:03accurata
56:04e
56:05un
56:06ringraziamento
56:07sia
56:07all'onorevole
56:08Lia Quartepelle
56:09che ha dovuto
56:10uscire
56:10prima
56:12e all'onorevole
56:13Federico
56:13Onori
56:13per aver
56:14condiviso
56:15anche una
56:16riflessione
56:16che viene
56:19veramente
56:20dalla politica
56:21italiana
56:21e viene
56:22dalla prospettiva
56:23di persone
56:24che lavorano
56:24tutti i giorni
56:25con questi
56:26temi
56:26che capiscono
56:28qual è l'implicazione
56:29delle decisioni
56:30che avvengono
56:32e qual è il risultato
56:33non soltanto
56:33per il nostro
56:34paese
56:35ma anche
56:36per tutti
56:37noi
56:37e per il nostro
56:38futuro
56:38quindi vi ringrazio
56:40per essere venuti
56:41alla conferenza
56:42stampa
56:42e
56:43chiudiamo
56:44la sessione
56:44di lavoro
56:45grazie a tutti
Consigliato
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