GIORDANO BRUNO GUERRI A GIULIANOVA, PRESENTA IL SUO NUOVO LIBRO “BENITO” Il volume, già al centro del dibattito storiografico nazionale, affronta la figura di Benito Mussolini con l’obiettivo dichiarato di superare tanto la condanna assoluta quanto l’agiografia. Guerri propone un’indagine profonda e documentata che ne ricostruisce i tratti pubblici e privati, mettendo in luce la solitudine del Capo, la sua tendenza all’improvvisazione e il distacco progressivo dai principi proclamati. Nella cornice della Sala Comunale “B. Buozzi” è andata in scena la rassegna culturale Communitas Cogitationis con un appuntamento di grande rilievo: la presentazione del libro “Benito, storia di un italiano” (ed. Rizzoli), ultimo lavoro dello storico, giornalista e saggista Giordano Bruno Guerri. A conversare con l’autore, il giornalista Antonio D’Amore, in una serata organizzata in collaborazione con il Rotary Club Teramo Est. Durante il dialogo, sono emersi anche spunti su come il rapporto tra italiani e potere si sia evoluto nel tempo, tra continuità e rimozioni. L’autore ha sottolineato l’importanza di affrontare la storia «senza pregiudizi e senza retorica», offrendo strumenti critici soprattutto alle nuove generazioni.
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00:00Per sintetizzare bene il suo libro Benito, Storia di un italiano, vorremmo dire, con una sua conclusione,
00:16che gli italiani non erano fascisti e non lo sono mai stati, ma erano tutti mussoliniani, è vero?
00:22Questa è una tesi del libro, forse la più importante, perché il fascismo era una religione politica, un movimento ideale,
00:31che poi è stato distorto naturalmente, gli italiani non potevano essere fascisti, il fascismo per esempio diceva che lo Stato è più importante dell'individuo
00:44e bisognava avere il culto dello Stato, non è vero per gli italiani di oggi né per quelli di allora,
00:50amavano l'uomo forte, il duce che li riempiva d'orgoglio e si credeva risolveva i problemi di tutti, per tutti.
01:03Cosa è cambiato dai tempi di Benito Mussolini ad oggi nel pensiero degli italiani, su quella che è stata questa storia durata vent'anni?
01:13Sono cambiate tante cose, nel caso specifico per fortuna gli italiani hanno cominciato ad apprezzare la libertà e la democrazia
01:22e questa è una grande conquista per tutti noi.
01:26Nel suo libro ha avuto ovviamente inevitabilmente grande spazio la questione delle leggi razziali fatte da Mussolini,
01:33ecco oggi si sentono cose nelle piazze che nemmeno nel Mein Kampf sono riportate nei confronti degli ebrei,
01:40come la pensate su questo?
01:42Nel Mein Kampf forse erano più duri, però certamente è una posizione neanche politica,
01:52è una posizione disumana pensare di condannare un popolo intero per il comportamento dei suoi governanti,
02:02e quindi è tutto errata, da qualunque parte la si guardi, da destra e da sinistra.
02:11I rapporti tra Benito Mussolini e Gabriele D'Annunzio, conflittuali, si sono amati, si sono più odiati,
02:20come sono stati poi in sintesi? Si volevano bene o no?
02:24Non si sono mai amati, oltretutto Mussolini ha tradotto D'Annunzio a fiume, non è corso in suo soccorso,
02:34e faceva la spia a Giolitti sulle sue intenzioni, D'Annunzio questo non l'ha mai saputo, però lo sospettava,
02:43e dovevano tollerarsi a vicenda, perché erano due protagonisti, due galli nello stesso pollaio,
02:50Mussolini era un ottimo politico, era abilissimo, D'Annunzio invece come politico era proprio la cosa che sapeva fare peggio,
03:00per cui ha perso il confronto e si rispettavano per dover, non potevano mettersi l'uno contro l'altro,
03:11e quindi hanno convissuto più o meno tranquillamente.
03:15La storia ha condannato il fascismo, ha condannato Mussolini, perché poi oggi invece in tanti scrivono ancora di Benito Mussolini
03:26più che del fascismo?
03:28Beh, perché il problema non è stato risolto storiograficamente, cioè per 30 anni dopo la guerra,
03:36fino al libro di Felice sul consenso e al mio subottai, devo dire,
03:41il fascismo veniva giudicato solo negativamente come male assoluto, certo che non è stato un bene,
03:52chi non condannerebbe il fascismo?
03:54Però il regime, come si dice per prendere in giro, ha fatto anche cose buone, cioè era un regime complesso,
04:05non monolitico, con tante correnti, anche gente perbene al suo interno e si è cominciato tardi a studiarlo,
04:16a riconoscerlo, per cui ancora siamo indietro negli studi, in Germania hanno risolto il problema del nazismo studiandolo
04:24e poi viene usato a fini politici.
04:28Non a caso si parla sempre di rischio fascista quando c'è un governo centrodestra,
04:36quando c'è un governo centrosinistra sembra che il fascismo non sia mai esistito.
04:41E adesso abbiamo Fratelli d'Italia, per cui la polemica si è rinfocolata molto.
04:49Per chiudere, il sottotitolo del suo libro, sotto a Benito, è Storia di un italiano,
04:55che è lo stesso titolo di una serie con Alberto Sordi. Perché questo?
04:59Beh, perché l'ho chiamato Benito, perché volevo sottolineare, ha la vicinanza degli italiani al Duce,
05:08lo chiamavano Benito, familiarmente in casa e al bar.
05:14E Storia di un italiano perché è anche una storia umana, personale, non solo l'uomo politico,
05:22ma la persona, l'individuo. Ed è un italiano, io li chiamo arci italiani,
05:31con tutti i difetti e molti pregi degli italiani moltiplicati.
05:37Io sono un libertario, il libertario significa, sapete, Pannella, il vostro conterraneo,
05:49era fascista Pannella.
05:53Io sono talmente radicale che è di una grossa discussione con Pannella,
06:01perché voleva che mi iscrivesse al partito la locale.
06:05E io gli dici, guarda, io sono talmente radicale che non mi posso iscrivere al partito la locale.
06:14Ecco, quindi, libertario non solo è antifascista, è anche tante altre arti,
06:22però bisogna dichiararsi antifascista.
06:25La verità è un ricatto anche meschino, perché significa negare la storia,
06:39significa negare, cioè fare tutta verba un faccio,
06:45vuol dire che per esempio è un camicia nera, un fascista.
06:48E poi è un atto di presunzione dire
07:02e se io sono antifascista, io come vorrei che si dicesse,
07:10quello non è un fascista, è un neofascista,
07:13il fascismo è una cosa, pensare di realizzare il fascismo non è un neofascismo,
07:23ma soprattutto gli antifascisti veri,
07:28quelli degli anni 20, 30, inizio di 40,
07:34rischiavano la galera.
07:36Oggi uno che dice io sono antifascista,
07:39rischiavano la pausa, al massimo proprio il pericolo.
07:45E quindi bisogna distribuire queste cose.
07:50Io posso dire, io sono un neofascista.
07:55Grazie di essere venuti così numerosi all'apertura della quarta stagione
08:03di un mondo di trasportazione,
08:04che è un'assegna organizzata,
08:07un ideato organizzata dal Centro Studi di Sveglio,
08:10e quest'anno non ci poteva essere un'apertura migliore
08:13che con un personaggio di levatura intellettuale altissimo,
08:17o delle migliori menti storiche del nostro paese,
08:21di Giordano Brunquelli, che ringraziamo di cuore
08:23per aver accettato il nostro invito.
08:27La nostra assegna ormai sta consolidando le presenze,
08:33un certo tipo di presenze,
08:34di alta caratura, di alto livello,
08:37e senza paura affrontiamo anche a Doventi Spinosi,
08:42o perlomeno quelli che potrebbero sembrare a Doventi Spinosi.
08:46Abbiamo ospitato monografie superiore con Luca Telese,
08:50abbiamo ospitato la monografia di Sottigaspe,
08:55fatta da Antonio Polito,
08:59abbiamo ospitato un libro su Craxi,
09:03e continuiamo il nostro percorso di figure storiche,
09:06di figure storiche,
09:07oggi presentando l'ultimo libro di Giordano Brunquelli,
09:10che è il più bellito storico italiano.
09:12Io non entrerò nel merito del libro,
09:15lo farà sicuramente il caro amico Antonio D'Amore,
09:17che ringrazio di cuore per aver accettato il nostro invito.
09:22L'unica cosa che dico è un libro che ho ricevuto martediero,
09:25nonostante l'amore non indifferente,
09:27e poi un vogliato in tre giorni,
09:29un libro che si legge veramente con grande freschezza.
09:33Devo ringraziare ovviamente chi ci permette,
09:36i miei soci innanzitutto del centro studi,
09:38e poi chi ci permette di realizzare,
09:41di vedere concretamente realizzate le nostre idee,
09:44e sono chiaramente i nostri sponsor,
09:46non vi cito, vi vedrete,
09:49compatire il video alle spalle dei nostri ospiti.
09:54Senza il loro contributo,
09:55noi non riusciremo sicuramente a fare quello che facciamo,
09:58per cui li ringrazio da quello di cuore,
09:59per l'amicizia, la vicinanza,
10:01e l'impegno che anche loro, economicamente profondo.
10:04Il ringraziamento va ai comuni di Giulianova e Mociano,
10:10che con il loro patrocino ci permettono di avere l'opportunità
10:14di godere di queste belle che abbiamo,
10:18sia Giulianova che Mociano.
10:19Io sono venuto qui per la prima volta,
10:21non sapevo come fosse questa sala,
10:24ed è stata una grandissima sorpresa.
10:26Ringraziamo lei, ma non mi è dobbio anche ringraziare
10:29chi ha organizzato tutto questo,
10:31quindi il masestro Andrea Castagna,
10:33del centro studi, il risveglio,
10:36che come ha detto fa sempre dei momenti di cultura importantissimi,
10:42come quello di questa sera,
10:43come quello di aver accennato.
10:45Io veramente gli faccio i complimenti,
10:47maestro, perché è importante,
10:52è importante ancora più oggi parlare della storia,