“In Italia gli strumenti pubblicitari personalizzati di Meta sono associati alla generazione di 26 miliardi di euro. Il Digital markets act (Dma) porta a una pubblicità meno profilata. Se la pubblicità perde di valore questo impatto va a calare. L’Europa faccia chiarezza sulla regolamentazione perché la frammentazione non aiuta noi e, in generale, tutto il mercato”. Così Luca Colombo, Country Director di Meta in Italia, in occasione della tavola rotonda “Ai Governance tra innovazione e regole: una sfida europea” organizzata dalla piattaforma tecnologica e Adnkronos, in collaborazione con Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale.
00:00La pubblicità è un po' l'elemento centrale del mondo digitale per quel che ci riguarda e tanti altri attori.
00:11La regolamentazione oggi, in particolare il DMA, ha portato ad avere, per quanto ci riguarda, un potenziale cambio del modello di business
00:22che significherebbe avere pubblicità meno profilata, avere pubblicità meno personalizzata, al di là di rendere difficile il nostro mestiere come piattaforme,
00:38farebbe perdere valore alle aziende. Oggi le aziende, soprattutto quelle piccole e medie, vedono la possibilità di raggiungere il giusto consumatore,
00:45il giusto cliente, al giusto prezzo, come un'opportunità anche per competere con le grandi aziende.
00:50L'impatto che la pubblicità oggi in Italia da parte di Meta genera è intorno ai 26 miliardi di euro.
00:57In questo senso, se la pubblicità perde di valore, anche questo impatto va a calare.
01:03L'Europa deve fare un attimino un po' un punto della situazione sulla regolamentazione perché frammentazione, non chiarezza, non aiuta.
01:10Noi in questo caso, ma in generale tutto quanto al mercato.