Tra abitudini quotidiane che fanno la differenza, il caffè si prende ora una rivincita tutta al femminile. Una ricerca presentata al congresso Nutrition 2025 e condotta dalla dottoressa Sara Mahdavi dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health ha rivelato che bere caffè con moderazione tra i 45 e i 60 anni può avere un impatto positivo sull’invecchiamento delle donne. Non solo energia e piacere quotidiano: la caffeina, in questo contesto, si trasforma in un possibile alleato del benessere a lungo termine. Ma con qualche precisazione.
[idgallery id="2414916" title="Caffè: perché 2 tazzine al giorno fanno bene. I consigli della nutrizionista"] Caffè e benessere femminile: lo studio Harvard La ricerca, basata sui dati di oltre 47.500 donne raccolti attraverso il Nurses’ Health Study, ha osservato un legame tra consumo regolare di caffè con caffeina e maggiore probabilità di superare i 70 anni in buona salute. Il concetto di “invecchiamento sano”, qui, è tutt’altro che vago: assenza di malattie croniche, funzioni mentali integre, e un buon livello di autonomia fisica. Il tutto misurato lungo tre decenni di osservazione.
[idarticle id="2318748,984187" title="Quali sono gli effetti di caffè, vino e bevande alcoliche sulla pelle?,29 modi (tutti italiani) di ordinare il caffè al bar"] Caffè, alleato dell’invecchiamento sano delle donne Le partecipanti che hanno superato i 70 anni in buona salute sono solo 3.706, meno dell’8% del campione. Tra queste, il consumo medio di caffeina era pari a circa 315 mg al giorno, corrispondenti a tre tazzine di espresso. In ben otto casi su dieci, la caffeina proveniva dal caffè tradizionale. I dati mostrano un’associazione chiara e progressiva: ogni tazza in più al giorno era collegata a un aumento della probabilità di invecchiamento sano tra il 2% e il 5%, con un massimo osservato a cinque tazze.
[idgallery id="1767135" title="Caffè: perché fa bene e come piace gustarlo"] Tre tazzine al giorno migliorano salute e mente Per essere definite “anziane sane”, le donne dovevano risultare libere da 11 gravi malattie croniche, come tumori, ictus, infarto, diabete, Parkinson e sclerosi multipla. Inoltre, non dovevano mostrare problemi cognitivi, mentali o di memoria. E la variabile caffè, anche dopo aver corretto per fattori di stile di vita (alimentazione, fumo, attività fisica, peso e livello di istruzione), si è confermata un fattore indipendente associato a esiti favorevoli.
[idarticle id="2025364,2029917" title="Il caffè e le sue alternative con orzo e cereali: i benefici e le cose da sapere,Stop allo zucchero in bustina e al caffé d'asporto: la stretta Ue sugli imballaggi di plastica"] Caffè sì, tè e cola no: i dati dello studio Ma attenzione: non tutte le fonti di caffeina si equivalgono. Lo studio non ha rilevato benefici comparabili nel consumo di tè, caffè decaffeinato o bevande alla cola. Anzi, secondo quanto riferito da Sara Mahdavi, il consumo quotidiano di bibite zuccherate con caffeina si è dimostrato controproducente, riducendo fino al 26% la probabilità di invecchiamento sano. La differenza non sta solo nella caffeina, ma nella composizione chimica del caffè.
[idgallery id="1584445" title="Caffè: 10 domande e risposte"] Caffè, donne e composti bioattivi: perché fa bene Il caffè contiene decine di composti bioattivi – tra cui acidi clorogenici, flavonoidi e antiossidanti – che sembrano influenzare positivamente meccanismi cruciali per l’invecchiamento, come infiammazione, salute vascolare e funzione cerebrale. «I risultati suggeriscono che il caffè con caffeina, e non il tè o il decaffeinato, può favorire in modo esclusivo i percorsi di invecchiamento che preservano sia le funzioni mentali che quelle fisiche», ha spiegato Mahdavi durante la presentazione dello studio.
[idarticle id="2105959,2547750" title="Osteoporosi: troppa caffeina “mangia” le ossa. Ecco i cibi che possono interferire con l'assorbimento del calcio,Giornata della Salute della donna: gli screening indispensabili a tutte le età"] Consumo responsabile: i limiti da rispettare Come sempre, il buon senso è fondamentale. «Il nostro studio presenta diversi punti di forza», ha aggiunto la ricercatrice. «Oltre all'ampia numerosità del campione e ai 30 anni di follow-up, abbiamo valutato diversi aspetti della longevità e dell'invecchiamento sano, oltre a informazioni molto complete sulle abitudini alimentari e di vita». Tuttavia, i benefici osservati si riferiscono a caffè non zuccherato, senza panna né eccessi di latte. Zuccheri e grassi saturi, infatti, possono annullare gli effetti positivi.
[idarticle id="998547" title="Caffè espresso o americano? Due filosofie a confronto"] Genetica e risposta individuale alla caffeina Non tutte le donne rispondono allo stesso modo. U...