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La storia dell'Impero romano, dalla fondazione di Roma fino alla sua espansione, raccontata attraverso alcuni aspetti - della società degli antichi Romani: l'economia, l'arte, la natura e la religione.
Trascrizione
00:00Musica
00:30Ecco, nella puntata precedente abbiamo esaminato la struttura della società nell'antica Roma.
00:53Ora mi sembrerebbe molto importante dedicare questa puntata invece all'economia, quanto è un altro pilastro della società romana.
01:02Sì, perché l'economia antica nel Roma, nella sua civiltà, costituisce un fatto talmente specifico, talmente importante, talmente fondamentale, che va considerato a parte, va esaminato a parte.
01:17Quindi penso che questo appunto sia il momento di trattare questo argomento, no?
01:21Ma ci può essere un'analogia sull'economia del mondo romano rispetto al nostro mondo attuale, all'epoca attuale?
01:30Sì, all'epoca nostra, cioè tra l'economia dei romani e la nostra economia.
01:33Ci può essere un'analogia e anche dei rapporti, dei confronti, in quanto la società romana la si può considerare il primo dei mondi moderni, con una sua struttura interna, una burocrazia, un'amministrazione, una specializzazione delle varie forme economiche, industriali, monetarie.
01:52E quindi può essere presa veramente come un inizio di quello che poi è il mondo moderno.
01:57Questa è la sede delle corporazioni della città marittima di Ostia.
02:15Si trovavano qui le sedi di rappresentanza di tutte le associazioni dei lavoratori qui di Ostia, cioè quelli che lavoravano alle navi, i falegnami, quelli che lavoravano alla manutenzione delle darsene, delle banchine del porto, degli scaricatori, dei magazzinieri e così via.
02:32Ma la città era divisa in quartieri?
02:34La città era divisa in quartieri come tutte le città antiche, ovviamente, da due strade principali che si intersecano ad angolo letto fra loro.
02:40Ecco, in questi uffici, di cui restano qui i pavimenti, con questi bellissimi mosaici, suddivisi da queste pareti, con la porta sul portico, intorno a questa grande piazza, c'è questa concezione di voler mettere in questo piazzale tutte le rappresentanze di ogni provincia, di ogni associazione commerciale.
03:02Quindi c'è l'ufficio dei marinai delle Gallie, c'è quello dei marinai dell'Africa e così via, e che i mosaici, i cui mosaici illustrano proprio queste attività.
03:11Si vedono queste navi di diverso modello, le navi mercantili di un certo tonnellaggio, quelle di un tonnellaggio minore.
03:18Rappresentano navi, rappresentano anfore, rappresentano il faro che indicava il porto ai naviganti, rappresentano facchini che scaricano materiali dalle navi.
03:29Descrizione della vita della città, praticamente.
03:31Ma diciamo un sunto, una specie di simbolo della città stessa.
03:41Questi sono i resti del porto di Aquileia, che costituiva lo sbocco sul mare mediterraneo per tutta l'Europa nord-orientale e centrale,
03:49e che ci testimoniano quanto intensi e sviluppati fossero i traffici commerciali durante l'impero romano.
03:55Aquileia era un porto fluviale, assai ben collegato al mare.
04:04Oggi è difficile immaginare in questi luoghi il passaggio delle navi mercantili, anche se gli attracchi sono ancora visibili.
04:11Dal lontano oriente giungevano prodotti preziosi come la seta, le spezie o l'avorio.
04:16Giunti sulle coste italiane, venivano spediti poi in tutta l'Europa.
04:21Tutti questi traffici non erano certo improvvisati né lasciati all'iniziativa del singolo,
04:26erano infatti organizzati da agenzie commerciali.
04:29Riuniti in corporazioni specializzate che avevano la loro sede nella zona commerciale della città,
04:35coloro che lavoravano in un determinato settore si organizzavano per meglio difendere e distribuire la propria attività,
04:42sia che si trattasse di portuali che di facchini,
04:45come indica una targa rinvenuta a Pompei sul muro dell'edificio che ospitava la corporazione.
04:50Che importanza aveva questa città per i romani?
04:56Questa città per i romani era il porto naturale.
05:01La parola ostia vuol dire bocca.
05:03Era la bocca di Roma sul mare,
05:05cioè il punto da dove Roma si riforniva di tutte quelle derrate,
05:09di tutti quei generi di prima necessità
05:11e anche generi di prodotti industriali
05:14che commerciava con gli stati stranieri e le città dell'Italia,
05:18sia meridionale che etrusche e così via.
05:20Allora aveva un commercio fiorente?
05:22È stata una delle città più ricche dal punto di vista commerciale,
05:25era una vera e propria città di naviganti, di commercianti, di industriali e così via.
05:31Abbiamo qui a Ostia decine di magazzini
05:33dove venivano messe da parte tutte le merci importate.
05:37Ma era solo una città industriale o c'erano anche degli svaghi come abbiamo visto a Roma?
05:43C'erano molti svaghi con le terme, con palestre, con il teatro,
05:47ma era soprattutto una città più che industriale, una città marinara,
05:51una specie di Genova, una specie di Laspezia.
05:53Era molto ampia? Aveva molti abitanti?
05:55Aveva circa 50.000 abitanti, ma è considerata un po' la mano di Roma sul mare,
06:00perché era collegata alla città.
06:01Quindi era una città molto importante?
06:03Era molto importante e te lo dimostra per esempio questo mosaico che abbiamo qui davanti,
06:09il mosaico cosiddetto delle province.
06:12Perché sta sotto la strada?
06:13Sta sotto la strada perché è stato costruito in una fase precedente,
06:17alla strada stessa che poi l'ha ricoperto.
06:19Si vede benissimo l'Egitto per esempio,
06:21ecco in quel riquadro c'è una testa femminile con un coccodrillo nella provincia dell'Egitto.
06:26Cioè cosa significa?
06:27Significa che questo mosaico vuol dare il senso dell'importanza della città,
06:33una città a cui fanno confluenza tutte le province dell'impero romano.
06:38Tutte le merci che giungevano dalle province venivano immagazzinate prima di essere vendute all'ingrosso.
06:43Ostia quindi era fornita di un intero quartiere costituito da enormi magazzini,
06:49detti Orrea, che potevano contenere di tutto, dai vini alle gigantesche colonne di granito.
06:56Ogni cosa proseguiva il cammino per via fluviale.
06:59Il Tevere, navigabile fino a Roma, facilitava e rendeva più rapido il trasporto delle merci.
07:05Qui venivano nuovamente stipate nei grandi magazzini intorno ai quali crescevano i quartieri popolari.
07:11L'antica zona portuale di Roma sorgeva dove oggi troviamo il popoloso quartiere di Testaccio.
07:18Ce lo testimonia soprattutto l'esistenza di una collina,
07:21che è formata dalla gran massa dei cocci delle anfore rotte sia durante la navigazione che nelle operazioni di scarico.
07:28Accumulatisi per secoli danno vita ad un'altura chiamata Monte Coccio.
07:32Le anfore venivano trasportate dalle navi che, spinte a forza di remi e col favore dei venti, attraversavano i mari.
07:46Le navi mercantili erano piccole e senza chiglia profonda.
07:50Ciò le rendeva più veloci ma più vulnerabili in caso di burrasca.
07:54Molte così affondavano con il loro carico.
07:56L'archeologia subacquea ci ha permesso di recuperare oggetti preziosi e di ricostruire le antiche rotte di navigazione.
08:08Sui fondali del mare di Albenga, come in altre località marine, sono stati rinvenuti resti di navi onerarie.
08:14Data l'importanza archeologica dei reperti, sorse qui alcuni anni fa un centro di ricerca archeologica sottomarina.
08:21Tuttavia, a causa di gravi difficoltà finanziarie, il gruppo di ricercatori subacquei è stato costretto a sospendere l'attività scientifica organizzata,
08:30contentandosi di portare avanti sporadiche ricerche volontarie.
08:34Grazie a tutti.
09:04Grazie a tutti.
09:34Grazie a tutti.
10:04Tutti i materiali recuperati hanno trovato un'accurata sistemazione nel Museo Navale Romano di Albenga.
10:22Spesso è stato possibile portare alla superficie anfore ancora intatte dopo 2000 anni.
10:27In questi contenitori di terracotta, di forma e di misure diverse a seconda del luogo di provenienza o del loro contenuto,
10:40si poneva di tutto, grano, olio, vino, spezie, salse aromatiche e frutta secca.
10:47Accuratamente riempite, le anfore venivano chiuse ermeticamente.
10:50Per alcuni prodotti, ad esempio il vino, veniva messo nell'imboccatura del sughero con dell'argilla fresca pressata da una pigna.
10:58Ciò assicurava anche al prodotto una lunga conservazione.
11:00Questi erano i carri, questi sono dei modellini, dei carri con i quali romani percorrevano le loro strade.
11:21Vediamo un carro da trasporto di persone.
11:26Potevano fare viaggi molto lunghi?
11:28Sì, soprattutto con quello potevano fare dei viaggi molto lunghi.
11:31Ricorda un po' i carri del West, no?
11:34Con questo tendone, infatti era un carro dove si poteva anche dormire di notte.
11:38Mentre invece davanti hai una biga leggera, diremmo quasi da corsa, una specie di biga acuperifica, sportiva.
11:45Sulla strada vieno delle soste per cambiare i cavalli, chiaramente.
11:48Sì, vienono proprio delle stazioni dove si cambiavano i cavalli, c'erano degli alberti per riposare
11:53e dove era organizzato anche il servizio postale.
11:57Dopo Augusto, con dei cavalli, si organizzava e si portavano delle lettere da una città all'altra
12:04affidando a dei corrieri a cavallo che percorrevano queste strade
12:07e che a ogni stazione trovavano il cavallo fresco, come fecero poi negli Stati Uniti con il famoso Pony Express.
12:13Questo invece è un carro da trasporto sia di persone che di cose, di tipo più agricolo, di tipo agresti per la vita dei campi.
12:25C'erano anche i carri da trasloco, possiamo dire, penso.
12:28Cioè, diciamo che potevano avere delle vetture adatte ad ogni uso, specializzate proprio per ognuno degli usi a cui servivano.
12:36La città di Roma era raffigatissima, per esempio i carri pesanti non potevano entrare in città di giorno per il traffico
12:43e quindi l'incarico e lo scalico delle merci avveniva soltanto di notte.
12:48E il poeta Marziale ricorda che non si poteva dormire perché su quel basolato delle strade romane
12:52i carri che avevano le vuote cintiate di ferro facevano un rumore di inferno durante la notte.
12:58Questo al centro è il modellino del carro trionfale, una biga rivestita di bronzo, battuto, quindi con figure, si vede la corona civica dell'imperatore
13:09su cui l'imperatore, prima di lui durante la Repubblica, i generali, quando tornavano vittoriosi, percorrevano la famosa via trionfale
13:16che dal foro Poario attraverso il foro romano sale fino al Campidoglio.
13:20Quel famoso corteo presciuto dagli schiavi, dai pigionieri, dalle opere d'arte, dai tesori tolti ai popoli vinti
13:28con le legioni tutte schierate, le vestali, i sacerdoti, il popolo in festa.
13:36Le legioni romane, che hanno raggiunto e conquistato le più lontane province, hanno in realtà contribuito allo sviluppo dell'economia
13:43favorendo i commerci ed inviando in patria un grande numero di schiavi.
13:47A Roma, i grandi uomini d'affari, che traevano vantaggio da questi commerci d'oltremare,
13:54si incontravano nelle basiliche, come questa detta Emilia.
13:59Ma tutte queste colonne cos'erano?
14:02Erano le colonne di una basilica.
14:05Allora le basiliche dei romani non avevano lo stesso significato che hanno oggi.
14:09Le basiliche romane erano in realtà edifici pubblici, laici, per usci civili.
14:17Avevano delle funzioni pratiche.
14:19I cristiani poi ne hanno fatto un edificio religioso, ma gli antichi romani non lo erano.
14:25Erano utilizzate da magistrati, uomini d'affari che si incontravano per i loro commerci.
14:31Quindi era un luogo pubblico?
14:32Sì, era un luogo aperto al pubblico.
14:34Era non soltanto aperto al pubblico, è per il pubblico.
14:36Ma è nata come una piazza coperta.
14:40Cioè fuori la piazza del foro per gli stessi usi.
14:43Si svolgevano processi, tribunali, c'erano i banchi con i cambiavalute,
14:50vi si incontravano appunto i vari mercanti, gli uomini banchieri.
14:55Quando poi o il sole era troppo forte o pioveva, c'era la basilica, un foro coperto.
15:00C'è questo grande ambiente centrale, una sorta di piazza coperta,
15:04che poi veniva strutturata in modo diverso, a seconda delle esigenze,
15:09con dei tramezzi di legno mobili che venivano collegati fra le varie colonne
15:14a creare stanze più o meno grandi, a seconda appunto degli usi che ne dovevano fare.
15:19Soltanto che queste sovrastrutture di legno che caratterizzavano tutti gli interni della Roma antica
15:25andavano facilmente a fuoco.
15:27Gli incendi sono, nella tradizione romana, numerosissimi.
15:31Ne abbiamo una testimonianza, per esempio qui nel pavimento della basilica
15:35ci sono monete di bronzo fuse a terra, un po' dappertutto.
15:38I cambiavalute, con il loro banchetto con le monete,
15:41nel momento del propagarsi del fuoco scappavano
15:43e le monete cadute a terra sono rimaste a testimonianza
15:47dell'uso proprio finanziario, diciamo commerciale, di questi edifici.
15:51Questa era la strada ai lati della quale si trovavano gli uffici dei cambiavaluta.
15:59A Roma, infatti, giungevano da tutte le province dell'impero le monete più disparate
16:04che non avevano corso nei commerci cittadini.
16:07Quindi le persone che si occupavano con profitto di cambiare tali monete con quelle romane
16:12erano assai numerose.
16:13Questo basso rilievo testimonia il momento dello scambio.
16:20Le monete venivano poi custodite in apposite casseforti.
16:35Questa non era l'unica basilica del foro, ce n'è un'altra davanti, la basilica Giulia.
16:40Ci fa capire quanto fossero importanti e numerosi gli affari,
16:43tanto che ne hanno custodite due.
16:45L'uso commerciale delle basiliche è sottolineato dalla presenza di questi negozi,
16:48di queste botteghe, di cui vediamo benissimo le pareti laterali,
16:52addirittura in questo caso il retro bottega con questa parete in mattoni
16:57che lo separa dall'ambiente principale del negozio stesso.
17:01Ve ne sono altri di restauro ad indicarci la posizione esatta dei muri
17:04e la suddivisione della fronte nelle varie botteghe.
17:07L'imperatore Traiano, al ritorno dalle campagne di Dacia,
17:13fece costruire a Roma quel complesso articolato ed incredibilmente grande
17:18detto Traianeo, composto dai mercati, dalla basilica e dal foro.
17:23L'intento era quello di fare di Roma non solo la capitale politica dell'impero,
17:27ma anche quella economica.
17:29Con uffici dei dazzi, dei cambi e delle dogane,
17:33con sedi per ogni rappresentanza,
17:35questi mercati furono il centro commerciale internazionale dell'impero
17:39nel momento della sua massima espansione.
17:43Gli edifici erano percorsi da vie interne sopraelevate,
17:46su cui si aprivano botteghe e negozi di ogni tipo.
17:49Si trattava quindi di vere e proprie vie commerciali
18:05che caratterizzavano i quartieri economici.
18:08Tutto ciò a Roma si presentava in grandi proporzioni,
18:11ma mercati simili in proporzioni ridotte esistevano in ogni città.
18:15Ce ne offre un esempio Pozzuoli,
18:16dove il fenomeno del bradisismo fa alternativamente affiorare
18:20o scomparire nel mare le colonne del Macellum,
18:23che era il mercato locale.
18:29Come ci troviamo qui?
18:30Ci troviamo in quello che è stato un vero e proprio magazzino,
18:34un magazzino in cui i contenitori sono queste giare.
18:38Erano interrate una volta o no queste?
18:40Sì, sì, erano interrate come adesso.
18:42E cosa contenevano in genere?
18:43Potevano contenere grano, farina, olio, vino, sale.
18:49E venivano tirate fuori per estrarre il contenuto?
18:52No, avevano dei mestoli o altri strumenti
18:54con i quali prendevano quello che c'era dentro
18:56quando gli serviva o per venderlo,
18:58perché questo è un magazzino di vendita all'ingrosso.
19:01Alcuni degli orci sono anche numerati,
19:03ovviamente c'era una contabilità.
19:05Per riconoscerli?
19:06Per riconoscerli e per tenere la contabilità,
19:08proprio il registro dell'entrare delle uscite.
19:11Come mai le bocche erano di diverse dimensioni?
19:13Questo dipende da ciò che contenevano
19:16e forse anche da una politica di risparmio
19:20fatta dal proprietario del magazzino.
19:23Venivano interrati in modo che si potevano rompere
19:25meno frequentemente?
19:26Meno frequentemente, poi perché la loro base è a punta
19:29e quindi per tenere in piedi si è molto più problematico.
19:33Era un ambiente coperto o scoperto?
19:34Coperto.
19:35Quindi era un vero e proprio magazzino
19:37e anche negozio di vendita all'ingrosso.
19:40facevano la voce di piccoli silos questi versi.
19:42Esatto, esatto.
19:47Professore, guardi qui, come un bar.
19:49Sì, questo è il termopolium.
19:51Cos'è il termopolium?
19:53È uno spaccio, un bar di bevande calde,
19:56fredde e anche calde.
19:58Sarebbe il balcone questo?
20:00Sarebbe il balcone che è qui dove sono io
20:02per i clienti che sono all'interno
20:04e invece da questo lato per i clienti che vengono dalla strada.
20:07E questi ripiani?
20:08I ripiani servono per metti sopra le bevande.
20:11Questi romani bevevano il vino tiepido
20:14mescolando con un po' di miele per addolcirlo
20:17perché non lo facevano fermentare nelle botti come noi.
20:21E poi qui vedi i sedili all'averto
20:22dove si sedevano sulla strada per pochi minuti
20:25magari gli avventuri di passaggio
20:27mentre all'interno c'è il giardino
20:29dove siamo venuti prima
20:30che serviva invece per quelli che volevano
20:32bere qualcosa in compagnia
20:34e conversando al fresco rotto un pergolato.
20:36E' come una tavola calda?
20:37Una specie di tavola calda
20:39ma più riservata alle bevande diciamo.
20:49Molti esempi di negozi e botteghe ancora intatte
20:52sono stati rinvenuti ad Ercolano e Pompei.
20:54La cenere e i lapilli hanno ricoperto gli oggetti
21:00senza distruggerli
21:01ancora disposti sugli scaffali.
21:12Guardate ad esempio questa bottega
21:14che si apriva su una delle principali strade di Pompei.
21:17Un'insegna affrescata all'esterno della bottega
21:19illustrava il tipo di merce in vendita.
21:22Qui era possibile acquistare dei contenitori in terracotta
21:25adatti ai più svariati usi casalinghi.
21:40Questa insegna ci dice che qui esercitava la sua professione
21:43un tintore di stoffe.
21:46Come potete vedere all'interno della bottega
21:49sono state riprodotte anche le varie fasi della lavorazione.
21:52Molte erano le botteghe che si affacciavano sulle strade.
22:20troviamo spesso dei bassorilievi
22:22che riproducono le varie attività commerciali.
22:25Qui ad esempio
22:26vediamo al lavoro dei tappezzieri
22:28le loro merci esposte
22:30le trattative con i clienti
22:38Al Museo archeologico di Napoli
22:52esiste un'importante collezione di pesi e di bilance
22:55adatte a vari tipi di mercanzie.
22:56Come potete constatare
22:59sono molto simili a quelle usate ancora oggi.
23:04La collezione comprende anche oggetti ornamentali
23:07e di uso comune
23:07ritrovati nelle case di Pompei e di Ercolano
23:10abbandonate in gran fretta
23:12durante l'eruzione del Vesuvio.
23:13Ad Aquileia è possibile ammirare
23:25una raccolta di oggetti di vetro policromo
23:27di eccezionale bellezza.
23:29Alcuni, nonostante la loro fragilità
23:43sono giunti intatti fino a noi
23:45una volta contenevano unguenti, profumi
23:48prodotti da toletta
23:49e la fantasia degli artigiani
23:51li ha forgiati nelle forme più varie e leggiadre.
23:54Un posto di rilievo nell'economia dell'antica Roma
24:13è senz'altro occupato dall'agricoltura.
24:16Vi erano piccole proprietà terriere
24:17e grandi latifondi
24:20ciascuno con i propri problemi
24:21da affrontare e da risolvere.
24:24Per lavorare la terra ed ottenere buoni prodotti
24:26si faceva ricorso a precise tecniche
24:28e a manuali scientifici di larga diffusione.
24:33Ci sono rimasti molti esempi di calendari
24:35in cui sono indicati i mesi dell'anno
24:37adatti alla semina dei prodotti agricoli più importanti
24:40i tempi utili per la potatura e la vendemmia.
24:44Per ridurre il grano in farina
24:46si usavano delle macine azionate da asini o schiavi.
24:52Molti esempi ancora intatti sono visibili a Pompei.
24:55Una volta macinata
25:15la farina veniva impastata in forme
25:17che ricordavano le pagnotte ancora in commercio
25:19e cotta in appositi forni.
25:31Il pane era così pronto
25:33per essere distribuito nei vari punti di vendita.
25:35Non dobbiamo comunque dimenticare
25:49che tutta l'attività economica
25:51si svolgeva sotto il controllo delle autorità.
25:54Lo Stato era sempre pronto ad intervenire
25:56per regolare le situazioni divenute critiche.
25:58Per le classi meno abbienti
26:02esisteva addirittura una forma di assistenza sociale
26:05legata in particolare alla persona
26:07e dal volere dell'imperatore
26:09che poteva provvedere, ad esempio,
26:11al sostentamento degli orfani.
26:13Se da un lato
26:14questa forma demagogica di assistenza
26:16poteva essere gradita a molti,
26:18dall'altro finiva a collegare
26:20con vincoli di gratitudine
26:21intere categorie sociali all'imperatore
26:24che riusciva così
26:26a consolidare la propria posizione egemonica.
26:54Grazie a tutti!