https://www.pupia.tv - La città partenopea si conferma crocevia della scienza medica internazionale ospitando, nella prestigiosa cornice della Stazione Marittima, la 25esima edizione del congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale. Un’edizione dal respiro globale, che ha trasformato Napoli nella capitale europea della disciplina, nel nome e nel ricordo di Luigi Califano, autentico pioniere del settore e figura di riferimento dell’Università Federico II. Continua su: https://www.pupia.tv/?p=601931 (13.06.25)
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00:00Napoli, capitale europea della chirurgia maxillofacciale, nel ricordo di Luigi Califano, caposcuola della disciplina a Napoli, alla Federico II e autorità scientifica riconosciuta nel mondo.
00:13Al via, nella stazione marittima del capologo Campano, i lavori del 25esimo congresso nazionale della Società Scientifica Italiana di Chirurgia Maxillofacciale, un evento scientifico di rilevanza internazionale che ospita oltre 200 relatori da 21 paesi al mondo e coinvolge partecipanti da quattro continenti con una forte presenza europea, 16 paesi, per un totale di oltre 800 iscritti e che si preannuncia tra i più partecipati di sempre.
00:38Altri particolari li hanno forniti il Presidente Nazionale della Società Scientifica, Giovanni della Versana Urabona, docente della Federico II e il co-presidente del congresso, Giampaolo Tartaro, professore ordinario di chirurgia maxillofacciale dell'Università Van Vitelli di Napoli.
00:54Il congresso è stato totalmente dedicato al professore Luigi Califano, che è stato il mio maestro, e il congresso volge su tutte quelle che sono le nuove tecnologie nell'ambito della nostra disciplina della chirurgia maxillofacciale.
01:06Siamo molto felici perché c'è stata una risposta importante da parte di tutto il mondo scientifico, tant'è vero che abbiamo più di 800 iscritti al nostro congresso e tutto questo ovviamente è estremamente attrattivo soprattutto per i giovani.
01:22È estremamente giovane l'approccio chirurgico che faremo per il futuro e la bellezza che ci sono tanti tanti giovani che ci trasmettono a noi oramai vecchi, io mi sento un vecchio chirurgo della vecchia generazione, le nuove tecnologie.