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  • 26/05/2025

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Trascrizione
00:00:00Eccoci come sempre con il sommario prima della sigla e l'apertura. In questa
00:00:05puntata parleremo di un esperimento artistico e sociale per i malati di
00:00:09Alzheimer con la dramma terapeuta e regista e attrice Paola Perfetti.
00:00:14Affronteremo poi il tema delle famiglie monogenitoriali in Italia insieme alla
00:00:19dottoressa Giovanna Giacomini, formatrice e pedagogista.
00:00:22Conosceremo più da vicino un progetto a sostegno dell'artigianato femminile
00:00:27grazie a Roberto Ricci, anima creativa e presidente di Rubinia.
00:00:32Infine andremo a scoprire la storia di una donna dimenticata grazie alla
00:00:36giornalista e scrittrice Francesca Silvestri. Come sempre insieme alle
00:00:40nostre rubriche vi aspettiamo subito dopo la sigla.
00:00:57Buongiorno, ben ritrovati. Nuovo appuntamento settimanale con Ipsofatto
00:01:13d'Italia si racconta. Abbiamo ospite una dramma terapeuta, regista e attrice Paola
00:01:19Perfetti che conduce gruppi tra teatro e formazione da 30 anni e operando a
00:01:25stretto legame con fragilità e disabilità da sei anni. Lavora come
00:01:29dramma terapeuta appunto con Il Paese ritrovato e da più di dieci con La
00:01:34Meridiana. E' qui con noi ad aprire questa puntata perché proprio nel
00:01:38laboratorio teatrale del Paese è nato il progetto spettacolo dal titolo
00:01:44Telenovela, un esperimento artistico ma prima di tutto sociale che vede come
00:01:49protagonisti malati di alzheimer ospitati appunto nella struttura monzese gestita
00:01:54dalla cooperativa La Meridiana. Dopo questa presentazione diamo il benvenuto
00:01:58Paola, buongiorno, ben trovata. Buongiorno, ben trovati. Un progetto
00:02:04importante, un progetto che mi ha subito preso il cuore nel momento in cui mi è
00:02:08arrivata la comunicazione e quindi ne voglio parlare in trasmissione. Si sta
00:02:13parlando di alzheimer, si sta parlando di teatro, di terapia, di approccio.
00:02:19Senti, che cosa racconta la performance e anche da dove trae ispirazione?
00:02:27La performance, come ha accennato, nasce da questo laboratorio teatrale presente al
00:02:33Paese ritrovato che è il primo villaggio alzheimer in Italia ed essendo un
00:02:37villaggio speciale dove le persone sono libere di esprimersi e di essere in un
00:02:43contesto di malattia che chiaramente muta i codici di comunicazione,
00:02:48questo ha permesso di poter fare ricerca e appunto anche sperimentare il teatro.
00:02:55Il teatro, se ci pensiamo, è molto legato alla memoria quindi già di per sé era una
00:02:59sfida il fatto di poter fare uno spettacolo con un'utenza così particolare.
00:03:05Quindi è un laboratorio che si basa sulle tecniche teatrali e gioco di ruolo
00:03:11che permette di valorizzare la persona, di sviluppare e promuovere la relazione
00:03:18tra gli utenti, rafforzare e rispettare l'identità di chi partecipa e questo ha
00:03:25portato attraverso questa attività particolare la possibilità di arrivare
00:03:32a questo spettacolo con delle tecniche. Queste tecniche sono tecniche di ascolto
00:03:38profondo sicuramente, di rispetto dell'emozione che è anche il motore che porta poi alla
00:03:44realizzazione e al successo di questa attività, ma la tecnica più importante è l'improvisazione
00:03:51guidata in scena. Ti avrei proprio chiesto questo, cioè quale fosse il metodo,
00:03:57l'approccio adottato, perché nell'ascoltarti mi è venuto spontaneo pensare, confrontarmi con te
00:04:04sul fatto che quando si parla di teatro, di laboratori, sappiamo anche già senza alcuna
00:04:10patologia né conclamata, né in divenire, sia fondamentale la teatroterapia. Anche nei
00:04:18bambini è consigliata a livello di prosemica, di espressione del proprio sede, della propria
00:04:22struttura. In questo caso il lavoro, l'hai detto giustamente tu all'inizio, si parla di memoria,
00:04:27l'attività mnemonica è ancora più sfidante con i malati di alzheimer. Quindi detto questo, scusa,
00:04:34volevo fare il punto perché è una cosa che mi prende molto, raccontaci pure nel dettaglio cos'è
00:04:41questo tipo di approccio di cui tu ci parlavi, cioè l'improvvisazione appunto guidata in scena,
00:04:47prego Paola. Tra l'altro tu mentre introducevi questo tema ne hai introdotto un altro,
00:04:52volontariamente forse, ma forse no probabilmente, perché il teatro è terapia, perché permette un
00:04:58distacco dalla realtà e la creazione di una dimensione altra nella quale la persona sente
00:05:04libera e si dà dei permessi. Quindi già questo è un altro dato che vorrei dare e ricordare. In più
00:05:10l'improvvisazione guidata in scena è data da questa tecnica, cioè viene data la battuta all'attore,
00:05:16una breve battuta poi anche in base alle capacità della persona, che ripete le parole mettendoci
00:05:24espressione e a volte anche delle informazioni in più che vengono dalla sua personalità. Per cui
00:05:31avendo loro un tempo di memorizzazione molto breve e chiaramente le difficoltà cognitive evidenti,
00:05:40questa è stata la tecnica migliore perché non gli faceva andare in stress e chiaramente calata
00:05:46e tarata sulle loro possibilità e questo ha permesso di sentirsi efficace, di funzionare
00:05:52e di giocare con il personaggio, perché agli attori era molto presente il fatto che fosse una
00:05:57realtà teatrale, quindi sapevano che uscendo da quella situazione erano calati nella realtà del
00:06:03quotidiano e nel teatro erano degli artisti, cosa che li ha valorizzati fortemente e ha permesso di
00:06:11sviluppare loro un benessere. Senti Paola, com'è il lavoro dietro le quinte? Chi c'è, oltre agli attori
00:06:19malati di Alzheimer sul palco, tutto ciò che non si vede di fatto dietro il tendone del sipario,
00:06:25che lavoro c'è? Chi siete? Il lavoro è sempre al Paese Ritrovato un lavoro di equip, siamo una
00:06:33squadra di professionisti presenti quotidianamente al Paese Ritrovato. Quando abbiamo fatto la
00:06:38videoripresa dello spettacolo chiaramente eravamo di più, normalmente sono io a seguire il laboratorio
00:06:44teatrale, quando abbiamo deciso di fare la videoripresa con questo progetto azzardato e
00:06:50coraggioso abbiamo interpellato altre figure sempre della meridiana legate alla comunicazione,
00:06:57quindi la produzione meridiana e i tecnici che hanno seguito, che mi hanno aiutato nel montaggio,
00:07:04che sono Travis Scotti e Gianluca Tomei, mi hanno aiutato nei giorni delle riprese. In più abbiamo
00:07:11avuto collaborazioni esterne perché abbiamo costruito delle scene vere e proprie con tanto
00:07:17di costumi e scenografie, per cui l'attore si è sentito veramente in questa realtà altra
00:07:25professionale e valorizzato, perché ci interessava che le persone vedessero gli attori e non la
00:07:31malattia e così è stato. Per cui quei giorni in cui abbiamo videoripreso abbiamo dovuto
00:07:37riorganizzare il Paese perché c'era una tabella di marcia per cui gli operatori,
00:07:42i ducatori, il terapista occupazionale, il psicologo, erano tutti in atto e in opera
00:07:48per permettere che il Paese funzionasse e che riuscissimo in un mese a videoriprendere questo
00:07:54spettacolo. Non rubarti la parola, io ho accennato necessariamente alla realtà del Paese ritrovato e
00:08:03alla gestione, però non ho spiegato esattamente di che cosa si tratti, magari è anche un esempio
00:08:10replicabile altrove. Ti va di spendere un minuto di questa intervista, di questo tuo intervento
00:08:15Paola insieme per poterci spiegare qual è il modo sviventi nella quotidianità all'interno
00:08:22del Paese ritrovato? L'ambizione e l'obiettivo del Paese è quello di ridare una vita alle
00:08:31persone affette da demenza e Alzheimer e la possibilità di migliorare l'esistenza non solo
00:08:42di queste persone ma anche dei caregiver che chiaramente nel momento in cui hanno in famiglia
00:08:47una persona con questa patologia metto in discussione tutta la loro realtà in quanto
00:08:54tempo e spazio vengono recepiti in maniera diversa, chiaramente le difficoltà mnemoniche,
00:09:00lo stress, la paura, l'aggressività che possono svilupparsi nelle persone affette da questa
00:09:06patologia possono portare enormi disagi emotivi, psicologici, sociali per cui la costruzione di
00:09:13questo Paese ad opera della cooperativa La Meridiana è nata vabbè lo scopo di creare
00:09:19una realtà nuova dove la persona potesse ricominciare a vivere e sentirsi in un vero
00:09:25proprio Paese, infatti il Paese è costruito con un polo centrale delle residenze intorno e questo
00:09:32polo centrale possono vivere in un bar, andare a teatro, c'è una bottega, c'è un luogo dove
00:09:39possono allenare la mente, c'è una palestra e si alzano quando desiderano, camminano negli spazi
00:09:46e sono per lo più stimolati ma soprattutto possono scegliere che cosa fare e quando farlo.
00:09:54La persona è al centro del Paese e tutto ciò gira intorno alle sue esigenze, alle sue caratteristiche,
00:10:01alla sua personalità, quindi la persona è il Paese e è replicabile il modello, si sta lavorando
00:10:12perché fino ad oggi abbiamo ottimi risultati, si fa ricerca e si spera che questo modello diventi
00:10:20replicabile. Ad oggi comunque effettivamente le persone stanno avendo dei buoni risultati
00:10:27da un punto di vista della qualità di vita sia delle persone con la patologia ma anche dei caregiver.
00:10:35Ecco, altra figura fondamentale vorrei proprio chiudere anche con la risposta da parte dei
00:10:41caregiver e di chi ha guardato questa performance ma prima volevo puntualizzare una sorta di
00:10:48microcosmo quindi che è andato a ricrearsi a misura di persona affetta da demenza e in cui già
00:10:57il nome stesso, il Paese ritrovato, è un ritrovarsi, è anche forse un punto di riferimento, un punto di
00:11:03orientamento il fatto di essere circondati da un Paese a tutti gli effetti rigostruito. Paola,
00:11:11siamo quasi in chiusura, volevo sapere appunto la figura del caregiver che è sempre una figura
00:11:16molto delicata e anche molto fatigosa di solito unita a quella di chi ha guardato il docufilm,
00:11:22ecco c'è una nuova percezione grazie a questo progetto teatrale ma soprattutto l'abbiamo detto
00:11:27in premessa sociale su ciò che riguarda almeno a livello collettivo appunto la demenza, è riuscito
00:11:35ad arrivare a segno? Allora, il pubblico ha risposto positivamente a Telenovela e le persone
00:11:44coinvolte sono state viste come attori e non come persone affette da questa malattia. Il docufilm è
00:11:51preceduto dal backstage dove viene spiegato il metodo quindi già il pubblico viene introdotto
00:11:58per cui non ha questo pensiero mentre guarda lo spettacolo facendosi domande del tipo ma come
00:12:03fanno ma già sono informati per cui si godono veramente lo spettacolo e gli attori. L'interesse
00:12:11era quello che la patologia entrasse in qualche modo nella società nel senso che c'è molto
00:12:17pregiudizio e stigma rispetto a questa malattia che fa pensare che una persona una volta colpita
00:12:25da queste caratteristiche date da questa patologia poi non possa più in un certo senso avere una
00:12:32vita normale tra virgolette o comunque non possa più avere un contatto sereno con l'altro per cui
00:12:41diciamo che questo va a rappresentare il fatto che le persone continuano a vivere, continuano
00:12:47ad avere l'azione, continuano ad aggiungere qualcosa all'esistenza per cui credo che il
00:12:53pubblico l'abbia compreso abbiamo avuto molti molti commenti positivi in questo senso e i
00:12:59familiari stessi hanno rivisto i loro genitori, fratelli, mariti, mogli nella scena come nella
00:13:06vita anche perché i personaggi sono calati sulla personalità dell'individuo perché non potendo
00:13:13loro aggiungere qualcosa di nuovo tutti i protagonisti rafforzano un po' quelle che sono
00:13:19le caratteristiche personali per cui diciamo che più le persone vedranno questo spettacolo più
00:13:25sane le persone che lo vedranno più questo messaggio positivo di continuità della vita
00:13:29speriamo arrivi. Un'ultima domanda prima di salutarti e ringraziarti Paola, progetti futuri
00:13:35sempre simili in questa direzione sono già in essere? Intanto per quanto riguarda Tre
00:13:41Novele e il teatro che è il mio campo al Paese perché facciamo veramente tante cose e l'idea
00:13:48è quella intanto di promuoverlo e farlo girare il più possibile, ci saranno anche delle date se
00:13:54posso direi perché se ne farà una a Milano posso dirlo? Certo assolutamente sì. Il 21 settembre
00:14:05alla fabbrica del vapore di Milano Tre Novele sarà aperto al pubblico, il 21 settembre è il giorno
00:14:12dedicato all'Alzheimer per cui è molto bella questa sensibilità del comune di Milano questa
00:14:18apertura verso questa malattia quindi questa sensibilizzazione e l'ingresso sarà libero e
00:14:25andiamo avanti penso che stiamo già lavorando Tre Novele 2 perché i miei attori sono entusiasti e
00:14:32si divertono per cui a volte non si ricordano di aver fatto teatro al momento ma gli rimane
00:14:39addosso una grande positività e quindi questo è il successo di questo lavoro. Non importa se
00:14:45resettano una parte esperenziale però rimane il benessere indotto quindi questo è ottimo
00:14:51diciamo che la missione è raggiunta quindi niente non mi resta davvero che augurarvi buon lavoro
00:14:57grazie Paola per averci portato questa esperienza diretta e un abbraccio a tutti voi che state
00:15:03dietro le quinte ma soprattutto a chi sta sul palco in quel momento grazie ancora Paola Perfetti.
00:15:09Grazie a voi. Ciao Paola e ora invece arriva la nostra Silvia Alonso con la sua rubrica Orme di
00:15:17Giallo ascoltiamola. È estate fa caldo siamo alla Pineta un paesino immaginario in provincia
00:15:33di Livorno sul mare e se voi entrate al mitico bar Lume condotto dal barista Massimo Viviani e
00:15:40osate domandare un caffè beh lui vi manderà a quel paese. Pare un caffè in piena estate con
00:15:46temperature equatoriali farà male sia a lui che dovrà cimentarsi con le roventi macchinette che
00:15:52alla vostra salute per cui Massimo sicuramente vi consiglierà di farvi una piacevole granita
00:15:58rimandando il caffè a temperature un pochino più fresche e a questo punto amici di ipso facto vi
00:16:05do il benvenuto a una nuova puntata di Orme di Giallo e avrete forse già capito del romanzo di
00:16:10cui voglio parlarvi oggi il primo di una lunghissima e fortunata serie da cui anche stata
00:16:14tratta poi una serie tv protagonista il bravissimo autore e regista Sandro Benvenuti. Sto parlando
00:16:21della serie dei delitti del bar Lume dell'autore Marco Malvaldi ma serie dei delitti del bar Lume
00:16:27inizia con la briscola in cinque. Sembrano un po' i protagonisti di amici miei vent'anni o
00:16:35trent'anni dopo, i simpatici ottuagenari che circondano e fanno d'accordo a Massimo Viviani
00:16:41nel suo bar nel bar Lume, il nonno Ampelio, l'aldo, i rimediotti e il detacca. Quattro
00:16:47vecchietti pettegolissimi che si nutrono degli eventi del paese come se non ci fosse un domani
00:16:54di fatti non è neanche sicuro che per loro ci sia un domani. Ogni giorno è una partita a carte e
00:17:00appunto tra una partita a carte e l'altra iniziano a parlare e a spettegolare sugli eventi di Cro
00:17:08fino a quando un bel giorno arriva una notizia più che succulenta di cui proprio il nostro
00:17:14protagonista Massimo rimane coinvolto. E' notte inoltrata ed è quasi un miracolo che il bar
00:17:22Lume sia aperto, abbia ancora la serranda aperta. Entra all'improvviso, completamente ubriaco, un
00:17:28ragazzo sui 25 anni ed ha la notizia. Ha trovato morta in un cassonetto una ragazza. Nessuno lo
00:17:35prende sul serio, aveva già provato a contattare la polizia ma la polizia sentendo la voce alterata
00:17:42del ragazzo aveva attaccato il telefono. E così il ragazzo chiede a Massimo di dare una mano per
00:17:48esporre lucidamente la denuncia. Ma Massimo farà molto di più, non solo lo accompagnerà a vedere,
00:17:54a prendere atto di quello che sarà poi il cadavere della ragazza, ma inizierà a condurre le indagini
00:18:00in parallelo con commissario sui generis, il commissario Fusco. Il segreto di Massimo e del
00:18:07bar Lume è che se le indagini ufficiali vengono condotte in commissariato dal povero Fusco che
00:18:13detesta Massimo, tra i due non corre per niente un buon sangue, c'è poi tutta un'indagine
00:18:19sotterranea condotta al bar. Perché poi i protagonisti, i testimoni e gli amici dei
00:18:26testimoni che restano coinvolti nell'evento passano al bar, prendono il loro caffè,
00:18:31tante volte anche mandati al paese da Massimo che gli consiglia la famosa granita o che gli prepara
00:18:37altri succulenti involtini e poi si confidano. E succede proprio così con il delitto di questa
00:18:43ragazza molto giovane. All'inizio sembra una faccenda legata alla discoteca, al sesso e alla
00:18:49droga, ma Massimo ha l'occhio lungo ed alcuni dettagli che riguardano la macchina ritrovata
00:18:56della ragazza e indagando proprio tra i buttafuori della discoteca riesce a capire alcuni particolari
00:19:02che scagionano il principale indiziato della situazione. Emerge il tipico ambiente di provincia
00:19:09fatto di falsità, di ipocrisie dove un certo tipo di società borghese cerca di nascondere sotto il
00:19:15tappeto la polvere, polvere che poi prima o poi viene fuori. Ragazzine giovani dai soldi facili
00:19:22che si lasciano andare per noia alla droga insieme ai loro fidanzatini che però alla fine sono
00:19:27vittime anche di storie fatte a scatole cinesi. E non vi spoilerò il finale che ovviamente è a
00:19:34sorpresa. La particolarità di questi romanzi di Marco Malvaldi è proprio l'ambientazione,
00:19:41il colore, il sapore che riesce a dare. Iniziando dalla parlata toscana che emerge
00:19:46vivamente nel suo stile fino proprio all'ironia tipica di questa regione magnifica che lui di
00:19:53cui riesce a permeare le proprie narrazioni che sono particolarmente gustabili, veloci,
00:19:59un po' a discapito dell'indagine che non è fine e tecnica, però è proprio il colore che emerge e
00:20:06lo rende bellissimo, lo rende molto piacevole. Io vi consiglio in particolare la versione in
00:20:11audiolibro narrata proprio dalla voce recitante di Sandro Benvenuti. La Briscola in 5 di Marco
00:20:19Malvaldi, il primo della serie delle indagini del Barlume, sellerio editore prima edizione del
00:20:252007 e tutta la serie delle indagini del Barlume, consigliandovi anche poi la serie televisiva.
00:20:31Vi ringrazio per l'attenzione e vi do appuntamento alla prossima puntata di Orme di Giallo,
00:20:35dalla vostra Silvia Ronso.
00:20:36Silvia, grazie, grazie come sempre. Maggio, maggio lo sappiamo tutti, è stato il mese della
00:20:53festa della mamma, però secondo l'ultimo report rilasciato dall'Istat, i nuclei monogenitoriali,
00:21:00ovvero le famiglie composte da un solo genitore, ammontano a 3.822.469. Sono costituiti per la
00:21:10gran parte, ovvero il 77,6%, da madri sole che vivono con i propri figli. Questi rappresentano
00:21:17il 18,1% del totale dei nuclei familiari, mentre i padri con figli o figli costituiscono il 5,2%.
00:21:25Alcuni dati stanno un po' cambiando, però diciamo che la maggior parte rimane assolutamente
00:21:32veritiera in base a che cosa vi abbiamo fornito. Ne parliamo meglio, facciamo il punto con la nostra
00:21:38ospite, la dottoressa Giovanna Giacomini, formatrice e pedagogista. Giovanna, bentrovata,
00:21:43ben ritrovata, buongiorno. Grazie mille, buongiorno. Allora, arriviamo post festa della
00:21:51mamma, ma non importa perché questi sono dati comunque attuali a prescindere. Senti,
00:21:56secondo te quali sono i principali ostacoli emotivi e pratici che una madre monogenitoriale
00:22:04deve affrontare nel quotidiano? Eh sì, hai detto bene perché sono dei dati significativi,
00:22:11ci fanno sicuramente riflettere e partirei proprio dalle difficoltà emotive, perché è più facile
00:22:17magari immaginare quelle pratiche e sicuramente ci arriviamo, però quelle emotive sono più
00:22:24nascoste. Innanzitutto c'è una solitudine decisionale, perché vuol dire che non c'è
00:22:30dall'altra parte un partner col quale confrontarsi anche sulle scelte più banali, per cui avere
00:22:38comunque qualcun altro che ci mette in evidenza magari un pensiero anche diverso dal nostro,
00:22:45ci rassicura nei momenti di difficoltà che si passano inevitabilmente nel percorso genitoriale,
00:22:51ecco diventa qualcosa di fondamentale. Nel caso di un nucleo monogenitoriale questa
00:22:58contropartita non c'è, quindi c'è un grande senso di solitudine molto importante accompagnato,
00:23:04spesso lo vediamo da un senso di colpa, un senso di inadeguatezza, perché starò facendo abbastanza,
00:23:12è la domanda per eccellenza. Ecco accanto a questa difficoltà diciamo nel cuore c'è quella
00:23:20pratica nelle mani, nell'organizzazione della vita, della giornata, della quotidianità,
00:23:25le difficoltà economiche, perché è chiaro che ci sono e sono anche molto importanti,
00:23:31perché sono nuclei dove si evidenzia anche un certo carico di povertà, ci sono quattro bambini,
00:23:39se non erro insomma su dieci a rischio povertà in famiglie monogenitoriali, quindi insomma è un
00:23:44dato significativo. Esattamente e secondo te nonostante i dati sull'aumento dei nuclei
00:23:51familiari monogenitoriali ce la dicano lunga, il modello tradizionale di famiglia continua
00:23:58a influenzare molto quella che è la narrazione pubblica, l'opinione pubblica? Direi proprio di
00:24:06sì, direi anche proprio attualmente siamo in una periodo in cui viene riportata fortemente in
00:24:15auge l'idea di una famiglia costituita da mamma, papà e bambini, anche se non ci sono poi delle
00:24:22evidenze, io lo devo dire anche da un punto di vista pedagogico, quindi se pensiamo insomma
00:24:28a quello che viene narrato, cioè il punto di vista del bambino, cosa serve al bambino,
00:24:34qual è la situazione migliore? Allora non ci sono delle evidenze in questo senso per cui la
00:24:39famiglia per forza di cose è quella costituita da madre, padre e figlio perché sia una famiglia
00:24:43felice, perché naturalmente la felicità è un'altra cosa, non dipende dal numero di persone che
00:24:49costituisce una famiglia, ma dipende dalle relazioni positive che sono all'interno del
00:24:55nucleo familiare. Questo è importante saperlo, però è vero, esiste questa narrazione, esiste in
00:25:02paesi come il nostro, non esiste ovunque, ci sono molti paesi in Europa dove questo per esempio
00:25:07viene raccontato in maniera completamente diversa, quindi c'è un'influenza sicuramente ancora
00:25:14istituzionale politica, le nostre radici, le nostre radici anche religiose, cioè sono tutti
00:25:20elementi che contribuiscono a portare avanti questo tipo di narrazione. Senti parlavi prima
00:25:28di solitudine, di senso di inadeguatezza, di senso di colpa, quanto è importante invece
00:25:36l'amore per se stesse proprio ai fini di quell'armonia di cui ci parlavi poco fa e quali
00:25:46possono essere le strategie, diamo anche dei consigli magari insieme Giovanna, utili per
00:25:51cercare di combattere questo senso di isolamento e anche il carico mentale di madri sole?
00:25:57E certo direi che assolutamente è un rischio molto forte, è molto importante questo di diciamo
00:26:08concentrare le nostre energie soltanto verso i figli, dimenticando una cosa fondamentale che
00:26:14i figli stanno bene soltanto se la figura di riferimento in particolare genitoriale sta bene,
00:26:21quindi la nostra felicità è importantissima. Allora come possiamo coltivarla? Innanzitutto
00:26:29è importante fare rete e rompere l'isolamento perché non sempre si ha a disposizione i nonni,
00:26:35per esempio perché oggi i nonni sono giovani, magari lavorano ancora, non ci sono per svariate
00:26:40ragioni, allora viva il vicinato che sia utile non solo diciamo per segnalare infrazioni ma
00:26:49che siano pronti ecco ad aiutare concretamente la rete tra genitori stessi soprattutto quando
00:26:56si va a scuola, è importantissima, quindi questo già aiuta tantissimo soprattutto dal punto di vista
00:27:02pratico. Dal punto di vista emotivo io consiglio a chi si trova e vive questo senso di solitudine,
00:27:09di sofferenza, di tenere un diario nel quale si va a scrivere ciò che si raggiunge perché si
00:27:15vede sempre ciò che non si è ancora fatto, non ha ancora lavato i piatti, non ha ancora fatto questa
00:27:20cosa, è più difficile tenere in memoria invece delle cose che si raggiungono. Oggi sono riuscita
00:27:26a fare questo e farsi complimenti dal sole aiuta a tenere alta l'autostima che è fondamentale,
00:27:33ricavatevi del tempo anche se solo fossero cinque minuti per un respiro, una boccata d'aria, un libro
00:27:40da leggere, insomma ognuno poi quello che ama fare, però va fatto, va fatto proprio come se
00:27:46fosse proprio una regola, non lasciato al caso, queste sono le cose più semplici ma più importanti.
00:27:53Ti chiedo anche sui figli, il discorso dell'assenza paterna in termini di benessere emotivo quanto
00:28:02influisce? Allora di sicuro c'è da fare un po' una distinzione perché ci sono delle famiglie
00:28:10monogenitoriali che nascono così fin dall'inizio per esempio, per scelta, ci sono delle situazioni
00:28:16che arrivano come un lutto, una separazione, allora se i bambini sono molto piccoli devo
00:28:22dire che tra l'altro hanno delle risorse incredibili, via via che crescono è chiaro
00:28:27che la relazione ha lasciato un segno, quindi si vive effettivamente un lutto,
00:28:33c'è stata una separazione, un distacco, è importante prenderne coscienza perché la
00:28:39vita è fatta anche di questo, per cui il nostro compito come genitori non è quello di evitare a
00:28:45tutti i costi la sofferenza di un figlio, ma è quella di accompagnarli in questo percorso con la
00:28:51massima serenità e accoglienza di quello che la vita ci porta ad affrontare e dal nostro esempio,
00:28:57dal nostro modello che loro diventeranno più resilienti, più capaci di affrontare anche queste
00:29:04sofferenze e c'è speranza perché in realtà abbiamo delle risorse straordinarie inaspettate.
00:29:10E questo ci fa piacere insomma apprenderlo, e il mondo del lavoro dall'altra parte come
00:29:17dovrebbe rispondere per potersi evolvere e diventare davvero inclusivo nei confronti
00:29:23delle famiglie monogenitoriali? Il mondo del lavoro dovrebbe sicuramente viaggiare
00:29:31a braccetto con le istituzioni perché bisogna rivedere proprio un'idea di famiglia, un'idea di
00:29:37welfare completamente diversa dove queste famiglie trovano spazio, per cui se parliamo anche di
00:29:43sostegni, di incentivi, è chiaro che queste famiglie devono essere presenti negli elenchi
00:29:49delle famiglie da aiutare, esattamente come lo sono i nuclei dove ci sono più figli. Il mondo
00:29:56del lavoro chiaramente ha la strategia unica della flessibilità laddove è possibile quindi
00:30:02lo smart working, gli orari il più possibile concilianti, quindi cercare di dare una priorità
00:30:09a queste famiglie formate da un solo genitore perché ci sia un'attenzione e anche una
00:30:15sensibilizzazione degli altri lavoratori attraverso per esempio le politiche come la PDR 125 che è
00:30:23quella del rispetto per quanto riguarda le differenze di genere e non solo, sono proprio
00:30:29orientate in questo senso. Quindi secondo me sulla carta ci siamo però dobbiamo metterci
00:30:35un pochino più a lavorare in maniera operativa. Senti siamo quasi in chiusura di intervista
00:30:42Giovanna volevo chiederti, ritornando un po' alla celebrazione della festa della mamma,
00:30:47a volte può essere anche un momento doloroso per tirare una sorta di bilancio,
00:30:54ecco quale sarebbe il desiderio più grande dalla parte di queste donne,
00:31:00li studi che cosa è l'esperienza, che cosa ci dicono? Beh ci dicono in maniera molto semplice
00:31:06quasi intuitiva che la cosa di cui hanno più bisogno è il tempo, per cui dobbiamo in qualche
00:31:12modo guardarci intorno perché magari una situazione di questo genere la conosciamo
00:31:17anche noi e quindi cerchiamo di regalare non solo in occasione della festa della mamma ma quando
00:31:23possibile del tempo libero in modo che possano dedicarlo a se stesse, quindi prendiamoci cura
00:31:30di questi bambini perché per crescere un bambino ci vuole un villaggio, quindi io credo che questo
00:31:35sia l'esempio migliore, la frase più bella per capire che siamo tutti responsabili e quella
00:31:41famiglia non va lasciata assolutamente da sola, quindi regaliamo tempo il più possibile e
00:31:47riconoscimento. Un'ultima domanda, non voglio che suoni come una provocazione ma credo che per
00:31:53un'informazione, qua parlavamo della festa della mamma e quindi non solo i numeri ci danno conferma
00:31:59ma è come quando parliamo della violenza di genere che di solito vede più vittime persone di sesso
00:32:05femminile ma affrontando invece a tutto tondo l'argomento ci sono anche tanti meno ma comunque
00:32:13ci sono papà che crescono i figli da soli dove le mamme per motivi vari non ci sono. Che cosa
00:32:19dire loro? Perché è giusto anche volgere lo sguardo a chi compie ogni giorno questo tipo di
00:32:28educazione con una figura quella materna che sappiamo essere fondamentale e centrale che
00:32:33invece è venuta meno. Sì, assolutamente vero, secondo me è importantissimo ribadire a questo
00:32:42perché credo che ancor di più vivano l'isolamento perché è molto più difficile per una serie di
00:32:50retaggi per quanto riguarda un uomo esporsi a raccontare le proprie difficoltà quindi se da
00:32:57una parte la famiglia monogenitoriale femminile magari ha una rete di amiche,
00:33:02mamme di sostegno per i papà è più difficile perché nei gruppi di papà si parla un po'
00:33:07d'altro a volte per cui vanno riconosciuti ancora di più. Il mio consiglio è di aprirsi il più
00:33:14possibile, di cercare di comunque trovare un aiuto in chi li circonda, negli altri genitori che sono
00:33:21molto sensibili perché il loro rischio più grande è quello. Poi credo che da un punto di vista
00:33:26educativo mi sento di rassicurare l'esperienza, le ricerche, non ci dicono che c'è una mancanza
00:33:34per forza di cose nei figli cresciuti per esempio solo dalla figura paterna, esistono sicuramente
00:33:40delle figure femminili di riferimento che possono essere una nonna, una zia, un'amica di famiglia e
00:33:47questo già contribuisce per cui vorrei rasserenarli rispetto a questo. Ti ringrazio, mi sembrava
00:33:54assolutamente doveroso parlare anche di loro seppure ci siamo concentrati nel mese di maggio
00:33:59sulla festa della mamma. Torneremo a parlarne nel prossimo 19 marzo per la festa dei papà.
00:34:06Giovanna è sempre un piacere averti in nostra ospite, grazie per portare in studio le tue
00:34:11competenze, grazie grazie davvero alla dottoressa Giovanna Giacomini. Ciao Giovanna e adesso
00:34:18e adesso in linea invece la nostra Rosalia Messina con la sua rubrica Una tisana, un libro.
00:34:25Bentornati a Una tisana, un libro. Vi parlo oggi di ben due raccolte di racconti il cui autore
00:34:46è Andrei Longo e che si intitolano la prima Dieci perché si tratta di dieci racconti ispirati ai
00:34:55dieci comandamenti e la seconda Undici ispirata a una sorta di undicesimo comandamento non
00:35:04dimenticare. Sono state pubblicate di recente nel 2025 e per la verità Dieci, la prima raccolta era
00:35:14già stata pubblicata da Adelfi nel 2007 e viene adesso ripubblicata. Sono racconti brevi, dieci
00:35:23storie folgoranti, comincio a parlarvi della prima. Dieci storie di persone disperate a volte,
00:35:34di persone che vincono, che perdono, che si giocano la vita come possono e sono ambientate
00:35:44in un quartiere popolare di Napoli abitato da delinquenti, persone che stentano a guadagnarsi
00:35:58da vivere in modo onesto, persone che cercano di resistere alla pressione dell'ambiente malavitoso,
00:36:04persone che alla fine devono soccombere, subire il sopruso. Va in scena un'umanità varia,
00:36:18interessante, il linguaggio è particolarissimo, l'italiano come si parla nei quartieri popolari
00:36:26di Napoli, un italiano sgangherato, pittoresco, molto efficace, molto incisivo e inframmezzato
00:36:37da espressioni dialettali. I personaggi sono persone anziane, persone giovani, persone che
00:36:52vogliono farcela a tutti i costi, persone che vivono una vita piena di imprevisti o a volte
00:37:03una vita fin troppo prevedibile nel suo sviluppo, nel suo finale triste. Sono storie che colpiscono
00:37:15anche perché hanno un sapore inconfondibile di verità, realtà se preferite, di possibilità,
00:37:26cioè sono storie possibili, sono storie che fanno immergere il lettore nello spirito del tempo e del
00:37:36luogo in cui sono ambientate. Non dimenticare, dicevo, è il comandamento aggiuntivo a cui si
00:37:47ispira la seconda raccolta, sono 11 racconti e sono tutte storie di donne, alcune in questa
00:37:54seconda raccolta sono storie effettivamente tratte da casi di cronaca, sono donne di ogni età, sono
00:38:03donne anziane, madri, figlie, sorelle, bambine, ragazzine, donne che sognano, donne che sbattono
00:38:13contro una realtà dura, donne che subiscono violenze e prepotenze o che le commettono.
00:38:21E vi leggo l'incipit del secondo raccolto della raccolta 10. Una volta tenevo gli occhi neri
00:38:32infuocati e la voce da tenore, che quando cantavo ti veniva il freddo addosso oppure se stavano a
00:38:4040 gradi. All'inizio cantavo in chiesa, durante la messa, oppure ai battesimi, a Natale, a Pasqua,
00:38:48allora dicevano che ero un angelo mandato dal cielo, che una voce così non si era mai sentita
00:38:55nel quartiere, che poteva essere solo di un angelo di Dio. A 18 anni ho cominciato con le
00:39:02feste dei potenti, facevano a gara a chiamarmi, un matrimonio, una cresima, un compleanno, tutti
00:39:09volevano a Saverio, tutti mi cercavano e pagavano con le carte da 100, mi offrivano lo champagne,
00:39:16il babà e tutto il resto, mi invitavano alle ville d'estate e sopra agli yacht, mi invitavano
00:39:23da ogni parte, io andavo, non dicevo mai di no, non facevo dispiacere a nessuno e quando attaccavo
00:39:29a cantare li lasciavo tutti schiantati. Incipit del racconto intitolato La sedia,
00:39:37un bellissimo racconto dalla raccolta 11. Una sedia, una sedia di legno, con una gamba più
00:39:46corta dell'altra, con il legno gonfiato dalla pioggia, con lo schienale senza una traversa,
00:39:53stava sulla strada vicino al marciapiede, proprio di fronte al civico 33, due portoni dopo il nostro.
00:40:01Al civico 33 abitava Don Ciro, un signore con la pancia enorme e la faccia tagliata da una cicatrice.
00:40:10Ma perché ci sta quella sedia mamma? Muoviti lui se che fai tardi a scuola, rispondeva mia madre e
00:40:17mi tirava per la mano. Non ci sta mai seduto nessuno su quella sedia, che ci sta a fare?
00:40:23Tenevo otto anni allora, non capivo ancora. Andrei Longo, 10, 11, due raccolte di racconti,
00:40:37edite da Selenio nel 2025. Arrivederci se vorrete. Una prossima tisana. Ciao.
00:40:51Grazie, grazie anche a te Rosalia. Adesso cambiamo argomento. Il filo d'amore di Rubinia
00:40:59sostiene l'Artigianato Femminile, un progetto in collaborazione con Fondazione Donna Milano
00:41:06Onlus. Cuore dell'iniziativa è una campagna di crowdfunding che terminerà il prossimo 7 giugno.
00:41:12Ne parliamo con Roberto Ricci, in collegamento anima creativa e presidente di Rubinia.
00:41:19Buongiorno Roberto, ben trovato. Buongiorno a te, grazie per l'opportunità. Sono felicissimo di
00:41:26raccontare questa storia bellissima. Adesso infatti ti chiederò dettagliatamente di
00:41:33raccontare come questa storia nasce, ma ancora prima, qual è lo scopo della collaborazione
00:41:39tra Rubinia e, come ho detto, Fondazione Donna Milano Onlus nel progetto Filo d'amore. Così ci
00:41:47racconti anche la storia di Filo d'amore. Prego Roberto. Allora, la fondazione di cui è presidente
00:41:55la professoressa Frances Mondo è stata in televisione durante il Covid-19 molte volte,
00:42:02ci ha raccontato tantissime cose. È presidente di questa fondazione da vent'anni. Per vent'anni
00:42:08ha seguito tutti quelli che sono i percorsi delle donne in difficoltà. In questi vent'anni sono
00:42:12emersi alcuni aspetti molto importanti. Un aspetto molto importante è l'indipendenza
00:42:19economica. Molte volte proprio l'indipendenza economica fa scattare quelle cose che poi tutti
00:42:26i giorni sentiamo e leggiamo sui giornali, in televisione e a radio. Per cui abbiamo cercato
00:42:34insieme di mettere insieme una nostra necessità, per cui trovare delle mani sapienti e un cuore,
00:42:42perché ci vuole passione per fare gli artigiani e dare l'opportunità di un percorso professionale,
00:42:50un futuro più rosa insomma per le donne che sicuramente hanno delle caratteristiche
00:42:57ottime per fare questo lavoro. E per cui questo... Non volevo Roberto, ero semplicemente curiosa di
00:43:06sapere, perché davvero ne sono a digiuno, l'arte appunto dell'artigianato femminile nel tuo
00:43:14ambito, nell'ambito diciamo orafo della creatività, nell'ambito appunto che ti riguarda, il ramo di
00:43:23afferenza, come va oggi? Nel senso ci sono state delle crisi, non ci sono state, oltre all'opportunità
00:43:31enorme che voi date alle donne di poter avere una professione, una professione anche creativa e
00:43:36quindi raggiungere appunto come dicevi giustamente l'indipendenza economica per evitare di incappare
00:43:43in alcune situazioni di cui i fatti di Gronaca ahimè ci narrano quotidianamente. Ma a livello
00:43:48di trend come siamo messi? Siamo messi che gli artigiani purtroppo hanno un percorso molto più
00:43:57difficile. Gli artigiani sono per definizione, non tutti chiaramente, però per definizione sono
00:44:02degli artisti e chiaramente invece il mondo moderno richiede all'artigiano di essere cintura
00:44:10nera di social, di sapere tutte le possibili capiglie burocratiche per fare la dichiarazione
00:44:20dei redditi e riprendere che ci sono certi artigiani che lavorerebbero tutta la notte
00:44:25ma non farebbero mai una fattura perché non hanno le competenze, non hanno neanche la voglia. Per cui
00:44:30se andate a guardare questo mondo è fondamentale, le donne artigiane hanno secondo me una marcia in
00:44:37più rispetto agli uomini anche perché si mettono un po' più di amore, un po' più di passione,
00:44:41non tutte ma diciamo che il trend è quello. Il gioiello made in Italy, fatto a mano, è sempre
00:44:48più difficile da trovare, sempre più difficile proprio perché mancano le mani e molte volte
00:44:54dietro la parola gioiello si nasconde invece un prodotto industriale, molte volte anche provenienti
00:44:59da non sicuramente dall'Italia. Ecco ti ringrazio perché vedi non sapevo per esempio che ci fosse
00:45:06una penura, una carenza di mani dietro quindi non solo un'opportunità di professione ma anche
00:45:12un modo per rimpinguare la forza lavoro di quest'arte bellissima. In che modo i fondi raccolti
00:45:19con il crowdfunding Roberto saranno poi utilizzati concretamente in questa liaison
00:45:25tra voi e la fondazione? Allora per formare un orafo e poi parliamo anche degli altri artigiani
00:45:35perché questo progetto è un piccolo seme che si attecchisce e deve anche toccare l'altro mondo
00:45:43perché se è difficile trovare artigiani per i gioieri è difficile trovare per le scarpe, per le
00:45:47pelli, per cui parliamo di questo piccolo seme nel gioiello. Come facciamo a costruire un artigiano?
00:45:56Creavo un artigiano a lavoro lunghissimo, una volta c'erano i maestri e poi qui c'erano gli
00:46:05apprendisti, i ragazzi di bottega, insomma se torniamo indietro nel Rinascimento poi c'è di
00:46:11tutto. Oggi tutto questo è molto più difficile per cui si parte da una scuola per cui i primi
00:46:18fondi verranno spesi proprio per dare una borsa di studio per andare a insegnare le basi del lavoro,
00:46:26insomma è un lavoro, bisogna impararlo. Generalmente ci sono due o tre passaggi,
00:46:32un periodo scolastico dura sei mesi per cominciare a capire le basi di lavoro,
00:46:39ci sono dei profondimenti per cui in base a chi troveremo le capacità e le volontà e le
00:46:44passioni che metteranno nel lavoro andremo avanti nel percorso di formazione che potrebbe
00:46:50essere una formazione di teatro, dipende sempre da chi trovi. Certo, chiaramente dipende sempre,
00:46:56questo è ovvio e vale, è una legge universale Roberto. Senti Filo d'Amore io ho letto che c'è
00:47:03una storia, lo dicevamo nella premessa, molto bella dietro, anche tuo proprio personale,
00:47:09le parole che sentivi in famiglia, ce la vuoi sintetizzare ma farcela conoscere?
00:47:16La storia bellissima è che parte da mia nonna in Ilde, parliamo di un territorio bellissimo che
00:47:23sono le colline tortonesi e da piccolini si passavano tre mesi all'anno dei nonni,
00:47:29i nonni ti facevano lavorare, erano contadini, tu dovevi lavorare, ma lo facevi volentieri,
00:47:37sapete che era il tuo dovere, per cui dovevi fare mille lavori, lavoretti da piccolino,
00:47:42tu crescevi i lavori diventando impegnativi, anzi erano dei traguardi, quando riuscivi a
00:47:46guidare il trattore sei diventato un uomo e pertanto lei mi mandava a fare i lavori e mi
00:47:51diceva ma fallo con un Filo d'Amore, ma fallo con un Filo d'Amore, perché se tu ti facessi
00:47:56accettare le cose con un Filo d'Amore il mondo sarebbe migliore. A 40 anni sono diventato il
00:48:01primo Braccialetto Filo d'Amore che ho avuto oggi e 25 anni che emozioniamo le persone con
00:48:07questo concetto che non sta regalando un braccialetto o un anello, sta regalando un
00:48:11Filo d'Amore che è molto di più, è un bellissimo gioiello, perlomeno lo penso io ma lo dicono
00:48:16anche i nostri clienti che ci vengono a trovare, ma il concetto che sta regalando un Filo d'Amore
00:48:21secondo me è un concetto bellissimo, in un mondo in cui si parla di tutto tranne che di amore mi
00:48:25piacerebbe tornare a parlare di amore. Si dice che la passione muove il mondo ma qui c'è una
00:48:35sfumatura ancora più profonda in quello che ci hai raccontato. Tornando a questa campagna di
00:48:41crowdfunding che quindi guarda assolutamente al sociale del motivo per cui sei qui oggi con noi
00:48:48Roberto ti chiedo chi partecipa e quali vantaggi potrà avere nel senso acquistando un certificato
00:48:58appunto Filo d'Amore e contribuendo in questo modo al raggiungimento di quella che è l'indipendenza
00:49:05dal punto di vista femminile? Allora per me è presupposto che al di là di comandare la raccolta
00:49:12noi destineremo dei fondi a una borsa di studio perché si crediamo, perché lo vogliamo, perché
00:49:21ci sono delle scuole orf. milanese che insegnano e pertanto lo faremo. Comunque la campagna sta
00:49:26andando bene e insomma è un percorso che ci aiuta molto. Il sostegno al progetto viene ricambiato
00:49:40sicuramente con un grazie, un grande abbraccio perché persone che si fanno coinvolgere dai
00:49:46percorsi di solidarietà devono essere solamente abbracciati e l'abbraccio è già tantissimo. Però
00:49:53perché noi vogliamo condividere questa storia? Perché vogliamo dare un'opportunità a tutti di
00:49:59procedere, di regalare un filo d'amore. Abbiamo destinato il 25 per cento, 25 carezze diciamo,
00:50:09di sconto agli acquirenti fino al 15 novembre. Per cui si sembrava logico per questi 25 anni
00:50:16di filo d'amore, 25 anni di attività, di sostenibilità, di solidarietà. Abbiamo
00:50:21fatto sempre ogni anno un'attività. Questa ci piace in particolar modo proprio perché compriamo
00:50:2625 anni e per cui ringraziamo tutti gli aderenti con un grazie speciale anche nell'acquisto. Mi
00:50:35sembra un ottimo modo di essere apprezzato tantissimo dai nostri clienti. Speriamo che
00:50:39tanti ci aiutino in questo progetto che è bellissimo, ambizioso. Siamo una piccola realtà,
00:50:44ma ce la mettiamo tutte. Mi sembra un bel progetto, non so cosa mi pensi, ma mi sembra che per una
00:50:51piccola realtà milanese ci mettiamo tanto impegno e tanta passione. È tanto filo d'amore appunto,
00:50:57Roberto. Un'ultima domanda. Hai citato un tema che ricorre spesso in trasmissione di cui si parla
00:51:08molto oggi, che è quello della sostenibilità. Ecco, in questo senso l'impegno di Rubinia dove
00:51:16sta andando? Si parla di sostenibilità sotto tanti punti di vista, da quella ambientale ad altri tipi
00:51:23di sostenibilità. Voi come vi state adoprando in questo senso? Allora, se mi inviti a parlarne
00:51:32proprio solo di sostenibilità trovi veramente la persona che te la racconta. Allora, te la racconta
00:51:37bene perché oggi parlano tutti di sostenibilità. Ti dico solo che Rubinia nasce nel 1985 con Marco.
00:51:44Marco Rubinia nasce dalla Rubinia, che non so se hai conoscito, è una caccia, una pianta selvatica
00:51:49che è di fianco ad ogni strada, con i fiori profumatissimi, è rubino. Per cui lui ha messo
00:51:55insieme due fatti naturali, una pianta tenace, selvatica, profumata e il principe delle pietre.
00:52:01Per cui già il nome del 1985, pensare a questo percorso è tantissimo. Io personalmente da
00:52:09bambinetto ero boy scout, ho avuto l'impassaggio con la nonna, ero di quei cretinetti che avevano
00:52:14ginecologi che andavano in giro a aiutare le vecchiette. Oggi sono referente plastic free
00:52:19per colico, per cui abbiamo le DNA di Rubinia, sicuramente la sostenibilità. Concretamente cosa
00:52:28facciamo? Per esempio noi usiamo oro e argento riciclato. Nel 2007 abbiamo iniziato a usare
00:52:33l'oro 9 carati, non per una questione di prezzo come stanno facendo tutti oggi perché l'oro costa
00:52:38tanto, solo perché si scava la metà rispetto al 18 carati. Ma se tutte le aziende usassero l'oro
00:52:46riciclato e l'argento riciclato capisci che il problema sarebbe veramente molto abbassato. Oltre
00:52:53a questo ci inventiamo tutti i giorni qualcosa. Per cui l'azienda infermeto, se ci venite a trovare
00:52:58con questi clienti lo sanno, per esempio utilizziamo delle confezioni pelle di mela.
00:53:05Sì, abbiamo cercato anni fa un formatore, un matto, che con gli scarti di mela utilizzava
00:53:10gli scarti per produrre della pelle. Non diciamo naturale perché alla fine non si può dire che è
00:53:18solo pelle naturale, però le nostre confezioni sono fatte in pelle di mela, che è bellissima,
00:53:26tra l'altro con un doppio utilizzo. Rubinia fa le confezioni con il doppio utilizzo,
00:53:31per cui queste confezioni poi mettersi dentro le fossette che esistono di diverse dimensioni,
00:53:37come la carta di credito, il telefonino quando vai in spiaggia. Le seme e i diamanti provengono
00:53:44tutti da zone senza conflitti di guerra e certificate. Questo è il nostro massimo impegno.
00:53:50Poi con i collaboratori cerchiamo di utilizzare gli strumenti migliori per rendere la vita di
00:53:56pubblico migliore. Grazie Roberto, ci tenevo perché volevo capire la sostenibilità, come
00:54:03facesse Rima con il vostro settore, che conosco pochissimo e quindi ero molto curiosa. Davvero
00:54:10grazie per questo intervento e chiaramente buona fine per la vostra raccolta fondi,
00:54:16eccoci ancora un po' di tempo. Grazie ancora. Ciao e grazie a te per l'opportunità. Grazie,
00:54:23grazie a Roberto Ricci, buon lavoro e ora invece torna puntuale il nostro Valerio Vecchi con Voci
00:54:30d'Italia. Nuova puntata in nostra compagnia nella bellissima trasmissione di Ipso Facto. Parliamo
00:54:48quest'oggi di un nuovo talento italiano, un talento che ha un giramondo sostanzialmente,
00:54:55ma lo fa per lavoro, infatti porta la sua arte sulle navi da crociera, stando via anche diverso
00:55:01tempo. Ma non rubiamo altro tempo a lui, facciamoci raccontare da Renato la sua storia. Ciao a tutti,
00:55:09grazie per avermi ospitato alla trasmissione Voci d'Italia. Io sono Renato Tassiello,
00:55:17batterista e autore, sono attivo da circa 20 anni e ho passato gli ultimi sei anni a scrivere
00:55:28musica propria. Non sono un compositore vero, ma cerco di utilizzare le mie conoscenze per
00:55:36comporre musica. Ho sfruttato gli ultimi anni per quanto riguarda la scrittura perché in questi
00:55:53ultimi anni ho avuto la fortuna di viaggiare molto e quindi ho approfittato appunto dei
00:56:01luoghi che ho visitato per congelare attimi e situazioni di vita vissuta. Credo che viaggiare
00:56:11sia un'ottima occasione per scrivere, per comporre musica, per disegnare, per chi disegna,
00:56:23per chi scrive poesie, insomma. È un consiglio che do a tutti, se avete un'arte utilizzatela.
00:56:32Ed ora Renato spiegaci cosa vuoi trasmettere con i tuoi brani.
00:56:37Allora cosa cerco di comunicare con la mia musica? Intanto spero di portare positività
00:56:47alle persone che ascoltano. Se così non fosse, perché no? Anche negatività, purtroppo c'è anche
00:56:57quella nella vita. Sicuramente il mio intento è quello di portare l'ascoltatore a percepire
00:57:08quello che provo io in quel momento, mentre sto scrivendo un determinato brano. Sicuramente le
00:57:19sonorità devono essere molto vicine a quell'emozione o a quella storia che cerco di raccontare.
00:57:28Hai ancora un sogno nel cassetto? Allora il mio sogno nel cassetto? Allora intanto i sogni credo
00:57:37che debbano esserci sempre nella vita e non solo uno. Certo dobbiamo concentrarci su quello che
00:57:46ci rende più felici e diciamo che il sogno nel cassetto per me in questo momento è poter fare
00:57:56sempre musica e potermi sempre esprimere attraverso la mia musica e cercare di essere
00:58:07magari di ispirazione o motivare qualcuno che vorrebbe fare la stessa cosa e non ha la
00:58:16possibilità. Ecco questo potrebbe essere il mio sogno nel cassetto. E come consuetudine della
00:58:21nostra rubrica un messaggio ed un saluto ai nostri telespettatori. Allora un saluto grandissimo ai
00:58:30telespettatori di Voci d'Italia ringrazio tantissimo l'amico Valerio Vecchi per avermi ospitato e che
00:58:38dire niente cerchiamo sempre di tenere attive queste piattaforme e queste iniziative per
00:58:45divulgare arte e cultura. Ciao a tutti e grazie! Termina qui questa puntata cari amici io vi
00:58:53aspetto alla prossima perché come avete ben visto l'Italia è conosciuta nel mondo e soprattutto è
00:59:00sempre ricca di tanti talenti tante Voci d'Italia pronte per essere raccontate qui con noi vi
00:59:07aspetto non mancate!
00:59:15Grazie grazie a te Valerio rientrati in studio con l'ultima ospite di questa puntata dopo l'esordio
00:59:25in narrativa venuto nel 2022 la giornalista e scrittrice Francesca Silvestri è tornata in
00:59:31libreria a fine marzo scorso con un nuovo titolo il romanzo figlie del silenzio pubblicato sempre
00:59:37con le flaner edizioni nella collana Montparnasse ce l'abbiamo in collegamento
00:59:43dall'Umbria Francesca ben trovata buongiorno anche a te! Grazie buongiorno a tutti e grazie
00:59:50per l'invito! Grazie a te per averlo accettato una storia intensa una storia femminile ma non
00:59:58solo secondo me ma ne parliamo meglio con te come sei venuta a conoscenza di questa vicenda che
01:00:06narri come ti sei approcciata avvicinata? La storia che ho raccontato la storia di Alaide
01:00:14Fabbrini mi è stata raccontata nel 2010 quasi per caso ma era una storia lacunosa piena di non
01:00:23detti piena di lacune appunto e la persona che me l'ha raccontata mi ha talmente incuriosito che
01:00:32ho cominciato a scavare un po' nella vita di questa donna che è nata nel 1898 e è morta molto
01:00:41giovane diciamo che è scomparsa a soli 31 anni ma era una storia molto intrigante una storia
01:00:48fatta di silenzi e soprattutto di omissioni quindi mi aveva molto incuriosito. Assolutamente e ti
01:00:56chiedo anche di più secondo te perché una donna poi magari dopo facciamo anche un parallelismo
01:01:03Francesca se ti va insieme a me e a chi ci sta guardando con l'oggi però tornando a quel periodo
01:01:09storico secondo te perché una donna finisce nell'oblio famigliare che cosa deve succedere?
01:01:16Certo era il punto di domanda e il punto di vista insomma che mi ha intrigato questa
01:01:27questa donna è improvvisamente stata dimenticata dalla sua famiglia improvvisamente chiaramente lo
01:01:34sostengo io perché ho conosciuto una sua discendente che mi ha detto e non detto che
01:01:43questa donna era parte della sua famiglia ma le motivazioni non erano chiare allora nel fine 1800
01:01:53inizi 900 le motivazioni per cui una donna o un uomo addirittura ma più facile una donna
01:02:00scomparivano dalla storia familiare o dalla storia maggiore era dovuta alla stranezza a qualche
01:02:09particolarità che queste donne potevano avere a volte erano artiste a volte erano troppo
01:02:16esuberanti a volte erano donne che comunque andavano controcorrente e diciamo in una parola
01:02:24non rientravano negli stereotipi e nelle convenzioni del tempo perciò mi sono detta se questa donna
01:02:33è stata volutamente lasciata nell'oblio quindi dimenticata sia dalla storia familiare le sue
01:02:41discendenti sia dalla storia reale probabilmente era una che andava controcorrente una donna a me
01:02:48sembrava molto interessante questo profilo femminile per cui ho cominciato a cercarne
01:02:54di fatto le sue tracce e ho rintracciato e da qui poi è nata anche un po' la scrittura l'atto di
01:03:02nascita quindi ho trovato un documento di archivio che ne sanciva la nascita il matrimonio ma
01:03:10stranamente non riportava la data e il luogo della morte ancora più strano mi sono detta e quindi per
01:03:17chi scrive questi sono presupposti interessantissimi per andare avanti. Tu attraverso questa storia
01:03:26chiaramente sei andata a dare un'identità non solo a lei ma a tutte le donne che appunto venivano
01:03:33considerate strane forse anche scomode aggiungiamo pure questo oggettivo tra virgolette che forse
01:03:39non davano come dire non rispettavano appunto i canoni di allora e quindi erano un po' le pecore
01:03:45nere della famiglia da allontanare questa storia se vogliamo attraversa tre generazioni è corretto
01:03:51Francesca? Molto corretto, perfetto direi sono tre donne c'è questa del 1898 che si chiama appunto
01:04:01Alaide Fabrini le diciamo le sue discendenti le pronipoti e c'è una sorella e un fratello
01:04:11quindi sono tre generazioni di donne ha avuto anche un figlio maschio di nome Oreste e quindi
01:04:19ecco sì sono tre famiglie che poi si sono create ma che tutte e tre hanno lasciato andare come si
01:04:27cancella un disegno venuto male in un certo senso non ho usato poi la parola disegno a caso perché
01:04:34in realtà andando a scavare nella sua vita è venuto fuori la sua breve vita che è stata una
01:04:41vita molto dolorosa molto diciamo intensamente vissuta in quei soli 31 anni ma dolorosissima
01:04:50che l'ha portata poi però a risalire e a trasformare la sua vita attraverso l'arte
01:04:56ecco perché parlavo anche di disegno venuto male. Non era solo una metafora figurata insomma la tua
01:05:04Francesca hai affrontato quindi attraverso queste tue nuove pagine il tema della malattia mentale
01:05:11chiamiamola così all'inizio del novecento pensa che in apertura di puntata oggi abbiamo parlato
01:05:17proprio di demenza per esempio che colpisce come l'alzheimer e quindi è come un cerchio quasi che
01:05:25si chiude chiaramente siamo all'inizio del novecento ovviamente molto prima della legge
01:05:31basaglia e quindi era molto facile soprattutto per il sesso femminile essere rinchiuse in manicomio
01:05:38o in convento per questa stravaganza continuiamo a usare le virgolette nell'utilizzare questi
01:05:44sostantivi e per una personalità che abbiamo ben compreso essere un po fuori dagli schemi
01:05:49da quelli che erano che rientrava difficilmente in certi stereotipi che quindi era vittima di
01:05:56pregiudizio ecco documentandoti Francesca hai scoperto degli elementi che di solito tutt'oggi
01:06:03non sono noti più oltre che a te stessa? Guarda non so se sono noti probabilmente ai più ma a molti
01:06:12studiosi che hanno affrontato le tematiche di cui tu hai fatto menzione poco fa cioè sia la
01:06:19demenza senile che l'alzheimer che le condizioni di fragilità che molte donne hanno avuto nel corso
01:06:27delle varie epoche sicuramente hanno mostrato elementi abbastanza comuni una donna che veniva
01:06:37internata perché il termine corretto veniva internata in manicomio lo era quasi sempre
01:06:46almeno dalle lettere dai documenti che io ho potuto analizzare lo era quasi sempre lo abbiamo detto
01:06:52per la stravaganza ma un'altra parola che ricorre spesso è isteria come se l'isteria fosse una
01:07:00malattia una prerogativa appartenente solo alle donne e anzi veniva racchiuso all'interno di
01:07:07questo termine isteria spesso tutta una serie di patologie che riguardavano proprio la malattia
01:07:15mentale ma anche probabilmente la depressione una malattia che nel secolo appena trascorso e
01:07:23comunque anche adesso negli anni che stiamo vivendo è una delle patologie più forti più
01:07:29sentite e anche più studiate dalle lettere che io ho letto perché mi sono documentata anche
01:07:37attraverso tutto un materiale un carteggio che era negli archivi dell'ospedale di Volterra
01:07:43all'ospedale psichiatrico ho trovato molte notizie chiaramente a me interessavano quelle
01:07:50femminili comunque notizie di donne che scrivevano alle famiglie e raccontavano non solo le
01:07:58vicissitudini che stavano attraversando il dolore che potevano soffrire quando erano internate ma
01:08:04anche una grossa volontà e un anelito direi quasi a voler raccontare quello che vivevano
01:08:13cioè nelle lettere non c'era solo il grido d'aiuto verso le famiglie il torniamo a casa voglio
01:08:19ritornare cheppure esisteva e c'era ma era una voglia una volontà di documentare quello che
01:08:27stava accadendo una specie di diario di cronaca del periodo trascorso all'interno dei manicomi e
01:08:35questo mi è sembrato un punto molto interessante anche da portare alla luce assolutamente diciamo
01:08:41che è un po riscattato queste donne queste storie che sono state sempre messe un po così tenute di
01:08:48soppiatto volutamente ecco facendo il parallelismo di cui accennavamo all'inizio francesca secondo te
01:08:55se una storia del genere parlato di depressione sappiamo purtroppo quanto coinvolge soprattutto
01:09:00negli ultimi anni anche le fasce di età più giovani allora ti chiedo se fosse stato che la
01:09:08nostra protagonista fosse una donna di oggi una nostra contemporanea non una donna di allora
01:09:13secondo te la società come avrebbe risposto? Forse non con questo tipo di oblio e di dimenticanza
01:09:22probabilmente uno strumento in più qualche strumento in più c'è c'era sicuramente innanzitutto
01:09:30una patologia come stavamo dicendo prima quella della depressione perché di fatto Alaide soffriva
01:09:37di depressione non era certo una malattia mentale di altra natura ma era soprattutto depressa lei
01:09:45aveva avuto per anni per mesi questo desiderio fortissimo di conoscere le proprie origini le
01:09:52proprie ralici che per un motivo del tutto casuale aveva scoperto non essere quelle che finora fino
01:09:59ad allora aveva vissuto quindi oggi io ritengo che una donna sicuramente può avere delle strade in
01:10:08più delle possibilità poi bisogna vedere se queste possibilità naturalmente riescono a sollevare
01:10:15da quella condizione però ci sono strutture ci sono punti di ascolto per esempio in molte città
01:10:23italiane ci sono proprio telefoni dedicati punti di ascolto di ricezione per cui ecco qualche
01:10:30strumento in più forse c'è adesso resta il fatto che una donna e questo ne sono convinta che esce
01:10:38un po fuori dagli schemi e che va spesso contro corrente e contro certi stereotipi in qualche
01:10:44modo viene comunque tenuta sotto osservazione anche oggi nel senso viene sicuramente individuata
01:10:53come una donna particolarmente strana ecco questo sicuramente si quanto meno bizzarra
01:11:00mettiamola così bizzarra va ecco usiamo questo aggettivo francesca siamo quasi in chiusura ma
01:11:06volevo chiederti matilde di cui purtroppo abbiamo parlato poco perché i tempi televisivi sono sempre
01:11:10tiranni ma se vuoi giusto dirci due parole matilde francesca e alaide quanto queste tre
01:11:18donne ovviamente francesca sei tu si incontrano c'è qualcosa in comune tra di loro? Velocemente
01:11:27si ti rispondo quando si scrive si entra nell'animo dei personaggi si entra nelle loro storie con
01:11:34tutti noi stessi parlo noi nel senso noi chi scrive e quindi c'è qualcosa di noi in ognuna
01:11:41dei personaggi che compare matilde è una giovane archivista una giovane che ha le idee molto chiare
01:11:49e che va dritta per la sua strada senza mai girarsi indietro e va oltre pregiudizi scava
01:11:55a fondo nella storia quindi diciamo se ti dovessi dire con una battuta matilde si mi somiglia non
01:12:03certo nell'aspetto e nell'età ma probabilmente nel metodo abbastanza perché è molto diretta
01:12:11molto curiosa e secondo me la curiosità è uno degli elementi che più riescono a darci materia
01:12:19viva per la scrittura. Grazie francesca sei tornata qualche giorno fa dal salone del Libro
01:12:24di Torino senti come è andata proprio velocemente e soprattutto continuerai a scrivere di donne
01:12:32nel tuo futuro editoriale? Beh io ho iniziato la mia carriera se così vogliamo dire di editrice
01:12:41perché ho anche questo mestiere che mi appartiene che mi è stato cucito addosso ormai da tanti
01:12:47anni e ho una collana dedicata alla scrittura femminile si intitola Le Farfalle è stata fondata
01:12:54e diretta per dieci anni da Clara Sereni insieme a me e racconta per l'appunto storie di donne
01:13:00rimaste nell'ombra all'ombra della storia o di altri fatti per cui il desiderio di scrivere
01:13:06raccontare storie di donne c'è nel mio futuro lo spero c'è sicuramente nella mia casa editrice e
01:13:14il salone che ti dico il salone è un'occasione un appuntamento per chi scrive per chi legge
01:13:22soprattutto e per noi anche editori è stancante massacrante però ci sono stati incontri belli
01:13:30ho presentato Figlie del silenzio al salone del libro e sono molto felice di aver incontrato
01:13:36anche scrittori e scrittrici che hanno apprezzato il mio libro quindi molto soddisfatta. Sono contenta
01:13:44per te contenta a nome di tutte le donne perché di fatto insomma tu riscatti queste storie in
01:13:50veste di editrice di giornalista e di scrittrice. Francesca è stato un piacere averti nostra ospite
01:13:55mi associo a te per salutare ovviamente chi ci sta guardando da casa grazie a Francesca Silvestri
01:14:01ciao Francesca. Grazie grazie a te a tutta la redazione grazie a chi ci segue. Grazie un grazie
01:14:09ovviamente sempre anche alla regia senza di loro non saremmo qua e appuntamento alla prossima puntata