Dalle grate arriva della musica, odore di mensa, qualcuna che litiga, qualcuna che ride ad alta voce. Rebibbia è il carcere femminile più grande d'Europa. Vivono qui dentro, in una città nella città alla periferia di Roma, 366 detenute. Trecento donne che hanno la speranze di farcela, di superare il percorso di detenzione per uscire più consapevoli. E non più disperate. Quella fra disperazione e speranza, fra inclusione e abbandono, è la partita che gioca Atletico Diritti, società sportiva fondata nel 2014 dalle associazioni Progetto Diritti e Antigone, ente no profit che da decenni si batte per migliorare le condizioni di detenzione e far conoscere all'esterno l'esperienza dei detenuti e delle detenute. Anche attraverso lo sport.Atletico Diritti è una società sportiva che permette la partecipazione a campionati ufficiali di categoria, con il calcio a cinque per le detenute, e per i detenuti dell'istituto penale maschile, a fianco, il Tennis Tavolo. Per le associazioni, il campionato significa costante rapporto col "fuori", la possibilità di scoprire ed esercitare il diritto al movimento e allo sport. Per le detenute, è un momento con un peso diverso, più leggero, è la possibilità di uscire ogni settimana per gli allenamenti e incontrare le compagne di squadra, è la soddisfazione del goal e il supporto del tifo. Per le educatrici, è un modo per lavorare con le detenute sul rispetto delle regole e degli avversari, sulla collaborazione e lo spirito di gruppo. Atletico Diritti ha avuto fin dal principio il patrocinio dell’Università Roma Tre, al quale nel 2016 si è aggiunto quello della Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili (CILD). La squadra di calcio a cinque è la protagonista del nono episodio della docu-serie Rivincite, realizzata da Somewhere Studio.Nel suo ultimo rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia, Antigone ricorda gli 88 suicidi avvenuti in carcere nel 2024. Non sono mai stati così tanti. Morti silenziose, non guardate e inaccettabili, perché sono il dolore muto di persone che erano sotto la custodia dello Stato. Sovraffollamento, mancanza di percorsi orientati al reinserimento sociale, strutture inadeguate, carenza di personale e di esperti, assenza di attività sociali... Sono tanti i punti sui quali il rapporto chiede al Dipartimento di amministrazione penale di intervenire, aprendo le porte ad iniziative che favoriscano il rapporto con l'esterno: l'unico modo per far sì che scontare una pena corrisponda alla possibilità di cambiare, riducendo il rischio di isolamento, e di recidiva. Atletico Diritti è un esempio, un progetto che esiste da 10 anni e continua a crescere, facendo rete con altre esperienze. Le divise sono di "Made in Jail", la sartoria di Rebibbia, che ha recentemente partecipato al progetto "Un passo alla volta", sostenuto da fondi europei per la Coesione, che ha visto oltre 600 ore di attività per persone tra i 25 e i 54 anni di età sottoposte ad un provvedimento definitivo di condanna, per l'inserimento lavorativo. Nel Lazio sono stati finanziati da Bruxelles oltre due milioni e mezzo di progetti. Ne servono altri, e ancora. Per mantenere viva la fantasia, la possibilità di futuro, durante la pena. Come dice il fondatore di Made in Jail: «Mi chiedevo se in carcere la fantasia, la creatività, l’immaginazione, potessero essere anestetizzati dall’oggettiva avvilenza, dall’impossibilità di autodeterminare un solo giorno della propria esistenza. Mi chiedevo se il carcere potesse produrre altro da sè».“Rivincite” è una docu-serie realizzata con il sostegno finanziario dell'Unione Europea. Il suo contenuto è esclusiva responsabilità di Somewhere Studio e non riflette necessariamente le opinioni dell'Unione Europea. Somewhere Studio garantisce l'indipendenza, il rigore e la completa autonomia nella scelta e nel trattamento degli argomenti.
00:00primo speranza questo gruppo è unito forte compatto secondo mi sta dando coraggio cerchiamo
00:11di proteggere sempre il centro del campo si fare quello che facciamo è qualcosa di speciale e
00:17importante e il terzo il cambiamento quando vedevo in televisione le partite mamma mia
00:25ma che corrono dietro un pallone e poi adesso non io stessa che corrono dietro un pallone
00:31lo spiegherai come un gruppo di sbandate che però si sono ritrovate che con lo sport hanno
00:50ritrovato anche quel senso di disciplina quel senso di rispetto per le regole di rispetto per se stessi
00:57per gli altri man mano facciamo passi avanti e siamo orgogliose di questo anche se non vinciamo però
01:08ci rendiamo conto dei progressi che abbiamo fatto dalle partite dagli allenamenti dal dal fatto che
01:15comunque ci troviamo ad affrontare squadre che prima entravano e non sapevamo dove mettere mano e
01:25adesso ci troviamo invece che riusciamo a contrastarle riusciamo a fare il gioco riusciamo a goderci il
01:34campo riusciamo riusciamo a fare qualcosa parlatevi comunicate lavorate insieme
01:43l'atletico diritti è una realtà che nasce dalla volontà di tre società che si sono sempre occupati di
01:50diritti legance progetto diritti antigone che dal 91 comunque stanno sul territorio e hanno
01:57voluto finanziare questo progetto basato sull'inclusività l'obiettivo è quello di far rispettare quello che è
02:12proprio il diritto della persona all'attività sportiva che non direi solo valvola di sfogo
02:16perché è proprio un diritto un diritto alla persona d'espressione la cosa più bella del progetto è che
02:21noi siamo l'unica realtà che ovviamente disputa il campionato all'interno delle mura appunto del
02:26carcere quindi chi sta fuori conosce effettivamente la realtà di chi ovviamente sta dentro
02:31nei momenti di difficoltà c'è persone su cui contare davvero sono sincere leali e questo è
02:49importantissimo perché non sono tutte così naturalmente non è semplice l'esperienza
02:56di reclusione specialmente quando ci sono problemi di sovraffodamento eccetera se non
03:02ti aiuti l'una con l'altra è tutto più pesante tutto più difficile tutto più è tutto più buio
03:12ci facciamo forza tra di noi siamo contenti così
03:21il calcio per me è tutto è anche anche scappare dalla realtà in cui ci troviamo
03:26il calcio per me è tutto è anche anche scappare dalla realtà in cui ci troviamo vado al lavoro e torno anche se sono stanca è più di una
03:45passione è più di di una passione è proprio un bisogno per me
04:01mi piace ci metto l'anima al cuore tutto veramente e poi non vedo l'ora sempre di venire qua perché per vedere i ragazzi perché veramente per me è come una seconda famiglia
04:20loro la nostra allenatrice la nostra educatrice ci hanno insegnato a fare gruppo e diventare una squadra
04:29viverla qua è veramente il doppio dell'emozione