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  • 14/05/2025
Un abbraccio che salva. La canguro terapia, nota anche come Kangaroo Care, è una pratica salvavita per i neonati prematuri, che consiste nel contatto pelle a pelle tra il neonato e il genitore, principalmente sul petto della madre o del padre. Non si tratta solo di un gesto d’amore, ma di una strategia terapeutica riconosciuta a livello mondiale per i suoi effetti benefici sulla salute neonatale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità la raccomanda come trattamento di routine per tutti i neonati pretermine o con basso peso alla nascita, indicandone l’inizio il più precoce possibile e una durata giornaliera di almeno 8 ore, in sessioni di minimo due ore ciascuna. Numerosi studi hanno dimostrato che questa forma di assistenza riduce significativamente la mortalità neonatale, aumenta i tassi di allattamento al seno e migliora la crescita ponderale. Ma gli effetti positivi non si fermano qui. Secondo il professor Massimo Agosti, presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), recenti ricerche evidenziano anche un ruolo neuroprotettivo della canguro terapia, con benefici concreti sullo sviluppo cognitivo e relazionale del bambino fino ai 12 mesi.
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I benefici dimostrati della canguro terapia
La canguro terapia agisce su più livelli: fisico, neurologico ed emotivo. Il contatto pelle a pelle riduce lo stress, regola la temperatura corporea del neonato e favorisce una migliore stabilizzazione dei parametri vitali. A livello cerebrale, stimola positivamente lo sviluppo neurocognitivo, anche grazie all’aumento della produzione di ossitocina e alla riduzione del cortisolo nelle madri, come osservato anche nei casi di parto cesareo in emergenza. I vantaggi coinvolgono anche le madri e l’intera famiglia: studi recenti sottolineano come la pratica migliori la resilienza materna, riduca l’incidenza di infezioni neonatali e favorisca una dimissione più precoce. Un ulteriore beneficio emerso dalle ultime ricerche riguarda il trasferimento di un microbioma favorevole dalla madre al bambino, contribuendo a ridurre la colonizzazione da parte di batteri patogeni.
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Continuità della cura: dalla terapia intensiva alla casa
Il valore della canguroterapia non si esaurisce in ospedale. Gli esperti raccomandano di proseguirla anche dopo la dimissione, specialmente nei neonati prematuri. L’evidenza mostra che il mantenimento della pratica a domicilio è associato a una migliore crescita antropometrica e a un incremento dell’assunzione di latte materno. Il metodo si dimostra efficace anche nei neonati a termine, contribuendo alla prevenzione dell’ipotermia e alla riduzione degli effetti dolorosi di alcune pratiche mediche.
Giovedì 15 maggio, in occasione della Giornata mondiale della Kangaroo Care, il claim è chiaro: «Tra le mie braccia, cresci». Un invito a valorizzare la forza del contatto umano, che si traduce in benessere, stabilità e protezione per il neonato. Un abbraccio che, più di tante tecnologie, riesce a fare la differenza tra fragilità e sopravvivenza.

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