https://www.pupia.tv - Roma - La prodigiosa trasformazione della classe operaia in stranieri - Interviene Ascani
Alle ore 10.30, presso l'Aula dei Gruppi parlamentari è stata proiettata l'anteprima italiana "La prodigiosa trasformazione della classe operaia in stranieri", un film di Samir. Saluto della vicepresidente della Camera, Anna Ascani. Interventi Toni Ricciardi, Samir, Elly Schlein. (13.05.25)
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Alle ore 10.30, presso l'Aula dei Gruppi parlamentari è stata proiettata l'anteprima italiana "La prodigiosa trasformazione della classe operaia in stranieri", un film di Samir. Saluto della vicepresidente della Camera, Anna Ascani. Interventi Toni Ricciardi, Samir, Elly Schlein. (13.05.25)
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NovitàTrascrizione
00:00Buongiorno a tutte e a tutti. Io inizio con i ringraziamenti non formali perché se siamo
00:12qui oggi lo dobbiamo al mio collega, al nostro collega Tony Ricciardi. Non è la prima volta
00:20che promuove presentazioni di questo tipo e che attraverso questo genere di cose ci
00:27spinge a riflettere osservando, a riflettere cercando di medesimarci in storie che non
00:34sono poi così lontane, che sono storie dei nostri tempi, sono la nostra storia, storia
00:40che non è semplicemente fatta di eventi che si susseguono, ma di esperienze individuali,
00:46di vissuto, di passioni, di dolori, di sacrifici, di vittorie che poi diventano appunto una nuova
00:54storia dei nostri paesi. Il film che vedremo oggi, ringrazio il regista che è qui con noi,
01:02il coproduttore italiano, chi ci ha permesso oggi di poter mostrare anche a ragazze e ragazzi
01:08questa bella opera. Il film che vedremo oggi ci ricorda e ci fa tornare alla mente immagini,
01:21persone, quotidianità e attraverso quelle immagini, attraverso quelle storie individuali ci racconta
01:28che il razzismo non è solo il frutto appunto di posizionamenti individuali, di scelte sbagliate,
01:36dei singoli, ma deriva spesso anche da sistemi istituzionali consolidati e quindi come istituzioni
01:44democratiche noi abbiamo il compito ed il dovere di contrastare ogni forma di discriminazione.
01:52Questa è anche una delle grandi attualità della nostra Costituzione. La nostra segretaria
01:58Elislein non smette di ricordarcelo quanto la nostra militanza sia fare in modo che il
02:06dettato costituzionale viva nella politica e nelle politiche quotidiane. Ed ecco che
02:12quindi lavorare per rimuovere le discriminazioni, ogni forma di discriminazione, anche quella
02:17che deriva appunto dalle consolidate strutture istituzionali. Ecco, rimuovere quelle discriminazioni
02:26è il nostro dovere, è il nostro compito. Samir, il regista, ci mostra anche come sia
02:32attuale la lotta per i diritti dei lavoratori migranti. E diciamo che oggi, che nel dibattito
02:39politico, oggi, anche oggi, oggi, perché aprendo i giornali si parla anche di questo, se non
02:45soprattutto di questo, ci rendiamo conto che le conquiste ottenute sono messe in discussione
02:54da nuove forme di precarietà ed esclusione. Che si continua a parlare di stranieri e con
03:00questa parola di intendere una forma di razzismo nuovo ed ancora attuale. Per cui, se da un lato
03:08le tecnologie ci spingono verso forme di lavoro più avanzate, che in qualche modo possono portare
03:15a un benessere nuovo per i lavoratori, dall'altro spingono gli ultimi della fila a restare precari
03:21e anzi a subire le conseguenze peggiori di queste innovazioni tecnologiche. Ce l'ha ricordato
03:27nelle sue prime parole anche il nuovo pontefice, Leone XIV, come questa nuova rivoluzione che
03:34stiamo vivendo, quella dell'intelligenza artificiale, se da un lato può portare grandi benefici, dall'altro
03:40deve ricordarci giorno dopo giorno che c'è chi può restare schiacciato anche da quella
03:46rivoluzione. E noi di quelle persone ci dobbiamo occupare, non a caso quelle persone
03:51spesso sono proprio quelle che definiamo stranieri, gli ultimi della fila, quelli che tendiamo
03:57a non vedere e ad escludere. Ecco quella classe operaia svizzera che ci racconta Samir è proprio
04:04quella classe che ancora oggi, l'ultima della fila e le forme di sfruttamento anche qui in Italia
04:11nel 2025 non mancano. Ecco perché è così importante oggi guardare questo prodotto culturale
04:18anche di grande qualità e non semplicemente di grande significato. Ecco perché è così
04:25importante anche trasformare quello che vedremo in una battaglia politica, nella partecipazione.
04:32Abbiamo appuntamenti davanti a noi che ci consentono anche di affrontare questi temi. Di cittadinanza
04:38si parla troppo poco, vero segretario, nonostante ci siano appuntamenti convocati che dovrebbero
04:44chiamarci invece ad affrontare questi temi, il tema dei diritti di persone che sono nate qui,
04:51che vivono e lavorano qui, che sono patrioti del nostro Paese perché qui riconoscono di essere
05:00cittadini pur non essendo riconosciuti dalle istituzioni. Ed ecco che quel razzismo istituzionale
05:07di cui parlavo prima ci riguarda più da vicino di quanto pensiamo. Ed ecco che le storie
05:11che vedremo non sono poi storie così lontane. E io chiudo citando il nostro Presidente Mattarella
05:18che su queste cose, mentre ricordava l'ottantesimo della liberazione, ha detto come sempre parole
05:26illuminanti. Ha detto la dignità delle persone non si esaurisce entro i confini dello Stato
05:33del quale sono cittadini. Poche parole che dicono tutto, perché ci dicono che la dignità
05:39è quello che noi dobbiamo continuare a tutelare e che quella stessa dignità è messa in crisi
05:47ogni volta che uno Stato, anche per le regole che si è dato, isola, discrimina, condanna
05:54alla precarietà e all'esclusione. Allora grazie ancora a Toni, a Ellie, a Samir per
06:01quello che vedremo. Grazie alle ragazze e ai ragazzi che presteranno attenzione a questo
06:07bel documento e grazie a tutti coloro che con noi vorranno continuare questa battaglia
06:13politica indispensabile. Buon lavoro e buona visione.
06:22Ringrazio, ringraziamo la Vice Presidente Anna Scani, buongiorno a tutte e tutti, benvenute
06:29e benvenuti, ben ritrovati e ben ritrovati con persone che non vedevo da un po' di tempo.
06:34Intanto grazie Samir per quest'opera che ci offri e che condividi oggi con noi. È un
06:42grazie particolare, mi sia consentito, non è formale o di prassi perché va fatto.
06:48Alla mia segretaria Ellie Schlein la ringrazio di cuore perché c'è un aneddoto legato a
06:54questo film, il motivo per il quale questo film oggi è qui. Un giorno di agosto ricevo
07:00all'improvviso un messaggio Ellie Schlein. Ora quando ti mando un messaggio diretto alla
07:05tua segretaria ti preoccupi, la prima cosa che hai è la preoccupazione. Apro il messaggio
07:12e trovo una fotografia con Ellie che mi scrive ti sto vedendo su monitor. Al che poi ovviamente
07:22ho aspettato il commento, il giudizio e poi diciamo che da quel momento in poi ci siamo
07:28rivisti alla ripresa dei lavori è la prima cosa che Ellie mi ha detto, ho visto il film
07:31bello, lo devi portare alla camera. Poi ci abbiamo messo un po' di tempo perché Samir
07:36dovete sapere che è una star, nel senso che ha girato tutta la Svizzera, ha proiettato
07:44il film un po' ovunque, lui è iracheno svizzero e quindi la proiezione del film ha fatto discutere
07:52molto. Perché è bello e reputo che sia fondamentale vederlo? Perché la storia è la storia di Samir
08:04sostanzialmente, è lui che ci racconta come arriva in Svizzera, l'impatto che ha, la percezione
08:12che riceve, la percezione che dà di un paese che sta vivendo e di un'esperienza che sta vivendo,
08:19però poi per narrare questa storia, tu me lo consentirai dal punto di vista, lo dico
08:25sociologico, sembra un po' Forrest Trump, vi ricordate Forrest Trump? Lui è come se attraversasse
08:32i decenni della storia svizzera, Forrest Gump scusate, almeno vi ho strappato una risata
08:46e sarò sicuramente preso in giro dei miei colleghi nei prossimi mesi, li vedo lì già
08:52postati, lo so. Allora è questa storia dove tu vedi la storia degli Stati Uniti, eventi
09:00importanti raccontati dal suo punto di vista e Samir fa esattamente questo, però poi utilizza
09:07una grande narrazione, una grande storia che è la storia della presenza italiana in Svizzera
09:15e voi vedrete come tutto questo fluire attraverso momenti anche importanti della storia mondiale,
09:22della storia europea e della storia svizzera, come vengono attraversati e vissuti dalla comunità
09:29italiana in quel paese e dagli occhi di Samir che vive esattamente quella storia. E sarà
09:36molto interessante perché è una narrazione che sembra una narrazione storica e lo è, bravo
09:42Samir dal punto di vista storiografico, sei stato bravo, ma allo stesso tempo è una
09:48storia che ci porta ai giorni nostri, ci sono binari paralleli e vi dico solo una cosa, poi
09:55lo vedrete quanto è importante un passaporto e quindi quanto diventa importante una cittadinanza
10:04per sentirsi non a pieno titolo cittadini, perché quello uno lo avverte già, ma nel sentirsi
10:13recepiti e percepiti dal tuo interlocutore come un cittadino tutto tondo, anche se poi
10:20restano comunque costantemente delle differenze che tu percepisci e che gli altri percepiscono.
10:28Guardate il messaggio più forte e chiudo è sicuramente uno, noi siamo un paese, siamo
10:36sensibilità umane che per decenni, io vivo in Svizzera, vivo più in aereo che in Svizzera
10:47ormai, però diciamo vivo in Svizzera e c'è una narrazione che noi abbiamo costruito
10:55negli anni, ovvero quella che fosse importante e fondamentale acquisire anche una cittadinanza
11:02altra. Io non ho mai amato e non amo il concetto
11:07di identità, perché il concetto di identità per come lo intendiamo oggi è qualcosa di fisso,
11:14di rigido, noi in realtà siamo un'altra cosa, noi siamo un costante divenire, come l'identità,
11:20siamo tante cose perché viviamo in tanti posti e questo è un arricchimento. E allora
11:26io credo e spero, Samir, che attraverso questo tuo lavoro che ha coinvolto tante e tanti
11:33protagonisti si possa sensibilizzare in una fase così delicata della storia democratica
11:40del nostro paese, dell'Italia ma anche della Svizzera, che si possa sensibilizzare adeguatamente
11:47le persone anche in vista di appuntamenti importanti che noi abbiamo alle porte, soprattutto in questo
11:55paese nel quale di queste cose si tende sempre a parlare meno oppure a non voler parlare
12:01e far parlare chi ne dovrebbe parlare. Io vi ringrazio e ti invito Samir qui a dirci due parole.
12:10Grazie Tony, grazie Ellie. È incredibile, tre Svizzeri in fronte di tutti, no? È strano, no?
12:26Anche per me è un po' strano, ma tu hai detto che l'identità è fluido, no? Allora io racconto anche
12:34nel film un po' come io cominciare ad essere un italiano, no? E allora, allora tutta la gente
12:42prima ha detto tutto, allora io non lo so cosa dire, solo buona proiezione, mi piace anche dopo il film,
12:51questa è il mio, la cosa più importante di discutere, di criticare il film perché io sono aperto
13:02per vostre opinioni. Grazie mille per essere qui, grazie.
13:11Grazie Samir, in sostanza ci abbiamo invitato a confrontarci alla fine del film. Ellie, prego.
13:17Buongiorno, grazie a tutte, grazie a tutti. Dopo questo lapsus di Tony Ricciardi, l'account
13:30ufficiale della Casa Bianca sta già pubblicando un'immagine di Trump che corre con dietro un
13:34mucchio di gente. Abbiamo già capito che sarà questo l'esito di questa giornata. Io sono molto,
13:39molto contenta di vedervi tutte e tutti qui, sono molto emozionata, devo dire più del solito
13:45me lo consentirete per tante ragioni. Una è per la nostra storia che racconta questo film,
13:52per cui ringrazio anche io di cuore Samir per averlo voluto, per averlo fatto, ringrazio
13:57i produttori. Il secondo è che è una storia che bisogna far vedere, perché ha una valenza
14:04politica, questo film, queste immagini d'archivio che hai cercato, che hai rintracciato, che hai
14:11ricomposto con grande sensibilità, con grande cura e con grande rispetto, devono essere viste,
14:17perché sono rimosse, sono rimosse dalla coscienza collettiva di questo Paese. Quindi sono emozionata
14:24perché è vero, qui da questo lato della scrivania ci siamo noi, che siamo tutti figli
14:33metici di storie di immigrazione intrecciate. I miei nonni venivano da tre Paesi diversi,
14:39siamo figli di quello che vuol dire andare in un altro Paese a costruirsi un futuro quando
14:44non vieni riconosciuto, o all'inizio almeno non vieni riconosciuto come parte integrante
14:49della società a cui stai dando il tuo attivo contributo. Vedo anche tanti rappresentanti
14:54degli italiani all'estero che sono nel nostro partito, che militano con noi nelle istituzioni.
15:00Tony, credo che questo film restituisca dignità a questa storia. Questa è la cosa più bella
15:05e più importante. Io ho avuto l'occasione, l'ha detto Tony, di vederlo al Festival di
15:10Locarno, a cui sono legatissima perché da lì passa la mia formazione cinematografica.
15:16Mi fa piacere che oggi mi diate l'occasione di ritornare in qualche modo al mio passato,
15:21quando organizzavamo nella militanza studentesca i cineforum in università, torno a farlo nella
15:26più importante istituzione democratica del nostro Paese. Ci tenevo moltissimo a questa
15:31proiezione. Vedrete, è un film imperdibile, è un film che vi invito anche successivamente
15:37a raccontare e a far vedere perché restituisce pezzi di storia che sono stati veramente rimossi,
15:43anche nell'immaginario collettivo. Mi spiego meglio. Si potrebbe dire che questo è un film
15:49che racconta la storia dell'emigrazione italiana in Svizzera, ma sarebbe riduttivo. È tanto
15:55di più. È un racconto corale. Ci sono anche tra noi alcuni dei protagonisti di questo racconto
16:01che ringrazio per la loro testimonianza e per la loro presenza. È un rimosso collettivo
16:08questo perché non fa piacere, non fa piacere ricordare come siamo stati trattati, lo vedrete
16:13in alcune delle immagini di questo film, è perché non fa comodo a chi oggi cerca di
16:18governare senza memoria ricordare che questo è un pezzo di storia italiana, questo è
16:23un pezzo della nostra storia. Samir è arrivato a otto anni in Svizzera dall'Iraq e questo
16:31racconto è anche intriso di una parte, vedete, immagini di interviste, immagini di archivio
16:37che non avete visto da nessun'altra parte, ma anche immagini animate. Mi è piaciuta molto
16:42questa chiave, non voglio fare troppo spoiler, perché è come se tu avessi in qualche modo
16:46voluto filtrare anche la parte autobiografica che c'è in questo racconto e trovo che sia
16:51anche questo il segno di una sensibilità particolare. Noi non stiamo mettendo le nostre
16:57singole storie al centro di questo racconto, ma la sua dimensione collettiva è quella che
17:03emerge con più forza, perché una somma di esclusioni può diventare coscienza collettiva,
17:09è questa anche la tesi del film. È vero, può produrre anche di riflesso un'altra
17:15cosa e lo fa anche in Italia, anche nelle nuove generazioni, può anche produrre nuove
17:20esclusioni. Lo vediamo, lo racconta questo film. C'è anche chi dopo aver vissuto sulla
17:25pelle quell'esclusione, quella discriminazione, poi ha deciso di farla passare ad altri, perché
17:33magari intimorito di perdere quel poco che faticosamente aveva costruito, si sente minacciato
17:38da chi prende la valigia per ultimo e si mette in viaggio per ultimo. Ecco, io penso
17:44che queste testimonianze, queste immagini d'archivio e questa parte autobiografica che dona tanta
17:49autenticità a questo documentario, siano veramente un racconto oggi fondamentale nell'Italia
17:57che siamo. Perché è vero, noi forse i nuovi immigrati non sono più abituati a definirsi,
18:03a essere definiti o autodefinirsi come classe operaia. Però vedo dei germogli di ricostruzione
18:12di un'identità collettiva. Ero qualche giorno fa a Forlì, eravamo con un'ottantina di
18:18lavoratori e lavoratrici, stranieri si direbbe, che hanno scioperato da precari, pensate che
18:25cosa hanno rischiato, hanno scioperato da precari insieme ai sindacalisti italiani per
18:30ottenere la loro stabilizzazione e l'hanno ottenuta. E quando li abbiamo incontrati l'altro
18:35giorno con mossi che ci abbracciavano, festeggiavano, saltavano, ci hanno detto una cosa molto forte,
18:42ci hanno raccontato il sogno che li ha portati in Italia per costruire una vita migliore sul
18:49lavoro e sulla dignità del lavoro, ci hanno raccontato qual è stato lo shock invece a
18:53subire sfruttamento e negazione di diritti e bassi salari, ma ci hanno anche raccontato
18:59che proprio in quell'abbraccio collettivo del non farsi la guerra vicenda, ma di mettersi
19:04insieme per rivendicare il proprio diritto come lavoratore e di farlo insieme i sindacalisti
19:09italiani ci hanno detto che quando siamo arrivati abbiamo trovato un'Italia diversa da quella
19:14che immaginavamo quando siamo partiti. L'abbiamo vista nel volto del padrone, l'abbiamo vista
19:19nel volto di chi non ci considerava come persone umane, ma quasi come bestie da sfruttare per
19:25il lavoro, ma in questa lotta fatta insieme tra di noi, stando uniti nonostante le minacce
19:32e fatta insieme ai sindacalisti abbiamo visto con la solidarietà dei lavoratori delle altre
19:38aziende, con la solidarietà delle istituzioni, del territorio abbiamo visto finalmente un'altra
19:44Italia. Ecco questo credo che sia quello che noi dobbiamo mirare a essere. Voglio chiudere
19:49raccontando anche un altro elemento importante. Guardate, c'è chi fa tanta propaganda, facendo
19:56falsi storici, e qui di storici ne abbiamo parecchi, su come è stata l'immigrazione italiana.
20:04Ecco io credo che le immagini di questo film parlino meglio di qualsiasi parola, perché questa
20:09idea che noi in realtà migravamo con i documenti disposti in precise cartellette, vestiti puliti
20:15e valigie ben disposte, e arrivavamo e venivamo accolti per la fatica del nostro lavoro, è
20:20un'idea falsa. Le immagini, non voglio spoilerare troppo, però davvero di queste baracche, di
20:26queste condizioni indegne, ecco ci devono far, ci devono insegnare qualcosa, dico io, su come
20:33non far passare ad altri ciò che abbiamo passato noi per primi. E voglio chiudere citando
20:39alcune frasi che avevo letto, credo in un libro di Gian Antonio Stella, Lorda, quando
20:46gli albanesi eravamo noi, si chiamava, e che fanno molto riflettere, che mi hanno subito,
20:52sono tornate alla mente quando ho visto le immagini di questo bel film di Samir.
20:57In certe proprietà tenute da stranieri ci sono degli accampamenti che sono una vergogna.
21:02In una proprietà non meno di una dozzina di uomini sono accampati in una baracca dissestata.
21:08Questo era il 3 marzo del 1934 su un giornale locale australiano. Ce n'è un'altra che dice
21:15sono alloggiati miseramente, stretti assieme a 4 o 5 per letto, quando ne hanno uno in cui
21:21dormire. Per loro la parola casa, così sacra alle nostre orecchie, non ha nessun significato
21:27e per loro la decenza, la pulizia e la modestia sono cose inimmaginabili. Aderiscono al loro
21:32innato amore per il sovraffollamento, l'aria viziata e la sporcizia. Questo è un
21:38dossier pubblicato dalla rivista medica Lancet, inglese. Parlavano degli italiani.
21:44Ne cito un'altra.
21:45Gli abitanti della zona vedono con dispiacere questi stranieri che, meno esigenti e con
21:51minori bisogni, vengono a togliere loro un lavoro che a loro dovrebbe essere affidato
21:55e li obbligano ad accettare condizioni meno favorevoli. Si lamentano anche del temperamento
22:00rissoso degli italiani che per il minimo litigio prendono in mano il coltello o la pistola.
22:06Voi capite, se vogliamo fare tesoro della nostra storia e anche della fatica e del dolore
22:14condiviso da chi ha avuto una storia come questa, il modo migliore è impararne qualcosa
22:19attraverso queste immagini e soprattutto impegnarci a non fare passare ad altri quello che abbiamo
22:26passato noi come italiani quando siamo immigrati e farlo sapendo che abbiamo anche delle occasioni
22:32importanti, lo richiamava prima anche la Vicepresidente Ascani, che ringrazio, a partire da un voto
22:36di cui si parla così poco, ma che ci sarà l'8 e il 9. Noi voteremo convintamente per
22:42il referendum su una legge della cittadinanza che era del 92. Io avevo 7 anni, ne ho appena
22:46fatti 40. Pensate da quanto tempo non riconosciamo la cittadinanza a chi nasce o cresce in Italia.
22:53Per noi, chi nasce o cresce in Italia è italiano e facciamo tesoro di questa lezione.
22:58Grazie, buona visione.
23:23Grazie.