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NovitàTrascrizione
00:00E' tornato in aula il processo Roberto Zorzi, presunto esecutore materiale della strage di Piazza della Loggia.
00:07E' quindi tornata in aula anche Ombretta Giacomazzi, la testa e chiave dell'accusa.
00:11La donna, minorenne all'epoca dell'attentato, ma spettatrice privilegiata delle dinamiche e delle relazioni
00:16che legavano i giovani neofascisti bresciani all'ambiente avversivi veronesi e ai quartieri generali dei servizi deviati,
00:22è stata interrogata dall'avvocato Stefano Casali.
00:25Il difensore dell'imputato ha voluto tornare sulla questione dei diari personali della Giacomazzi
00:30che disse non le furono mai restituiti, ma l'avvocato Casali ha trovato e presentato il verbale di restituzione
00:36alla madre della testa di sei diari sequestrati nelle ore immediatamente successive alla strage.
00:41Io non li ho mai più ritrovati, ha ribadito Ombretta Giacomazzi, non so che fine abbiano fatto.
00:46La testa e chiave dell'accusa è tornata a parlare anche del suo tormentato rapporto con le indagini e gli investigatori dell'epoca,
00:53partendo dalla sua detenzione a Venezia per falsa testimonianza, passando per il suo soggiorno obbligato a Rovereto
00:59fino ad arrivare alle pressioni subite dagli inquirenti per fare i nomi di Buzzi, dei fratelli Papa,
01:04di Andrea Arcai, figlio del giudice Giovanni Arcai, di Arturo Gussago e di coinvolgerli nella morte di Silvio Ferrario
01:10nella strage di Piazza Loggia. Tutte cose false che mi hanno fatto dire, cose delle quali non sapevo nulla.
01:16Io Arcai nemmeno lo conoscevo, ha concluso Ombretta Giacomazzi.
01:19Volevo bene ad Arturo Gussago, ma per tornare libera dovevo fare il suo nome e l'ho fatto.
01:24Era in isolamento, mi interrogavano per ore, subivo interrogatori di continuo.
01:28Delfino mi diceva quello che dicevano gli altri e io li assecondavo nel tentativo di liberarmi.