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  • 09/05/2025
ROMA (ITALPRESS) - “Un maggior coordinamento fra le Regioni in modo che ci sia uniformità e che i cittadini ricevano gli stessi servizi in tutta Italia”. E’ quello che auspica Eugenio Leopardi, presidente dell’Unione tecnica italiana farmacisti (Utifar), in un'intervista all'Italpress. L’attività di prossimità per il cittadino diventa sempre più importante anche grazie alle sempre maggiori competenze che fanno del farmacista “una porta aperta del Servizio sanitario nazionale dove si entra senza bussare”, sottolinea Leopardi.

lcr/azn/sat

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Trascrizione
00:00Buongiorno e benvenuti a un nuovo appuntamento con l'agenzia Italpress. Noi oggi siamo con il
00:09presidente dell'Unione Tecnica Italiana dei Farmacisti, Eugenio Leopardi. Buongiorno.
00:15Buongiorno a voi. Cercheremo di capire insieme al presidente Leopardi l'attività di Utifar
00:22dell'Unione Tecnica Italiana dei Farmacisti. Utifar è nata nel 1957, mi corregga se sbaglio,
00:30ho cercato di studiare, è nata da un'intuizione di un farmacista di Genova, Franco Pescetto e dal
00:401957 a oggi tanto è cambiato e quindi insomma si è evoluto il mondo, si è evoluto anche il ruolo
00:45del farmacista. Ci vuole spiegare le sue attività? Le nostre attività sono state sempre quelle di
00:52formare il farmacista, di aiutarlo nella sua professione, nella sua professionalità,
01:00nella sua cultura, nel rapporto che comunque da molto prima del 1957 ha sempre avuto con i
01:06cittadini. Il farmacista è sempre una figura che è stata sempre molto resiliente, si è sempre adattata
01:13ai cambiamenti. Siamo passati dal farmacista che preparava le medicine in farmacia al farmacista che
01:19distribuisce tutt'ora le medicine preparate dall'industria, quindi un'evoluzione completa,
01:26dal farmacista che prima non poteva fare un atto sanitario che oggi può vaccinare, quindi tutta una
01:32serie di attività alle quali il farmacista si è adattato e si è formato con molto piacere perché il
01:40nostro compito è quello di dialogare col cittadino. Noi siamo una porta aperta del Servizio Sanitario
01:45Nazionale sulla strada dove si entra senza bussare. Ecco, lei ha parlato di vaccinazioni e non possiamo
01:52dimenticare il ruolo importantissimo che hanno avuto i farmacisti in un momento davvero delicato,
01:58davvero difficile, quello della pandemia. Che cosa è cambiato anche per voi? Quale bagaglio di esperienza
02:04avete tratto? E se davvero è cambiato qualcosa anche nel vostro ruolo? Moltissimo. Intanto la vaccinazione
02:11è una cosa che ambivamo a fare da tempo perché in tutta Europa se il farmacista può vaccinare,
02:17in Italia non poteva vaccinare. Utifar, a proposito della nostra associazione, proprio nel luglio,
02:24nell'agosto del 2019, quindi in tempi non sospetti tra virgolette, lanciò un corso il farmacista
02:32vaccinatore proprio per preparare i farmacisti qualora lo Stato li avesse chiamati a vaccinare ad essere
02:38preparati. E 9.000 farmacisti, nonostante il corso non abilitasse la vaccinazione perché lo Stato
02:43che abilita a vaccinare, si formarono in questo settore. Poi all'arrivo della terribile pandemia
02:51lo Stato si trovò a 9.000 farmacisti già formati e quindi li utilizzò per iniziare, per utilizzare
02:58anche i farmacisti a snellire quelle liste di attesa enormi che c'erano per potersi vaccinare,
03:04per dare un sollievo alla popolazione attraverso la vaccinazione. Quindi per noi sarà un'esperienza
03:09fondamentale, un rapporto più vicino al cittadino e devo dire che la farmacia in questo è fondamentale,
03:17perché un conto è dover andare in una ASL, percorrere i percorsi indicati, seguire le indicazioni che forse
03:26non si capiscono, chiede informazioni, non conto andare dal proprio farmacista al quale tante volte
03:31ci si è rivolti chiedendo un consiglio, chiedendo un supporto, chiedendo un sollievo per una piccola
03:39patologia. Quindi andare dal proprio farmacista c'è un rapporto di fiducia che supera senz'altro di molto
03:44quello che si può avere con un bravissimo personale medico che si incontra nelle ASL.
03:49Ecco quindi da quello che capisco il farmacista è inserito sempre di più in un sistema sanitario
03:56nazionale, quindi il suo ruolo che diciamo fa un po' da scrematura anche verso le altre strutture del sistema
04:03sanitario nazionale. Che cosa c'è bisogno secondo lei di fare anche per il futuro per rendere sempre più
04:12omogeneo questo ruolo e che cosa auspica?
04:16Quello che auspica io è un sogno che adesso dirò ai nostri ascoltatori che possono sicuramente fare pressione
04:22in questo senso. Lo Stato dice sempre voglio stare vicino al cittadino. La farmacia sta vicino al cittadino,
04:29è vicino al cittadino, è prossimale, si trova in ogni piccolo comune. Ci sono comuni, ne abbiamo premiato uno
04:37l'altro giorno con 147 abitanti in Abruzzo che ha la sua farmacia. Lei capisce che in quel comune non esiste
04:45né ufficio postale né caserma dei carabinieri, sono troppo pochi 147 abitanti eppure una farmacia c'è
04:51che continua a fare il suo lavoro come in tutta Italia con professionalità, con dedizione e con sacrificio
05:00perché lei per potersi prendere questo riconoscimento da parte della nostra Federazione degli Ordini
05:05ha dovuto chiedere al Sindaco il permesso di chiudere per mezza giornata la farmacia
05:09perché sta sola, quindi lascio immaginare. Quindi la farmacia c'è, è presente.
05:14Quello che io auspico è che ci sia più una uniformità fra le varie regioni. Non è possibile che noi abbiamo
05:2220 regioni che lavorano in modo diverso, che un cittadino in una regione ha determinati servizi
05:29e un cittadino, le faccio l'esempio del Lazio, io sono un farmacista del Lazio anche della nostra
05:36associazione a sede a Milano, non può avere quei servizi perché la regione non li ha assegnati alle farmacie.
05:42Allora perché nelle marche mi posso fare un elettrocardiogramma in farmacia tranquillamente senza fare la fila
05:49sempre a spese del Servizio Salutario Nazionale e nel Lazio no. Che differenza c'è?
05:54Noi abbiamo una farmacia che è uguale in tutta Italia con gli stessi requisiti, la stessa
05:59professionalità, la stessa disponibilità, la stessa formazione e poi non riesce a dare
06:06gli stessi servizi perché la regione non gli consente. Ci vorrebbe un maggior dialogo fra le regioni,
06:12una maggiore uniformità di servizio perché non esistono cittadini di serie A e di serie B.
06:17Quindi questo è quello che io aspico, un maggior coordinamento fra le regioni in modo che ci sia
06:22uniformità e che i cittadini ricevano gli stessi servizi in tutta Italia.
06:27Ringraziamo Eugenio Leopardi, Presidente dell'Unione Tecnica Italiana dei Farmacisti e vi diamo appuntamento
06:35alla prossima intervista con l'Agenzia Italpress.

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