(askanews) - Si chiama Gregorio Esposito l'ispettore di polizia di origine rom interpretato da Giulio Beranek che arriva su Rai1 il 5 maggio nella nuova serie crime Gerri. Ambientata in Puglia e già venduta in moltissimi Paesi, dalla Gran Bretagna alla Spagna all'America Latina, racconta le indagini ma anche la storia di un uomo in bilico tra passato e presente, irrequieto. «Gerri è sicuramente un uomo pieno di contraddizioni, lo definirei come un eterno bambino, un uomo irrisolto sicuramente, che è all'inizio di un percorso», ha detto Beranek, «le origini rom non rappresentano un ostacolo per Gerri, per niente, sono soltanto il punto di partenza della sua ricerca. A parte qualche battuta che può ricevere in commissariato, in maniera cameratesca, diciamo, non sono un problema. È però l'indizio da cui lui parte per iniziare poi la grande indagine che accompagnerà tutte le altre indagini della serie».
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Nella serie diretta da Giuseppe Bonito, Beranek recita accanto a Valentina Romani e a Fabrizio Ferracane, che interpreta il suo superiore e considera Gerri come un figlio. Alla domanda cosa abbia di diverso il suo personaggio rispetto ai tanti poliziotti e investigatori delle serie tv, l'attore ha risposto: «Sicuramente il fatto di non voler piacere a tutti i costi, a lui non interessa piacere, lui si presenta per quello che è, con estrema sincerità e trasparenza, non se ne vergogna. Anzi è uno che rifiuterebbe anche di avere i fari puntati addosso. Non cerca l'empatia, è empatico ma non la cerca, non la vuole».