Un fiume di cocaina scorre tra le strade di Roma, con epicentro a Tor Bella Monaca. Un giro d'affari da milioni di euro, spartito tra bande criminali che dominano le piazze di spaccio con metodi brutali e violenti. La maxi-inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia ha portato all'arresto di 26 persone e al sequestro di beni per 5 milioni di euro, tra cui conti correnti intestati a 32 prestanome. Tra gli arrestati, i boss Giuseppe Molisso e Leandro Bennato, figure chiave nel narcotraffico romano, che puntavano a unificare il controllo delle centrali dello spaccio.
Le indagini rivelano dettagli inquietanti: omicidi su commissione, torture, regolamenti di conti e trattative tra clan per il dominio sulle piazze. Molisso, già condannato all’ergastolo, operava con una rete di affiliati pronti a eseguire ordini senza esitazione. Bennato, invece, era il gestore della logistica e della distribuzione della droga. Il traffico di cocaina arrivava direttamente dalla Spagna, trasportato da tir, e vedeva il coinvolgimento di trafficanti albanesi. Gli investigatori hanno scoperto un arsenale di armi pesanti, tra cui kalashnikov e granate, usato per intimidire i gruppi rivali.
Tor Bella Monaca era il centro operativo, con piazze di spaccio gestite militarmente da clan ben strutturati. Gli inquirenti parlano di un colpo durissimo per il narcotraffico, ma le indagini proseguono per individuare altri complici e possibili ricostruzioni della rete criminale.