L'inquinamento atmosferico nella Capitale continua a essere una delle maggiori criticità ambientali. La zona di Eur Fermi ha superato costantemente i limiti di biossido di azoto per tutto il 2024, con una media annua di 44 μg/m³ rispetto ai 40 consentiti dall’Unione Europea. San Giovanni ha toccato il valore massimo, mentre altre aree come Corso Francia e Tiburtina mostrano livelli più bassi ma comunque preoccupanti. Anche il centro storico e l’area del Vaticano registrano dati più contenuti, con una media di 28 μg/m³, ma il problema dell’inquinamento atmosferico rimane critico.
Roma si conferma tra le città con il traffico più intenso d’Italia, insieme a Milano, Napoli e Torino. Anche le polveri sottili Pm10 continuano a rappresentare un rischio: Tiburtina è l'area più colpita, mentre nella Valle del Sacco, a Frosinone e Ceccano, si sono registrati livelli ben oltre il consentito. La qualità dell’aria è migliorata leggermente rispetto al 2023, grazie anche ad alcune politiche ambientali più restrittive e a condizioni meteorologiche favorevoli, ma il cammino per ridurre davvero l’inquinamento è ancora lungo.
L’Unione Europea punta a dimezzare gli effetti nocivi dell’inquinamento entro il 2030, abbassando i limiti a 20 μg/m³, ma l’OMS suggerisce una soglia ancora più bassa, pari a 10 μg/m³.