Teatro. Cinema. Serie tv. «Camaleontico» (definizione della critica francese) sulla scena ma con un'idea fissa: «L'attore deve servire come megafono alle cause umanitarie». Radouan Leflahi, professione attore-attivista. Attivista-attore. Tutt'uno. È nato a Rouen, in Francia, nel 1990. Ha iniziato a recitare per poter costruire una casa per sua madre, nel villaggio di origine sulle alture dell'Atlas in Marocco. Là dove madre e sorelle sono nate. Dopo il 7 ottobre 2023, dice, «la causa palestinese è stata una sveglia che ha mosso violentemente qualcosa d'importante (...) L'intolleranza colpisce tutte le minoranze: le donne, la comunità Lgbtq+. Ma è proprio questo che mi riporta alla Palestina: se da uomo penso che il corpo di una donna non sia una proprietà di nessuno, come faccio ad accettare che una terra sia colonizzata? Stiamo assistendo a una violenza di una minoranza che comanda su una maggioranza succube composta da donne, persone Lgbtq+, neri, musulmani, asiatici»... Parla di islamofobia e discriminazioni. Ascoltatelo, guardatelo, leggetelo...