Una nuova sconfitta per la veggente Gisella Cardia, questa volta al Tar, che sull'utilizzo della «collina benedetta» dà ragione al Comune di Trevignano, condividendo l'idea di un utilizzo abusivo dei terreni vincolati che non potrebbero dunque essere destinati a luogo di culto. Il tar dunque ha dato ragione all'amministrazione di Trevignano, alle prese con la gestione di un caso che ha assunto rilevanza nazionale e che da mesi cerca appigli giuridici e tecnici per mettere la parola fine, una volta per tutte, ai pellegrinaggi dei seguaci della santona, che nonostante la scomunica ufficiale da parte della chiesa hanno continuato a frequentare il posto. Anche per il Comune si è trattato di una grana a livello logistico e organizzativo, dovendo ogni volta organizzare piani di viabilità e sicurezza con l'ausilio della polizia locale. Ora, però, questa nuova pronuncia del Tar riconosce come valida l'impostazione dell'amministrazione, che ad aprile aveva disposto un sopralluogo “accertando la modifica di destinazione d'uso dell'area integrata da manifestazioni di culto in zona agricola, acclarando anche la sussistenza di un maggiore carico urbanistico non consentito”.
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