Violenza tra adolescenti: la scuola non è un luogo sicuro

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Milano, 5 apr. (askanews) - Il fenomeno è più accentuato negli istituti tecnici ma è diffuso in maniera preoccupante anche nei licei. E' proprio a scuola che chi è vittima di bullismo - 1 studente adolescente su 5 in Italia - subisce con maggior frequenza episodi di violenza fisica e psicologica o altre forme di discriminazione."Ragazze e ragazzi da 15 anni in sù iniziano a sperimentare forme di violenza sia tra pari, ma anche forme di violenza purtroppo determinate dal mondo degli adulti - spiega ad askanews Maria Sole Piccioli, Responsabile Education di ActionAid -. E la scuola diventa in qualche modo un ripercussore di tutte queste problematiche".Un problema troppo spesso trascurato da docenti e vertici scolastici. Così, grazie al progetto quadriennale europeo "Youth 4 Love", realizzato in Italia da ActionAid e Afol Metropolitana, è dagli stessi studenti che arriva una prima risposta, come testimoniato dall'iniziativa che vede protagonisti gli alunni all'istituto Rossellini di Roma:"Abbiamo deciso noi di aprire questo sportello d'ascolto attraverso i social che sono comunque molto usati dagli adolescenti dove possiamo parlare 'a pari': noi coetanei parliamo magari delle nostre esperienza aiutando i ragazzi più piccoli o comunque della nostra età che hanno problemi di bullismo a scuola - racconta uno studente dell'istutito romano -. Ovviamente nel momento in cui capiamo che la situazione è molto grave o comunque 'più grande di noi' andiamo a far capire ai professori che non possono sottovalutare la situazione".Stabilizzare i fondi per gli spazi di ascolto e supporto psicologico nelle scuole diventa dunque fondamentale, ma servono anche altri interventi specifici e, soprattutto, un maggior impegno da parte delle istituzioni: "A livello politico - mette in chiaro responsabile Education di AsctionAid -manca sicuramente un'attenzione all'introduzione dell'educazione sessuale a scuola, perchè questa è molto importante per far sì che ragazzi e ragazze siano consapevoli di ciò che significano, consapevoli del rispetto che bisogna avere per gli altri""Chiediamo inoltre l'introduzione a livello nazionale delle carriere alias, dei bagni no gender, dei bagni neutri e una riflessione su tutte quelle che sono le linee guida per il rispetto. Questo perchè bisogna dare delle linee guida che siano uguali per tutte le scuole", conclude Piccioli.

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