Il Covid in carcere vissuto dai detenuti di Bari
  • anno scorso
L'Università di Bari, con il Dipartimento ForPsiCom, ha realizzato un cortometraggio dal titolo 'Il cielo stellato sopra di me' promosso in rete per la Notte europea dei ricercatori la cui sceneggiatura è basata sul materiale raccolto nell'ambito del progetto 'Spazi Aperti', coordinato dal professor Ignazio Grattagliano, che, in collaborazione con l'Università degli studi di Brescia, ha coinvolto oltre 100 detenuti del solo carcere di Bari. Durante lo scorso lockdown, è stata creata una bacheca virtuale con indirizzi di posta elettronica messi a disposizione dalle carceri e dai dipartimenti universitari di Bari e Brescia coinvolti. Studenti, docenti, personale amministrativo e famigliari del corpo universitario hanno poi inviato alla casella mail diversi contenuti, come scritti, disegni, foto, poesie e pensieri. L'obiettivo del progetto, attivato nel mese di aprile 2020 con l'esperienza 'L'università va in carcere', era proprio quello di creare una via di comunicazione tra chi è privato della libertà perché in carcere e chi non può uscire di casa a causa delle restrizioni imposte per contrastare la diffusione del coronavirus. Il cortometraggio si è sviluppato sulla base delle risposte date dai carcerati agli stimoli degli universitari. La regia e la sceneggiatura sono state curate dalla professoressa Claudia Attimonelli, attore protagonista Roberto Corradino, riprese e montaggio di Marco Solimine
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