Polonia, le immagini degli Eurofighter in azione sul confine con la Russia

  • anno scorso
E"€™ stata la missione più difficile condotta dall"€™Aeronautica militare. Per quattro mesi gli intercettori Eurofighter hanno presidiato la frontiera più calda del confronto tra Russia e Occidente: i cieli polacchi di fronte all"€™enclave di Kaliningrad. Mai ci sono stati così tanti scramble, i decolli su allarme per raggiungere i jet di Mosca che puntavano sullo spazio aereo della Nato, spesso penetrando senza preavviso nelle aree di competenza di Varsavia, di Oslo o di Copenhagen: Kaliningrad è a soli cinque minuti di volo, la Bielorussia a venti. Per 23 volte i jet italiani sono partiti a velocità supersonica e hanno affiancato i Sukhoi, armati di tutto punto, che sfrecciavano sul Baltico: incontri a distanza di pochissimi metri. La professionalità dei piloti ha evitato incidenti, anche nei momenti di massima tensione. Come quando due settimane fa una coppia di cacciabombardieri russi si è infilata nel mezzo di un"€™esercitazione contraerea condotta da navi olandesi e francesi, rischiando di provocare la reazione delle difese: i velivoli sono passati sulle fregate a bassissima quota. Adesso la Task Force White Eagle ha concluso lo schieramento sull"€™aeroporto polacco di Malbork: il generale Francesco Paolo Figliuolo, comandante del Covi che coordina tutte le attività operative delle forze armate, venerdì scorso ha salutato i 130 militari. Per l"€™Aeronautica però è già pronto un nuovo impegno sui confini della crisi ucraina: gli Eurofighter prenderanno presto posizione in Romania, pattugliando il Mar Nero. .di Gianluca Di Feo

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