Nigeria, le donne scampate al sequestro di Boko Haram raccontano

  • 9 anni fa
Cominciano a parlare di quello che hanno vissuto, le donne nigeriane liberate dalla prigionia nelle mani dei radicali islamici di Boko Haram.

Nel campo di Yola, nel nordest del paese, una di loro parla di alcuni dei suoi carcerieri.

“Si lamentavano che il loro capo li aveva ingannati, spingendoli a combattere e uccidere in nome della religione. E ora gli infedeli stavano uccidendo loro. Non gli hanno dato armi, e per loro non è stato niente di buono”.

Destino comune a molte ragazze rapite, quello di finire sul mercato delle schiave, come racconta una sedicenne.

“Quello che si occupava di noi ha cominciato a farsi dare dei soldi, a venderci come oggetti. Qualcuna per fare i lavori di casa con le loro mogli. A comprare sono gli stessi combattenti di Boko Haram”.

Nella stessa zona, l’anno scorso, i militanti radicali avevano rapito più di 200 studentesse di un liceo, sollevando una ondata di reazioni in tutto il mondo. Secondo Amnesty International Boko Haram nel 2014 ha rapito

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