Craco, tre uomini in manette per lesioni gravi e violenza a pubblico ufficiale

  • 11 anni fa
Con le accuse di lesioni gravi e violenza a pubblico ufficiale sono stati arrestati in mattinata a Craco dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Matera e della Stazione Carabinieri di Pisticci tre uomini, rispettivamente padre, figlio e nipote.
I tre, un 58enne, un 23enne e un 27enne sono parenti di un 24enne detenuto da maggio dello scorso anno perché accusato di aver violentato, insieme ad un cugino, una disabile di Craco.
Le indagini dei Carabinieri, come hanno riferito il maggiore Domenico Carmelo Del Prete, comandante del Nucleo Investigativo, e il maresciallo Giuseppe Laselva, comandante della Stazione di Pisticci, hanno permesso di ricostruire il clima intimidatorio creato dai membri della famiglia di Craco tra i loro concittadini, atteggiamenti che avevano come obiettivo quello di punire i testimoni oculari della violenza sessuale per le dichiarazioni già rese nel corso delle udienze e soprattutto di farli ritrattare durante il processo attualmente in corso presso il Tribunale di Matera.
In particolare, i tre -- già noti alle forze dell'ordine - hanno picchiato un vigile urbano di Craco, avvicinandolo con un banale pretesto, ed hanno minacciato un dipendente comunale, entrambi testimoni del processo.
Le misure cautelari, proposte dal Sostituto procuratore Rosanna Maria De Fraia e disposte dal Gip Rosa Bia, rispondono all'esigenza di evitare che "gli indagati commettano altri gravi delitti della stessa specie di quello per cui si procede, con attuale e concreto pericolo per la incolumità fisica di tutti coloro che saranno chiamati a deporre nel processo".
L'auspicio dei militari dell'Arma è che quanto accaduto costituisca un primo passo per rompere la cappa di omertà che avvolge un paese di soli 800 abitanti e che ha portato proprio uno dei cittadini ascoltati dagli inquirenti a definire Craco "una piccola Napoli".

Rossella Montemurro

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