Milano, 24 lug. (askanews) - C'è un'Australia che non parla solo inglese. Non vive solo nei pub di Sydney, non fa solo surf a Bondi Beach. C'è un'Australia che parla greco, arabo, italiano, vietnamita e vive di culture che si incontrano. Da cinquant'anni ha una voce che la racconta: quella di SBS, il servizio pubblico multilingue nato per dare spazio a tutte le comunità del Paese.Nel 1975 il governo australiano lanciò un esperimento innovativo e coraggioso: una radio nelle lingue degli immigrati. Nata per spiegare il sistema sanitario, è diventata il più grande broadcaster multilingue del mondo: non una tv per stranieri, ma per tutti. Per chi, nel nuovo mondo, non voleva smettere di essere se stesso.Per tanti italiani, SBS è stata una finestra sull'Italia e uno specchio sull'Australia. Con uno sguardo doppio: affettuoso e critico. Cinquant'anni dopo, quella scommessa è ancora attuale. Perché l'Australia è cambiata. Come l'Italia. "Ma resta la domanda: come coltivare l'appartenenza senza smarrire l'identità?"Ma resta la domanda: come coltivare l'appartenenza senza smarrire l'identità? SBS prova a rispondere ogni giorno. Non con slogan, ma con notizie, lingue e voci. Con quasi quattrocento giornalisti e sessanta lingue diverse, tra cui l'italiano. Un appuntamento quotidiano, radicato nella comunità.Magica Fossati è executive producer del programma italiano, in onda ogni mattina dalle 8 alle 10: Sbs "rimane, come era già agli inizi, un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono mantenere un rapporto con la propria lingua e la propria cultura d'origine, ma essere informati su quello che avviene qui in Australia". "Tutt'ora anche i giovani immigrati ci tengono in qualche modo a mantenere un contatto continuo, continuativo con la propria lingua, la propria cultura d'origine".SBS non è solo radio, tv o streaming. È un'idea: che l'informazione non sia un lusso riservato a chi parla bene, ma un diritto anche per chi parla un'altra lingua.Sbs oggi raggiunge una comunità italiana ampia e diversa: dai pionieri degli anni '50 ai giovani del working holiday visa, globali e digitali, ma spesso ancora fragili.Lo fa con le notizie, ma anche con strumenti come il podcast Slow Italian, Fast Learning, pensato per chi l'italiano lo sta riscoprendo. Perché l'identità, a volte, è una lingua che si riapprende. E la credibilità? Non si improvvisa."La credibilità è qualcosa che uno costruisce col tempo - spiega Davide Schiappapietra, responsabile dei contenuti linguistici - Ci vogliono piccoli gradini, piccoli mattoni, anni e anni, e può essere perduta in un momento. Per cui noi dobbiamo essere molto attenti a quello che facciamo e a come lo facciamo. E nel momento in cui facciamo un errore dobbiamo ammetterlo immediatamente e cercare di rassicurare al nostro pubblico che non lo rifaremo più".SBS è un servizio pubblico ibrido: il 70% dei fondi viene dallo Stato, il resto dalla pubblicità. Sui canali on demand è possibile disattivare gli spot su alcol, fast food e gioco d'azzardo.Oggi SBS ha sei canali televisivi, una piattaforma gratuita, radio, podcast e contenuti digitali. Gli studi principali sono a Sydney e a Melbourne, cuore dell'offerta multilingue. Include anche NITV - National Indigenous Television - l'unico canale interamente dedicato ai popoli aborigeni.A cinquant'anni dalla nascita, SBS è ancora un progetto profondamente umano. Perché sentirsi raccontati nella propria lingua non è una comodità. È sapere che ci siamo ancora. Cinquant'anni dopo, l'esperimento è diventato istituzione. E per tanti italiani, una voce amica che non ha mai smesso di dire: benvenuto a casa.
00:00C'è un'Australia che non parla solo inglese, non vive solo nei pub di Sydney, non fa solo surf a Bondi Beach.
00:07C'è un'Australia che parla greco, arabo, italiano, vietnamita e vive di culture che si incontrano.
00:13Da 50 anni ha una voce che la racconta, quella di SBS, il servizio pubblico multilingue nato per dare spazio a tutte le comunità del paese.
00:22Nel 1975 il governo australiano lanciò un esperimento innovativo e coraggioso, una radio nelle lingue degli immigrati.
00:31Nata per spiegare il sistema sanitario, è diventata il più grande broadcaster multilingue del mondo.
00:37Non una tv per stranieri, ma per tutti, per chi nel nuovo mondo non voleva smettere di essere se stesso.
00:44Per tanti italiani, SBS è stata una finestra sull'Italia e uno specchio sull'Australia, con un doppio sguardo, affettuoso e critico.
00:5250 anni dopo, quella scommessa è ancora attuale, perché l'Australia è cambiata, come l'Italia.
00:58Ma resta la domanda, come coltivare l'appartenenza senza smarrire l'identità?
01:03SBS prova a rispondere ogni giorno, non con slogan, ma con notizie, lingue e voci, con quasi 400 giornalisti e 60 lingue diverse, tra cui l'italiano.
01:15Un appuntamento quotidiano radicato nella comunità.
01:19Magica Fossati, executive producer del programma italiano, inonda ogni mattina dalle 8 alle 10.
01:25Non rimane, come era già agli inizi, un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono mantenere un rapporto con la propria lingua e la propria cultura d'origine,
01:35ma essere informati su quello che avviene qui in Australia.
01:38Tuttora anche i giovani immigrati ci tengono in qualche modo a mantenere un contatto continuo, continuativo con la propria lingua e la propria cultura d'origine.
01:46SBS non è solo radio, tv o streaming, è un'idea, che l'informazione non sia un lusso riservato a chi parla bene, ma un diritto anche per chi parla un'altra lingua.
01:58SBS oggi raggiunge una comunità italiana ampia e diversa, dai pionieri degli anni 50 ai giovani del working holiday visa, globali e digitali, ma spesso ancora fragili.
02:08Lo fa con le notizie, ma anche con strumenti come il podcast Slow Italian Fast Learning, pensato per chi l'italiano lo sta riscoprendo.
02:17Perché l'identità a volte è una lingua che si riapprende e la credibilità non si improvvisa.
02:24Davide Schiappapietra, responsabile dei contenuti linguistici.
02:28La credibilità è qualcosa che uno costruisce col tempo, ci vogliono piccoli gradini, piccoli mattoni, anni e anni, e può essere distrutta e perduta in un momento.
02:42Per cui noi dobbiamo essere molto attenti a quello che facciamo e a come lo facciamo, e nel momento in cui facciamo un errore dobbiamo ammetterlo, immediatamente,
02:50e cercare di rassicurare al nostro pubblico che non lo rifaremo più.
02:53Questo succede specialmente per l'informazione, è un momento adesso in cui è molto difficile distinguere fra quello che è reale e quello che non è reale.
03:02Le tecnologie permettono di creare deepfake per tutto.
03:06E anche noi, con le migliori intenzioni, possiamo essere vittime di queste cose.
03:10Quando succede, noi abbiamo la responsabilità di ammettere il nostro errore, di mostrare come l'errore può essere accaduto, e rassicurare al pubblico che non accadrà più.
03:21SBS è un servizio pubblico ibrido. Il 70% dei fondi viene dallo Stato, il resto dalla pubblicità.
03:28Sui canali on demand è possibile disattivare gli spot su alcol, fast food e gioco d'azzardo.
03:33Oggi SBS ha sei canali televisivi, una piattaforma gratuita, radio, podcast e contenuti digitali.
03:40Gli studi principali sono a Sydney e Melbourne, cuore dell'offerta multilingue.
03:44Include anche la National Indigenous Television, l'unico canale interamente dedicato ai popoli aborigeni.
03:51A 50 anni dalla nascita, SBS ha ancora un progetto profondamente umano, perché sentirsi raccontati nella propria lingua non è una comodità.
04:00È sapere che ci siamo ancora. 50 anni dopo, l'esperimento è diventato istituzione.
04:06E per tanti italiani, una voce amica che non ha mai smesso di dire benvenuto a casa.