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I Libri di Alice (Seconda Stagione)

Dopo il successo dei 30 Episodi e delle 30 Recensioni pubblicate nel 2024, torna il Book Club di DG Network dedicato al mondo dei Libri.

Recensioni senza filtri né censure. Best Seller, Classici ma anche Novità e Autori Indipendenti, il meglio dell’Editoria Italiana ed Internazionale.

In questo Episodio: CENTO GIORNI CHE NON TORNO di Valentina Furlanetto

Ascolta il Podcast de “I Libri di Alice” su www.dgnetwork.it o Leggi le Recensioni sul Magazine dg85.it
Trascrizione
00:01100 giorni che non torno di Valentina Furlanetto. Valentina Furlanetto è una giornalista,
00:06lavora a Radio 24, collabora con il Sole 24 Ore e il Foglio e conduce trasmissioni come
00:11immagini e la storia della settimana. Pubblica a 100 giorni che non torno nel 2024 con la terza.
00:18100 giorni che non torno è un saggio. Si affronta la tematica della malattia mentale,
00:24nello specifico dei manicomi. È stato scritto a 100 anni esatti dalla nascita di Franco Basaglia,
00:33conosciuto tutti con la legge Basaglia del 78, che ha sancito la chiusura dei manicomi.
00:44Nello specifico la nostra autrice crea un saggio parallelo, con due vite parallele,
00:52perché le vite parallele sono quelle di Franco Basaglia e di una sua caetanea, Rosa. È nata
00:57anch'essa nello stesso anno di Franco e a pochi chilometri da lui, mentre Franco nasce in una
01:04aristocratica famiglia veneziana e quindi studia, si forma e nonostante l'avvento della Seconda Guerra
01:12Mondiale riesce a completare i suoi studi e quindi a diventare il medico che vuole diventare, Rosa invece
01:20nasce nella campagna veneta in una piccola frazione di Valdobbiadene, quando ancora Valdobbiadene
01:26non era rinomata come ora per le sue viti e le sue produzioni. Una famiglia di lavoratori,
01:33una famiglia povera, una famiglia che appunto ha questa figlia Rosa, adolescente, che come tutte
01:39le adolescenti sogna il suo futuro, inizia a lavorare nella fabbrica, si immagina una vita normale,
01:46un marito, dei figli, una casa. Tutto a un certo punto viene stravolto quando Rosa viene investita
01:51da un'auto e lasciata sul ciglio della strada, o meglio sul ciglio della strada in campagna,
01:57quindi in maniera isolata. Viene ritrovata dopo molto tempo, portata in ospedale, subisce vari
02:03interventi, ma il danno che subisce le lascerà per tutta la vita una serie di crisi epilettiche.
02:11A causa di queste crisi, la sua famiglia si vede costretta a un certo punto a rinchiuderla
02:16in uno di questi manicomi per essere curata. Ora siamo nel secondo dopoguerra e a quel tempo
02:24i manicomi non erano sicuramente un luogo di villeggiatura, erano posti sporchi, posti di
02:35di pazzia perché se non eri matto e ci venivi rinchiuso lo diventavi. Isolamento forzato,
02:43costrizione fisica, elettroshock, idroterapia, insulinoterapia, insomma tutta una serie di
02:50pratiche a cui i pazienti venivano sottoposti a ragione o meno su basi ora scientifiche non
02:59mi viene di definirle, anche perché all'epoca la maggior parte dei ricoveri tendenzialmente
03:05erano femminili, all'infuori dei ricoveri per causa, quindi per reati, per scopi politici,
03:16per devianze perché gli omosessuali venivano rinchiusi in manicomio. La maggior parte dei
03:24dei ricoveri femminili erano basati non su motivazioni, come si dice, non motivazioni
03:33sensate perché non avevano nessun senso, ma motivazioni abbastanza futili, ora ve ne leggo
03:39alcuni, non aiuta nelle faccende domestiche, discinta, esce di casa ogni ora, si rifiuta di
03:45dormire con il marito, non vuole avere figli, orfana, pubblico scandalo, ballava e cantava
03:52per strada. Ora, secondo queste motivazioni, penso che al giorno d'oggi qualunque persona
03:59potrebbe essere definita pazza. All'epoca genitori, quindi soprattutto padri e mariti,
04:05potevano usare queste motivazioni per rinchiudere le figlie e le mogli. Ovviamente nel momento in cui
04:13queste venivano definite pazze, perdevano ogni diritto, quindi il marito poteva, e il padre,
04:18decidere per lei e di lei in tutto e per tutto. Non potevano più votare, non avevano più voce in
04:23capitolo, sparivano totalmente dalla società. Ora, la nostra rosa, nello specifico della quale
04:29viene raccontata la storia, ha un problema medico, che però non può essere gestito all'epoca e viene
04:36trattato con moltissime sedute di elettroshock, ovviamente senza anestesia. Quindi io non sono medico,
04:45non voglio giudicare, però anche solo a livello umano tutto ciò mi sembra abbastanza cruento. In
04:51parallelo, Franco Basaglia, più o meno nello stesso periodo in cui la nostra rosa entra e esce dagli
04:56ospedali psichiatrici, inizia la sua carriera da medico. A proda in quel di Gorizia, nel 61,
05:04ne diventa direttore e subito si rende conto che le condizioni in cui i pazienti versano non sono
05:09degne di nessun ospedale. Appunto sporcizia, venivano rinchiusi isolati, legati al muro con
05:16delle catene, lasciati sporchi, affamati e alcuni appunto morivano e neanche si accorgevano
05:23che il paziente fosse morto, perché gli operatori avevano una gerarchia e il paziente era ovviamente
05:31l'ultimo roto del carro. In tutto questo, Franco Basaglia si oppone duramente e istituisce
05:36dei nuovi protocolli, quindi elimina intanto la costrizione fisica all'infuori di chi potesse
05:42essere pericoloso per se stesso o per gli altri, ma in maniera sensata, insomma, quando c'erano
05:47veramente dei casi di violenza, insomma, non a chiunque, ma solo in determinati specifici
05:56casi e istituisce una sorta, adesso facciamo sempre una cosa rivoluzionaria, il modo, diciamo,
06:06di lavorare degli operatori viene cambiato e si introduce il fatto che gli operatori sanitari
06:15debbano conversare o comunque avere a che fare con i pazienti parlandogli e mettendosi come
06:22loro pari, non come loro superiori. Ora sembra una rivoluzione meravigliosa, al giorno d'oggi
06:27sembra un'ovvietà, ma all'epoca è stata una cosa abbastanza strana. Oltretutto Franco Basaglia
06:33decide di portare la cura psichiatrica a un altro livello, cioè allo scopo di riabilitazione,
06:41quindi nel tentativo di rimettere nel tessuto societario tutte queste persone al meglio delle
06:48loro possibilità. Sicuramente l'aiuto gli arriva dall'introduzione della farmacologia che aiuta molti
06:56pazienti a tenere sotto controllo la maggior parte dei sintomi che provocavano sdegno, paura, timore
07:04nella società civile e li rende accettabili, diciamo così, in un contesto sociale di vita
07:12comune. Sicuramente l'introduzione della farmacologia, quindi dei medicinali, ha delle
07:18controindicazioni, infatti renderà sicuramente i pazienti come Rosa dipendenti a vita dai
07:23farmaci. Nel 78, come dicevo, viene finalmente approvata la famosa legge Basaglia, che però
07:29non è frutto e non è firma di Franco, ma di Bruno Orsini, un democristiano ministro della
07:40sanità dell'epoca che dopo vari incontri e visite in queste strutture decide che non
07:46si può fare in questo modo e la cosa deve cambiare. Tutto questo viene in aiuto di Franco
07:53che così facendo può finalmente mostrare all'esterno ciò che c'è all'interno e quindi
07:59porta fuori dai manicomi le persone che dentro vi erano rinchiuse. Ovviamente sulla popolazione
08:06questo crea sdegno, crea timore, molti sono contrari, ma sicuramente a persone come Rosa
08:13restituisce un pochino quella vita che le è stata tolta. Nello specifico la storia di
08:20Rosa finisce purtroppo come iniziata, quindi con una serie di farmaci che la tengono sedata
08:30e la fanno vivere in questa maniera un po' obnubilata, avrà dei nipoti, delle sue figlie
08:37e finalmente potranno vivere con la loro madre, potranno frequentare la loro madre, ma in realtà
08:41la storia della madre la scopriranno solo a posteriori, perché Valentina Furlanetto fa
08:46questa ricerca di cartelle cliniche della storia di Rosa proprio con l'aiuto delle figlie
08:51e loro stesse rimarranno stupite di quello che verrà fuori dalle cartelle cliniche della
08:58madre. È un saggio impegnativo dal punto di vista umano, dal punto di vista emotivo, perché
09:10sicuramente non è bello leggere certe situazioni e soprattutto è un saggio a mio avviso molto
09:18curato e pieno di informazioni dettagliate, dati, numeri, citazioni, trascrizioni di riviste
09:26mediche. Insomma, l'autrice si è sicuramente documentata bene e ha espresso pienamente quello
09:33che è il punto intorno a Franco Basaglia, che per molti è riconosciuto un antipsichiatra,
09:40mentre in realtà è un medico che non si basava solo su quello che tutti vedevano, ma cercava
09:51in qualche modo di andare un attimo oltre alla persona agitata, alla persona che magari
09:56aveva qualche strano tic o strana mania e non per questo doveva essere definito pazzo
10:05e trattato in questo modo. Cos'altro dire? Sicuramente c'erano problematiche serie, quindi
10:12c'erano persone realmente violente, realmente con problemi psichiatrici importanti che finivano
10:19e sfociavano nella violenza e nei reati. Questi sicuramente andavano rinchiusi, tra virgolette,
10:26ma non comunque trattati in questo modo e non comunque ammanettati o legati ai muri e lasciati
10:32morire di stenti. Una lettura impegnativa, un tema sicuramente che lascia molte domande,
10:40che fa riflettere molto perché, come ripeto, anche solo post-covid, post-pandemia, quanti
10:47di noi hanno sviluppato manie, hanno sviluppato timori, hanno sviluppato problematiche mentali,
10:53tra virgolette, psicologiche? Quanti di noi si sono rivolti a terapeuti per cercare di
10:57affrontare quello che la costrizione in casa ci ha lasciato? Ora immaginiamo quando
11:05questa costrizione, non solo territoriale come l'abbiamo fatta noi, diventa anche fisica
11:12e diventa anche di maltrattamenti, diventa anche di elettroshock, diventa anche di tortura,
11:17perché quella è una tortura. L'elettroshock senza anestesia io non oso immaginare il dolore
11:21che possa provocare. I dati che vengono riportati dimostrano che in realtà a livello di efficacia
11:29non è che ci sia tutta questa efficacia, quindi in realtà è una tortura inutile e quindi
11:33voglio dire, noi post-covid siamo usciti un po' disturbati e la nostra era una costrizione
11:40comoda, perché alla fine eravamo nelle nostre case, eravamo con i nostri cari e quindi immaginatevi
11:46una costrizione invece del genere, cosa può lasciare a una persona che finalmente può
11:52uscire e provare a vivere la sua vita. Le domande rimangono e forse è bene che continuiamo
12:01a farci delle domande, le domande probabilmente sono ciò che serve per migliorare sempre di
12:07più e per cercare di trovare delle soluzioni a problemi che potrebbero essere di chiunque,
12:13perché chiunque di noi può soffrire di un momento di depressione a seguito di un lutto,
12:19di una perdita, di un evento traumatico, ma quanti di noi a seguito di questi problemi può dire
12:25di essere diventata pazza? Ora, la malattia psichiatrica è sicuramente un campo da scoprire
12:33benché la parte fisica del cervello sia stata analizzata da molti medici, ma sicuramente la
12:38parte della psiche è una parte molto delicata e quindi come dovrebbe essere trattata, cioè con
12:46delicatezza. Leggetelo sicuramente, fa pensare, fa domandarsi un sacco di cose ed è giusto che sia così.

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