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(LaPresse) Sergio Mattarella è andato a Tesero, in Trentino, per il 40° anniversario della catastrofe della val di Stava. Il 19 luglio 1985 gli argini dei bacini di decantazione della miniera di Prestavel cedettero provocando l'inondazione di Stava: circa 180mila metri cubi di fango travolsero l'abitato alla velocità di 90 chilometri spazzando via vite e case. Il bilancio fu di 268 morti, di cui 28 bambini, 31 ragazzi, 120 donne e 89 uomini. «Oggi siamo qui per rinnovare la memoria delle vittime e per riflettere insieme sul necessario impegno perché a prevalere siano sempre le ragioni della vita su quelle dello sfruttamento, sovente portato alle più estreme conseguenze», ha detto il presidente della Repubblica. «Far memoria non vuol dire soltanto ricordare insieme ciò che mai potrà essere dimenticato. La memoria interpella le nostre coscienze e le sollecita a nuove responsabilità», ha aggiunto. 

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Trascrizione
00:0040 anni fa, era da poco passato mezzogiorno, sulla valle di Stava cadde di colpo, come ben
00:10ricordiamo tutti, morte, devastazione, disperazione. I soccorsi cercarono di portare aiuto e fraternità,
00:21di concorrere alla ricerca dei familiari, laddove conforto era una parola quasi improponibile.
00:32Oggi siamo qui per rinnovare la memoria delle vittime e per riflettere insieme sul necessario
00:41impegno perché a prevalere siano sempre le ragioni della vita, su quelle dello sfruttamento,
00:48sovente portato alle più estreme conseguenze. Far memoria non vuol dire soltanto ricordare
00:58insieme ciò che mai potrà essere dimenticato. La memoria interpella le nostre coscienze
01:06e le sollecita a nuove responsabilità.

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