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Trascrizione
00:00Il jockey è un film insolito, surreale, divertente. È firmato da Luis Ortega, uno dei più originali
00:19registi contemporanei e dopo essere passato in concorso alla mostra di Venezia, arriva
00:25nei cinema italiani il 17 luglio. Racconta la storia di un fantino leggendario ma con un'indole
00:33autodistruttiva che il giorno della gara che dovrebbe liberarlo dai debiti con un boss mafioso
00:40ha un grave incidente, entra in un ospedale da cui scappa, vagando poi in confusione con
00:47un'altra identità per le strade di Buenos Aires. Due attori straordinari come Nahuel Perez
00:55Biscaillard e la Ursula Corbero della Casa di Carta danno vita a questo universo unico.
01:06Mi interessava raccontare una persona che non ha un centro. Secondo me tutto evolve seguendo
01:11un'energia in movimento per cui ognuno di noi può essere chi vuole cambiare, diventare
01:17da un fantino a un drogato, a un homeless, a una donna e ritornare bambino. Al centro
01:23di un individuo per me c'è un'energia, un'anima, quasi un fantasma. In molti paesi, compresa
01:30la sua Argentina, oggi la cultura woke e il dibattito sull'identità di genere sono sotto
01:36attacco. Ortega, che nel suo film tocca questi temi in maniera del tutto originale, a questo
01:42proposito dice. In Argentina, come in tutto il mondo, c'è questo dibattito, ma è troppo
01:52superficiale secondo me. Io credo nella non-identità più che nell'identità, altrimenti si perde
01:59tempo a costruirsi una gabbia. Anzi, credo sia proprio noioso cercare un'identità. Bisogna
02:06giocare, viversi la vita seguendo le proprie intuizioni.

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