Nel riflesso di un vetro appannato, rivedo i giorni che il tempo ha rubato. Un soffio leggero, un'ombra sottile, il tuo nome sussurra, fragile e gentile.
Ti ho cercato tra i vicoli stretti, tra i tavoli spenti di vecchi caffè, dove il passato si mescola ai venti e il tempo si perde in ciò che non c’è.
Una foto sfocata stringo nel cuore, un profumo svanito che ancora mi sfiora, è il ricordo di un sogno spezzato, di un amore che il tempo ignora.
Ogni strada racconta di noi, ogni angolo un eco distante, e nel vento che sfiora le case, sento ancora la tua voce vibrante.
Ti ho chiamato nel buio invano, ogni numero un suono lontano, il tuo nome si perde nel nulla, come neve sciolta su un piano.
Eppure, a volte, nel giorno che muore, tra i raggi dorati di un sole stanco, sento il tuo odore, dolce e sottile, e mi illudo che tu sia ancora accanto.
Forse il tempo non sa cancellare quello che il cuore rifiuta di spegnere, forse l’amore è un fiume segreto che scorre silente, senza mai smettere.
Nel riflesso di un mare d’inverno cerco risposte in un cielo eterno, ma ogni onda si spezza nel niente come promesse portate dal vento.
E se il destino un giorno vorrà riavvolgere il filo della realtà, ti dirò tutto ciò che ho smarrito nel tempo che scorre e che ci ha tradito.
Ora la notte mi porta lontano, un viaggio tra sogni che svaniscono piano. Ma se un giorno dovessi tornare, questa storia saprà ricominciare.