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  • 7/4/2025
“Pochi hanno capito che con la ricerca si risparmia: con essa si provano nuovi farmaci e si fanno innovazione e sviluppo a beneficio dei pazienti. Inoltre, la ricerca potrebbe essere lo strumento che aiuta i pazienti a fare contenimento del rischio, prevenzione secondaria. Le difficoltà sono legate alla barriera della privacy, a una certa diffidenza sui nuovi modelli pubblico-privato, a una separazione dei flussi. Se non mettiamo a sistema dati, forza lavoro, menti del pubblico e menti del privato, per migliorare i percorsi clinici, diventa molto difficile cambiare il paradigma di cura, che è ancora troppo spostato sull’acuto”. Lo ha detto Maria Teresa Montella, direttore generale dell’Istituto nazionale tumori di Milano, in occasione dell’evento ‘Sound of science: il futuro della salute cambia musica’ promosso da Novartis a Palazzo Lombardia a Milano.

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Transcript
00:00La malattia oncologica è diventata cronica, la sopravvivenza è aumentata e quindi la complessità
00:10richiede un nuovo modello di cura che è fatto secondo me da dei parternariati pubblico privato
00:16che trovano le strategie corrette per la cura del paziente raccogliendo dati. In Italia abbiamo
00:22delle bellissime menti, abbiamo gente ancora che pubblica ma tante barriere organizzative e pochi
00:27hanno capito che con la ricerca si risparmia perché con la ricerca si provano nuovi farmaci,
00:33si prova innovazione in sviluppo, beneficio dei pazienti e non solo. La ricerca potrebbe essere
00:38anche quello strumento che aiuta i pazienti a fare contenimento del rischio, prevenzione secondaria
00:43riguardando i dati che abbiamo già. Oggi qual è la difficoltà? La barriera della privacy, una certa
00:51diffidenza sui nuovi modelli pubblico privato, una separazione dei flussi e se non mettiamo a sistema
00:57dati, forza lavoro, menti del pubblico, menti del privato, menti che abbiano voglia di migliorare
01:04i percorsi clinici diventa molto difficile cambiare il paradigma di cura che è ancora troppo spostato
01:11sull'acuto non pensando che il nostro paziente ormai vive in un territorio e ha bisogno di una
01:16continuità e di una vita normale. È stato persino tolto l'oblio dalle banche per cui dovremmo veramente
01:22aiutarlo a sentire non più un paziente ma un cittadino che ha una patologia controllabile
01:27oggi in oncologia. Non dico nel 100% dei casi perché non mi piace illudere le persone ma
01:32in tanti casi il tasso di sopravvivenza grazie alla ricerca e all'industria è nettamente aumentato.

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