In salotto, con le cuffiette, magari in pigiama e senza bisogno di babysitter: è qui che si gioca la nuova frontiera del fitness italiano. Sempre più persone, soprattutto donne, stanno dicendo addio a spogliatoi e orari fissi per abbracciare un’attività fisica flessibile, personalizzabile e 100% digitale. Secondo l’ultimo rapporto Istat, nel 2024 quasi un italiano sportivo su cinque (18,7%) fa sport con app, video online o piattaforme dedicate. Una vera rivoluzione, silenziosa ma profonda, che riscrive abitudini e identità del movimento. E segna il declino – o almeno la trasformazione – delle palestre tradizionali.
[idgallery id="1610247" title="Allenarsi a casa online: 10 proposte di app e siti"] Sport con app: il boom tra le donne italiane A guidare il cambiamento sono le donne. Sono più propense degli uomini a scegliere il supporto digitale (20,9% contro 17,1%) e preferiscono spazi intimi e pratici come casa o ambienti condominiali (22,6% contro 18,4%). I motivi? Meno tempo libero, certo, ma anche una ricerca di autonomia e praticità: ti alleni quando puoi, come puoi, dove puoi. Nessuno ti giudica, non serve parcheggio, non serve babysitter. È la libertà del fitness on demand, dove il tappetino lo metti dove vuoi.
[idarticle id="2022443,1610226" title="Sport e app di fitness: le 5 migliori per allenarsi a casa o all’aperto,Allenarsi a casa online: come scegliere tra offerte gratuite e abbonamenti"] Allenamento a casa: da moda a nuova abitudine Altro che moda passeggera. Fare sport con app nel proprio salotto è diventata una vera abitudine. Nel 2015 solo il 13,5% degli sportivi lo faceva. Oggi siamo oltre il 20%. I lockdown hanno acceso la miccia, ma la fiamma resta viva. Crescono gli allenamenti domestici anche tra chi ha superato i 35, con un +10%, e perfino tra gli over 64, dove uno su dieci si affida a video e app per muoversi. Il fitness si fa inclusivo, anche per chi non ha mai amato la palestra.
[idgallery id="1458987" title="Allenamenti su Instagram, 6 trainer da seguire per allenarsi a casa"] Nord e Sud, due Italie dello sport La mappa del movimento è anche una questione geografica. Al Nord si corre e si fa stretching nei parchi e nelle strade (41% degli sportivi), mentre al Sud e nelle Isole si resta legati agli impianti, spesso pochi e malmessi. L’assenza di strutture penalizza l’autonomia e l’abitudine al movimento libero, allargando il divario tra chi può allenarsi ovunque e chi resta legato alle infrastrutture.
[idarticle id="2533146,2156025" title="Longevity e fitness: allenarsi per vivere meglio e più a lungo,Fitness, over training e fake news: ecco come allenarsi bene"] Italiani sportivi in aumento, ma tanti abbandoni Il dato positivo? Oltre 21 milioni e mezzo di italiani fanno almeno uno sport: è il 37,5% della popolazione. Quello preoccupante? I dropout, cioè chi ha smesso di fare sport, sono oltre 14 milioni. Il 25,4% degli italiani ha abbandonato, spesso per mancanza di tempo (41,9%) o perdita d’interesse (39,1%). La fascia più colpita è quella tra 35 e 54 anni, stretta tra lavoro e famiglia. E tra i più giovani si registra un altro allarme: 1,56 milioni di ragazzi tra i 10 e i 24 anni hanno lasciato l’attività sportiva. Le ragazze lo fanno più dei coetanei maschi, e prima: a 14 anni, contro i 15 dei ragazzi.
[idarticle id="1841893" title="Allenarsi come le star con boxe, pattini e danza: i trend per divertirsi e ritrovare se stesse"] Chi non ha mai fatto sport in Italia: il vero gap Chi inizia a fare sport tardi spesso molla presto. Nel Mezzogiorno quasi una persona su due non ha mai praticato alcuno sport. A livello nazionale, il 37,1% della popolazione non ha mai indossato una tuta per allenarsi. Un dato che parla di disuguaglianze culturali e infrastrutturali ancora forti. E che mostra quanto lo sport, oggi più che mai, sia anche una questione di accessibilità.