Augusta, 30 giu. (askanews) - Domenica alle ore 13 la Life Support di Emergency ha sbarcato nel porto di Augusta i due corpi senza vita recuperati in acque internazionali della zona SAR (Search and rescue) libica venerdì 27 giugno.Augusto Candido, Comandante della nave Sar di EMERGENCY, spiega: "Si sono concluse alle ore 13 nel porto di Augusta le operazioni per lo sbarco delle salme recuperate dalla Life Support. Questa è stata la prima volta che la Life Support di EMERGENCY si è trovata a dover recuperare dei corpi, anziché soccorrere delle persone, ed è stata una circostanza molto pesante per l'equipaggio. Ma siamo già pronti a riprendere il mare per una nuova missione di ricerca e soccorso, per salvare vite umane."A segnalare i corpi alla deriva era stata Sea-Watch: il suo velivolo Seabird aveva filmato uno dei corpi individuandone anche altri 5 e successivamente anche il Maritime rescue coordination centre (MRCC) di Roma aveva aperto a riguardo un caso SAR."È sempre molto doloroso dover recuperare dei corpi, anziché poter soccorrere delle persone - commenta Anabel Montes Mier, Capomissione della Life Support di Emergency -. Ma è anche molto doloroso non riuscire a capire come sia stato possibile che nel Mediterraneo centrale, il tratto di mare più sorvegliato del mondo tra assetti navali e aerei, siano rimasti 6 corpi alla deriva per oltre una settimana, fino a quando non li ha segnalati una organizzazione della flotta civile".Con le politiche di esternalizzazione dei confini e di chiusura adottate dall'Italia e dall'Unione Europea i pericoli e le sofferenze per le persone in movimento aumentano, così come crescono gli affari per i trafficanti. Lo dimostrano i numeri: i dati del Progetto Missing Migrants dell'OIM su morti e dispersi nel Mediterraneo centrale parlano di ben 542 persone nel solo 2025. Per questo Emergency, come ha fatto tante altre volte in precedenza, torna a sollecitare l'Italia e l'Europa sulla necessità di creare vie legali e sicure di ingresso, ampliare le possibilità di arrivo regolare in Europa, finanziare una missione Sar europea che riconosca anche il ruolo della flotta civile e investire in modo adeguato su un'accoglienza dignitosa e inclusiva.La Life Support di Emergency è pronta a salpare per continuare a fare quello per cui è in mare: salvare vite umane.
00:00Sono Candido Agusto, il comandante della nave di ricerca e salvataggio di Emergency Live Support.
00:05Oggi, qui ad Agusta, il 29 di giugno, si è concluso lo sbarco delle due salme recuperate in acqua internazionali della zona libica.
00:16È stata la prima volta che noi di Emergency effettuiamo il recupero di salme.
00:21È una giornata molto pesante per l'equipaggio, però siamo già pronti, come equipaggio, ad effettuare una nuova missione di ricerca e salvataggio per salvare i viti umani in mare.
00:35Sono Annabel Montesmier, capo missione della nave di ricerca e soccorso Live Support da Emergency.
00:40Siamo nel porto di Agusta, dove abbiamo appena sbarcato i due cadaveri che sono stati recuperati il passato 27 di giugno in acqua internazionale della zona SAR libica.
00:50È sempre molto triste e doloroso il fatto di recuperare corpi, invece persone con vita.
00:57Ma è anche molto doloroso il fatto di non riuscire a capire com'è possibile che nel Mediterraneo centrale e nel tratto di mare più sorvegliato dal mondo, sia di assetti navali o aerei,
01:08sono stati rimasti sei corpi per oltre di una settimana e non sono stati recuperati fino a che gli stessi corpi sono stati segnalati da una organizzazione della flotta civile.