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MILANO (ITALPRESS) - In Italia 113 mila addetti, per un fatturato di 65 miliardi e un export di 40 miliardi. Sono alcune cifre che descrivono il settore della chimica, nel nostro Paese. Ne ha parlato Francesco Buzzella, presidente di Federchimica, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“Federchimica rappresenta circa 1500 aziende del comparto - ha detto Buzzella -. Questo settore in Italia è sempre stata importante, siamo il terzo paese europeo per quanto riguarda la produzione di prodotti chimici dopo la Germania e la Francia. All'interno del Paese siamo la quinta industria, un settore importante e trasversale. Noi andiamo a braccetto con la manifattura. Se non c'è chimica non c'è manifattura, e se non c'è manifattura non serve industria chimica”.
gsl/sat
“Federchimica rappresenta circa 1500 aziende del comparto - ha detto Buzzella -. Questo settore in Italia è sempre stata importante, siamo il terzo paese europeo per quanto riguarda la produzione di prodotti chimici dopo la Germania e la Francia. All'interno del Paese siamo la quinta industria, un settore importante e trasversale. Noi andiamo a braccetto con la manifattura. Se non c'è chimica non c'è manifattura, e se non c'è manifattura non serve industria chimica”.
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00:00Ho voluto trovarci negli studi di Milano Francesco Buzella, benvenuto, Presidente di FederChimica,
00:10una struttura molto importante. La prima domanda, nella prima puntata di questo programma ho detto
00:16noi traduciamo tutto, diciamo chi sono le persone, cosa fanno le associazioni, quindi
00:21come funziona FederChimica, i numeri che rappresentate, ho letto degli appunti, mi sembra numeri
00:27molto importanti, quindi questa è la prima domanda per conoscerci.
00:30Assolutamente, io chiaramente sono un imprenditore del settore chimico e appunto da circa due anni
00:38sono Presidente di FederChimica, FederChimica rappresenta circa 1500 aziende chimiche, su
00:45un totale di 2800 aziende a livello italiano, chiaramente rappresentiamo quelle più importanti
00:51di maggior peso, quindi a livello diciamo di rappresentanza va ben oltre il numero della
00:58metà delle aziende. La chimica in Italia è sempre stata importante, vantiamo anche un
01:04premio Nobel dato nel 1963 a Natta per l'invenzione del polipropilene, Natta per la verità aveva
01:13scoperto il polipropilene nel 1954 e dopo tre anni c'era già la produzione di polipropilene
01:21a Ferrara, Montecatini era stata la prima produzione, quindi abbiamo una storia, ma abbiamo una storia
01:29anche poi se ci confrontiamo con gli altri paesi europei, siamo il terzo paese diciamo europeo
01:34per quanto riguarda la produzione di prodotti chimici dopo la Germania e la Francia e sicuramente
01:41anche all'interno del paese siamo la quinta industria, quindi un'industria importante
01:47ma quello che ci tengo a sottolineare è che siamo un'industria trasversale, come ha detto
01:51Mestro Urso voi siete l'industria dell'industria, perché senza chimica assolutamente, magari
01:57anche piccoli componenti ma fondamentali per la manifattura, noi siamo a braccetto con la
02:02manifattura, se non c'è chimica non c'è manifattura, se non c'è manifattura non serve
02:05industria chimica, tanto per essere chiari. Ha fatto un'ottima carta di identità anche in
02:10proiezione c'è gente che fa le carte di identità che consuma tutta l'intervista,
02:13io non potevo correre, quindi in questo asset complessivo che lei ci ha dato, so che è
02:20molto importante le dimensioni internazionali per questo l'intervista, l'abbiamo collocata
02:24subito dopo l'Europa, quindi l'export per voi è molto importante, le chiedo se mi può
02:28dare qualche numero, ma anche dire in termini di visione, questo è un periodo senza stare
02:33alla cronaca quotidiana, io dico sempre, perché sono anche un giornalista politico, più
02:38economico, più parliamo di pace, anche il Papa lo ha fatto, più arriva la guerra, siamo
02:43piedi di guerra, diciamo uno scenario geopolitico, qui facciamo anche geopolitica in questa agenzia
02:48di stampa, sempre più complesso, i numeri e quanto la preoccupa lo scenario geopolitico
02:54che ho detto, almeno ci sono tre grandi conflitti per il mondo.
02:58Allora i numeri, la chimica esporta parecchio, esportiamo 40 miliardi, quindi è un numero
03:03assolutamente significativo, il fatturato dell'industria chimica italiana è di 65 miliardi,
03:10112 mila addetti, quello che preoccupa di più per l'export è sempre la simmetria competitiva,
03:17a volte in qualche modo viene sottolineato il fatto che il petrolio sale, che il gas sale,
03:23ma se siamo tutti nelle stesse condizioni non ci sono problemi, ci sarà un problema magari
03:28di inflazione, di tenuta economica, ma non di tenuta delle aziende, oggi quello che stiamo
03:33vivendo invece è una simmetria competitiva, per cui abbiamo paesi soprattutto orientali,
03:40pensiamo ad esempio alla Cina che rappresentava un 5% della chimica mondiale in termini di produzione
03:46solo una ventina di anni fa, che oggi rappresenta il 45%, quindi è cresciuta di 10 volte in 20 anni,
03:53chiaramente questo ha avuto un impatto, l'overcapacity cinese, dove oltretutto gli impianti cinesi
03:59vengono costruiti in aree ricche di carbone, perché quello vuol dire energia a basso costo,
04:05dove noi dall'altro lato in Europa abbiamo l'energia più cara del mondo, in particolare
04:09in Italia, se parliamo sia di gas che di energia elettrica, che purtroppo condiziona non solo
04:15la nostra industria, ma tutta l'industria in modo trasversale, e abbiamo gli Stati Uniti dall'altra
04:20parte, se guardiamo verso l'Occidente, dove con lo shale gas e lo shale oil hanno delle fonti
04:25energetiche estremamente a basso costo, quindi questa simmetria chiaramente sta provocando
04:31estremamente i danni alla nostra economia.
04:32Ecco, quindi lei giustamente dice dalla questione geopolitica, intesso soprattutto che l'energia
04:38è geopolitica, l'abbiamo scoperto dopo che il primo gara armato di Putin ha invaso l'Ucraina,
04:43l'abbiamo raccontato da tutti i punti di vista, da tutte le visuali, e abbiamo, lei l'ha ricordato,
04:48insomma, in Europa e l'Italia, diciamo, vanta anche l'energia che per temi, per questioni
04:53anche speculative, costa di più che in altri paesi europei, non è solo un problema geopolitico,
04:58insomma io ho affrontato tanti convegni sull'energia, insomma anche recentemente ho sentito parlare
05:03del nuovo nucleare, di un disegno di legge per arrivare alla cosiddetta neotalità tecnologica,
05:08un concetto che dovremmo chiarire bene, che vuol dire più fonti, tutte accettabili, purché
05:13siano sostenibili, ma che ci permettono appunto di avere che cosa? L'energia che costa
05:17di meno per i cittadini e per le aziende, voi avete delle idee in proposito, dialogate
05:22con le istituzioni? Noi dialoghiamo con le istituzioni anche
05:25perché mentre gli Stati Uniti sono diventati esportatori di energia, la Cina dipende per
05:32circa un 20% di energia proveniente dall'estero, l'Europa ha un 60% di import di energia, quindi
05:38è un talone d'Achille per noi questa cosa. Essere in qualche modo importatore di una porzione
05:44così elevata di energia vuol dire anche a livello politico in qualche modo dipendere
05:48dagli altri paesi. Le interlocuzioni ci sono con le istituzioni, sia italiane che europee,
05:55quello che cerchiamo di trasmettere alle istituzioni è che non possiamo buttare alle ortiche le
06:01tecnologie che attualmente abbiamo, che sono le uniche disponibili, su tecnologie che magari
06:07arriveranno in futuro, ma che ancora non ci sono e questo secondo me è il punto su cui
06:12ci si scontra. Sembra che ci siano tecnologie già disponibili a bassissimo costo, poi la
06:17realtà è molto diversa e quindi in qualche modo abbiamo estremamente criticato scelte
06:22che sono state fatte sulle energie fossili, perché le energie fossili, gioco forza, serviranno
06:27ancora per tantissimi anni. Non parliamo poi sull'aver condizionato il discorso dell'automotive,
06:35ricordiamoci che buona parte della chimica va nell'auto e quindi il discorso competitivo
06:40riguarda anche il fatto che se la manifattura europea non è competitiva e io importo oggetti
06:45già finiti dall'Asia, ci sarà meno chimica europea che in questi oggetti, ci sarà chimica
06:50cinese con le quali faranno auto cinesi. Quindi in qualche modo l'energia che è la base,
06:55perché l'energia, dobbiamo ricordarci, è la base della competitività un po' di tutto,
06:59sia per quanto riguarda le aziende, ma anche se riguarda il potere d'acquisto delle famiglie,
07:02in una situazione del genere in qualche modo veramente rischia non solo la deindustrializzazione
07:09ma la perdita del potere d'acquisto da parte dei cittadini.
07:11Guardi, qui noi abbiamo fatto l'anno scorso tutto uno speciale sulla campagna per le europee
07:16e il tema della transizione, come si divide tutti i partiti politici, ma quasi tutti oramai
07:22sono d'accordo nell'idea che una transizione green, fatta solo con principi dati una volta
07:27per tutte senza discutere più sui tempi. Sui tempi e sui temi, sulle singole economie
07:33e sui singoli settori è una pura follia. Però su questo dovremmo fare una puntata a parte
07:37e magari la facciamo se voglia ritornare. A proposito però di competizione asimmetrica,
07:41mi piace il suo slogan, altri paesi come gli Stati Uniti e Cina si avvalgono per motivi
07:47diversi, su due governanze diverse. Una è la parte della democrazia, una è un capitalismo
07:51diciamo dittatoriale, perché c'è ancora un partito comunista di tipo novecentesco,
07:57però hanno semplificazioni normative. Negli appunti mi ha mandato il suo settore di comunicazione
08:04che ci ha citato Draghi. Draghi ha detto tante cose, parlando all'Europa, piano marcia,
08:08ma ha detto signori miei noi dobbiamo semplificare dell'80% le nostre norme. La chiamiamo ancora
08:15burocrazia kafkiana, ma anche voi lo chiedete a chiare lettera, non solo all'Italia ma anche
08:20all'Europa. Purtroppo noi oltretutto come tipologia di azienda abbiamo subito e stiamo
08:25subendo tsunami normativo, questa è la realtà, è uno tsunami che in qualche modo sempre nel
08:31confronto con gli altri ci pone poi i perdenti, perché abbiamo una serie di norme che sono
08:38poi direttive e regolamenti europei di grande produzione, perché siamo ben oltre il quadruplo
08:46di quelle che sono le norme poi prodotte negli altri continenti e chiaramente ci troviamo
08:52giornalmente a dover in qualche modo impegnare tempo e risorse nella gestione di queste novità.
08:59Che parla amor di Dio, in alcuni casi sono anche positive, però come si accennava prima
09:03spesso sono anche ideologiche e quindi quando si parla di neutralità tecnologica, un tema
09:09che abbiamo posto più volte, alla fine invece l'Europa ha deciso che bisognava usare solo
09:15certe tecnologie e non altre e la stessa cosa sta per la verità anche nell'industria chimica
09:21portando avanti. Quindi le nostre battaglie europee sono battaglie perché non dimentichiamo
09:26che oramai in tema di industria l'80-90% delle normative arriva dall'Europa, non arriva
09:33da Roma, arriva da Bruxelles. Per questo abbiamo messo l'Europa in testa al nostro
09:36forno. Assolutamente. Italia perché siamo qui subito Europa. Assolutamente, quindi alla
09:41fine arrivano queste normative che sono direttive o regolamenti che sono sostanzialmente direttamente
09:49attuativi in brevissimo tempo e che però in qualche modo alla fine ci impediscono di riuscire
09:56a lavorare ma soprattutto di programmare. Quando tu decidi a livello di Bruxelles quale deve
10:01essere la tecnologia? In qualche modo tagli le gambe a tutto il resto. Io dico sempre
10:06che se al tempo di Marconi avessero detto che la comunicazione doveva venire via capo, visto
10:11che siamo in una tv, il telegrafo non l'avrebbero mai inventato. E Bruxelles è così. Bruxelles
10:16dice la tecnologia è quella. Invece tu poni gli obiettivi e poi lascia libertà tecnologica
10:23che sicuramente qualche idea brillante arriverà. La battaglia politica su questo, ripeto, non
10:28a parte questa intervista mi sembra molto forte in questi anni.
10:33La battaglia è forte, però cos'è successo? Che purtroppo tanti treni sono partiti. Oggi
10:38fare retromarcia, ci citava prima Draghi. Draghi ha messo in evidenza molti punti critici
10:44del Green Deal. È vero, è stato commissionato il rapporto sulla competitività europea da
10:50Murselo von der Leyen. Lui però ha scritto nero su bianco quali erano le criticità. La
10:55semplificazione è sicuramente una, ma se riguarda il nostro settore ha dedicato intere
10:59pagine, cosa bisogna fare ad esempio sul tema delle emissioni, il fatto che oggi le industrie
11:04chimiche, quelle più energivore, pagano non solo per il gas o per l'energia in ingresso,
11:09ma anche per il gas in uscita attraverso l'acquisto delle quote di CO2. Quindi Draghi ha detto
11:14aspettiamo un attimo, rivediamo. Però mi sembra che né nel competitiveness compass, quindi
11:21questa bussola sulla competitività, né per quanto riguarda il Clean Industrial Deal che
11:27dovrebbero essere i due pilastri di revisione del Green Deal, ci sia grande menzione di queste
11:34cose, sono rimaste nel rapporto di Draghi, ma sono state trasferite a livello di progetto
11:39europeo.
11:41Allora, andiamo avanti, perché lei del tempo scorre veloce, i temi sono importanti, le
11:45chiedo su quei passaggi veloci, anche se sono due temi importanti. Occupazione delle aziende
11:50che le ha detto, quante persone avete, complessivamente, e se siete attrattivi per i giovani, poi il contratto
11:57nazionale di lavoro che tende ovviamente a regolamentare tutto questo, anche sulla base
12:01di alcuni principi, che sono quelli nuovi di come oggi vivono le aziende, per cui quali
12:06sono quelli di asset del nuovo contratto nazionale di lavoro.
12:09Direi che siamo attrattivi sicuramente a livello di altre manifatture, quello che abbiamo in più
12:15come industria chimica, noi abbiamo in percentuale il doppio di laureati rispetto alla manifattura
12:21tradizionale, abbiamo a livello di ricerca e sviluppo negli ultimi dieci anni raddoppiato
12:27il personale in ricerca e sviluppo, investiamo circa 6.
12:30Quindi insomma non scappano i ricercatori?
12:32Non scappano, purtroppo abbiamo…
12:33E tenete, siete capaci di tenermi?
12:35Ma sostanzialmente sì, più che altro indirizzarli, il discorso è un discorso di orientamento,
12:41noi dobbiamo cercare di orientare i giovani, si parlava prima di transizione tecnologica,
12:47digitale, che poi fanno anche parte del rinnovo del contratto, insomma sono temi che trattiamo
12:51tutti i giorni, però per queste transizioni tecniche e tecnologiche servono i tecnici.
12:56E purtroppo in Italia solo un quarto di chi si iscrive all'università decide di andare
13:01in ambito tecnico, i tre quarti scegliono altri percorsi.
13:05E all'interno di quel quarto, oltretutto, a parte che abbiamo le donne che seguono l'Inestem,
13:14sono ancora pochissime, invece in qualche modo dovremmo puntare anche lì su un orientamento
13:20delle giovani che non si vede perché non possono stare in ambito scientifico.
13:25Detto questo, soffriamo anche noi la demografia generale, cioè in qualche modo i ragazzi che
13:31escono dalla squadra saranno sempre meno, questo sarà il tema del futuro.
13:34Ho sottolineato anche il Ministro Giorgetti l'altro giorno, beh, riferito alle pensioni,
13:38in quel caso un altro tema, però un paese sta in piedi se ha delle nascite.
13:42C'era sempre che l'ha detto all'Oxia, no? Nel 2050 avevamo un numero pari di lavoratori
13:46di pensionati, questo è, diciamo, non sono anche istituti economici nazionali.
13:51Questo è un tema che riguarda la chimica come riguarda tutti gli altri settori, chiaramente.
13:54Se vogliamo la chimica forse in questo ambito è anche spesso non labor intensive,
14:00quindi, però chiaramente le figure ci servono, ci servono operatori qualificati, io dico
14:05che poi, voglio dire, uno dei principali patrimoni che ognuno ha è il proprio lavoro, perché
14:10è vero che si lavora per avere qualcosa ma anche per essere qualcuno.
14:14Sicuramente puoi diventare qualcuno in ambito chimico, la complessità dei processi, ma tutto
14:19quello che gira attorno alla chimica, all'industria, diciamocelo, complessa e quindi ti permette
14:24anche di trovare ai livelli anche un po' più bassi effettivamente un'attuaria di lavoro
14:30per cui davvero lavori non solo per avere qualcosa ma anche per essere qualcuno.
14:34Soddisfatto del contratto nazionale di firmare?
14:36Soddisfatto sicuramente, firmato il 15 aprile in anticipo, che non è scontato, perché di
14:43solito i contratti, senza un'ora di sciopero…
14:46Basta vedere ogni venerdì, noi non abbiamo messi pubblici, ma in generale…
14:51Non so quanto l'ora di sciopero l'hanno fatto, un diritto sacro, però vorrei capire
14:54quanto l'ora hanno fatto e dove ha portato, magari è interessante valutarlo.
14:59Assolutamente, chiuso in anticipo, quindi il 15 aprile abbiamo firmato, per la verità
15:05i rapporti con le organizzazioni sindacali sono rapporti sempre estremamente positivi.
15:10Anche questo non è scontato?
15:11No, non è scontato, effettivamente, leggendo i giornali si legge di solito ben altro.
15:18Su cosa abbiamo puntato?
15:20Beh, intanto veniamo dal 2024, nel quale le aziende avevano deciso di propria sponte,
15:28di anticipare a gennaio una rata di aumento che doveva essere a luglio del 2024.
15:34Questo sicuramente ha agevolato anche in qualche modo il rapporto col sindacato nell'interlocuzione
15:40e nell'avvio di questa nuova trattativa.
15:43Abbiamo puntato chiaramente su quelli che sono i temi di cui già si accennava prima,
15:48la transizione digitale, la transizione ecologica sono entrati prepotentemente nel contratto,
15:53anche a livello di formazione.
15:55Non dimentichiamo la sicurezza, però la sicurezza è assolutamente, proprio per la tipologia di giusta,
15:59grande tema di questo paese direi, no?
16:01Ma assolutamente, lo è più per noi, anche se l'industria chimica, se guardiamo, diciamo,
16:06alle statistiche è tra quelle messe meglio sempre, anche in ambito di sicurezza,
16:11malattie professionali, siamo sempre ai primissimi posti e quindi questo, diciamo, ci rende contenti.
16:18Abbiamo chiaramente poi discusso la parte economica, sulla quale però abbiamo trovato una quadra
16:23e in qualche modo, così, abbiamo dimostrato ancora una volta che tenere buoni rapporti,
16:28relazioni da entrambe le parti, nei reciproci ruoli ci mancherebbe altro,
16:32ognuno difende, diciamo, quella che è la sua area, però questo sicuramente funziona e è produttivo.
16:39Va di qui dove è seduto lei, ma anche nei nostri studi di Roma, ma in questo settimanale,
16:44che ha quasi tre anni di vita oramai, insomma, abbiamo intervistato anche tanti grandi sindacalisti, no?
16:50E credo che il sindacato, come l'abbiamo concepito, insomma, nel Novecento,
16:56insomma, nel Novecento, abbiamo studiato, in quella civiltà lì, oggi venga superato da altre visioni.
17:03Il sindacato ha un rapporto con l'azienda non come una nemica, con l'imprenditore non come un avversario,
17:09l'azienda come un bene, c'è un bel fra aziendale come strumento istituzionale di rispetto del lavoratore,
17:15non solo come scarico fiscale, cioè il mondo sta cambiando da questo punto di vista
17:18e se questo, mi sembra che l'hai raccontato, non è un sintomo, non penso di aver interpretato, no?
17:24Giusto?
17:24Sì, sì, ma assolutamente è così, oltretutto noi veniamo da una storia, ecco, di relazione
17:29assolutamente positiva.
17:30Abbiamo sempre trovato, ovviamente, degli interlocutori anche, che giudichiamo in qualche modo validi,
17:37perché non solo, diciamo, puntano chiaramente a portare a casa ciò che è giusto, che venga portato,
17:44ma dall'altro lato interpretano e conoscono l'industria, questa è la differenza, se conosci
17:50l'industria ne conosci le criticità e sai fino a che punto ti può spingere, altrimenti
17:54magari su alcune cose ti fermi prima.
17:56Senti, io la ringrazio, insomma, quando volevo un po' tornare, Francesco Buzella, Presidente
18:01di FederChimica, grazie di essere stato con noi.
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