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Trascrizione
00:00È una statistica, c'è il prospetto dell'Istat che dice che ci sono 4 punti in mezzo di differenza
00:06quindi riguarda l'indagine Istat. Io lo spiego attraverso la resistenza delle reti parentali al sud
00:15in molti casi. Ci sono ancora cugini, fratelli, zii e questo crea una sorta di rete di protezione
00:27per un bambino, un giovane. Mentre al nord, soprattutto nelle grandi città, questa rete si è smagliata
00:36magari le persone sono lontane dalla propria famiglia di origine e comunque il nostro problema
00:42non è che vogliamo tornare alle reti parentali se non ci sono. Quello che possiamo fare è cercare
00:50di sostituirle in qualche modo con un welfare di prossimità e noi abbiamo pensato a questi centri
00:58per la famiglia su cui abbiamo investito per quest'anno 50 milioni e che vogliamo continuare
01:07a investire nei prossimi due anni, nei prossimi tre anni e creando quindi una rete molto meglio
01:16distribuita perché per adesso sono distribuiti soltanto in alcune regioni, dandogli dei compiti
01:22più precisi e facendo di questi centri una sorta di CAF per la famiglia, cioè centri che offrono servizi
01:31ma sono anche come una hub per la famiglia, cioè devono anche dare informazioni su quello che c'è
01:41nel territorio perché ogni regione, ogni comune ha in realtà servizi, ma spesso le persone
01:47non ne sono conoscenza, quindi avere un punto unico a cui rivolgersi mi sembra un buon aiuto.

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