Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • l’altro ieri
Nel video della Camera Penale veneziana una dura critica alla separazione delle carriere tramite alcuni esempi della vita di tutti i giorni. Si vede, per esempio, una partita a scacchi in corte. Un giocatore fa la mossa (sarebbe l’avvocato): l’altro (il magistrato, nella sceneggiatura) muove un pedone. Ma un terzo che assiste la scena, gli fa posare la pedina, gli prende la mano e lo indirizza verso una mossa vincente. È il giudice. Che alla fine stringe la mano al giocatore che ha ha aiutato. Il video della Camera Penale veneziana la mette giù dura, l’accusa neanche troppo velata è che il sistema trucca la partita, vale a dire i processi. E la sezione di Venezia dell’Associazione Nazionale magistrati si è a dir poco infastidita. Ieri, 17 giugno, è intervenuta con una nota che esprime «profonda indignazione e sconcerto per l’iniziativa». «Il contenuto del video distorce gravemente e consapevolmente la realtà dipingendo un processo penale “truccato” per la collusione tra pubblico ministero e giudice, scenario falso che mortifica e ridicolizza l’amministrazione della giustizia e la stessa funzione difensiva». 

Categoria

🗞
Novità

Consigliato