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CortometraggiTrascrizione
00:00Ammetto che ho sempre fatto fatica a prendere troppo sul serio il valore dei premi. A volte
00:13persino quando ero io stessa a riceverli. Allora perché oggi è diverso? Forse il valore di una
00:24cosa si coglie davvero soltanto quando una cosa è minacciata. Questa minaccia non riguarda me stessa
00:32ma ciò che questo premio rappresenta, il rispetto e la stima per l'arte. Soprattutto in tempi come
00:46questi, con le destre estreme e libertarie, ma anche con forze conservatrici più moderate che
00:54continuano a smantellare e annientare non solo i finanziamenti e le infrastrutture ma le condizioni
01:02stesse che rendono possibile l'arte. In tempi come questi fare teatro è diventato di per sé un atto
01:11politico. Il teatro nel solo fatto di esistere ci rivela come possiamo essere liberi, ci impedisce
01:23di dimenticare ciò che l'uomo sa dell'uomo. La classe politica entra in scena a gambe larghe, brutale,
01:31virile fino al grottesco, quasi primordiale a volte, disumana. L'impatto è enorme, paura, terrore ogni giorno
01:41e quel tintigno di sciabbole che risuona dappertutto. E dappertutto risposte semplici a domande
01:50complesse. In un clima come questo ogni pensiero sfumato, ogni volto sensibile, ogni gesto di tenerezza,
02:00ogni tono lieve e sottile si impone come una presenza irrompente, disturba e agisce come mezzo
02:11di contrasto. E quindi sì, ha una sua logica che oggi è politicamente in voga banalizzarci e tentare
02:21di prosciugarci. Ora, più che mai, noi, protagonisti dell'arte e della cultura, dobbiamo unirci,
02:31stringerci in solidarietà e opporci ai tentativi di metterci gli uni contro gli altri nelle imminenti
02:38lotte per la distribuzione delle risorse.