MILANO (ITALPRESS) - "Nel gergo comune l'eretico è quello che è fuori dalle regole condivise, mentre la parola eresia significa scelta. In questo libro rivendico la possibilità di scegliere di essere un liberale, un conservatore, quando invece oggi questa scelta viene bollata come eretica, nel senso che non sei ritenuto degno di partecipare alla vita democratica, al dibattito civile". Lo dice il giornalista e scrittore Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell'agenzia Italpress, in merito al suo libro "L'eresia liberale", edito da Rizzoli.
"Giorgia Meloni sostiene che per lasciare un segno vero nel paese servono 10 anni. I primi 5 servono a smontare un sistema che hai trovato, poi se sei bravo nei secondi 5 anni puoi rimontarlo - spiega Sallusti -. Per arrivare alla seconda legislatura lei ha puntato tutto su una cosa, che non sono i provvedimenti singoli, ma la stabilità del governo. Lei conta sul fatto che gli italiani quando si tornerà a votare gli riconosceranno la capacità di aver reso l'Italia un paese stabile".
sat/gsl
"Giorgia Meloni sostiene che per lasciare un segno vero nel paese servono 10 anni. I primi 5 servono a smontare un sistema che hai trovato, poi se sei bravo nei secondi 5 anni puoi rimontarlo - spiega Sallusti -. Per arrivare alla seconda legislatura lei ha puntato tutto su una cosa, che non sono i provvedimenti singoli, ma la stabilità del governo. Lei conta sul fatto che gli italiani quando si tornerà a votare gli riconosceranno la capacità di aver reso l'Italia un paese stabile".
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NovitàTrascrizione
00:00Benvenuti da Claudio Brechino a questa nuova puntata di Primo Piano, rubrica di Italpress
00:15che racconta l'attualità attraverso un'intervista a un protagonista medesimo dell'attualità.
00:21Molto spesso tocca la politica, molto spesso tocca i libri, questa volta ci sono tutti e
00:26due gli elementi, secondo me, nell'intervista che stiamo per fare ad Alessandro Sallusti,
00:31grazie, direttore del giornale e tante altre cose che presenta nel suo libro, come vedete
00:38l'eresia liberale Rizzoli Editori, eccolo qui, direttore la prima domanda è il titolo come
00:44sempre, ma perché in Italia un liberale che vuol dire anche conservatore, anche se poi
00:51magari le due cose non coincidono del tutto, diventa un eretico?
00:56Perché c'è un uso distorto e volutamente distorto della parola perché nel gergo comune
01:02l'eretico è quello che è fuori dalle regole condivise, mentre la parola eresia significa
01:09scelta, quindi in questo libro rivendico la possibilità di scegliere di essere un liberale,
01:20un conservatore, quando invece oggi questa scelta viene bollata con eretica nel senso
01:25che non sei ritenuto degno di partecipare alla vita democratica, al dibattito civile,
01:30tacci tu che sei un fascista, tacci tu che sei di destra, è come se solo la sinistra avesse
01:37titolo e curriculum per poter far parte di una democrazia compiuta.
01:44Tu citi nel libro parecchi anche autori intellettuali che ci aiutano a ricostruire, adesso uso un termine
01:51composo più legato al mio passato, la semantica di questa parola, che liberale è una cosa importante,
01:57fai tanti esempi, dici pure nel conclave alla fine ci sono tanti, 133 pensieri.
02:03Tutto parte nel libro da un pensiero di un conservatore liberale, aveva tutti i difetti
02:11perché era un conservatore liberale pure cattolico, quindi peggio che si possa pensare, secondo
02:20alcuni si chiama Tibone, un filosofo francese vissuto nel secolo scorso che lo chiamavano
02:29il filosofo di Contadino perché invece che nei salotti parigini preferiva stare in campagna
02:36con i suoi amici e cosa dice questo Tibone? Dice che un uomo non è libero in quanto non ha padroni
02:42ma è libero in quanto dipende da ciò che ama e non è libero in quanto dipende da ciò che non ama
02:48e quindi io non capisco perché amare la dottrina liberal conservatrice, se ami quella dottrina
02:58sei un servo, mentre se ami la dottrina socialista sei un uomo libero.
03:04La storia non ci dice queste cose qui.
03:07No, peraltro poi ne parlo, la storia dice più o meno esattamente il contrario, che laddove
03:14si è imposta la dottrina socialista l'uomo ha perso libertà, tutte le libertà, le libertà
03:18personali, le libertà economiche, a volte addirittura le libertà di movimento e quindi
03:26il libro si chiude con un'altra citazione che se non ricordo male era di Reagan che
03:35disse che la differenza tra una democrazia liberale e una democrazia socialista è quella
03:40che passa tra una camicia e una camicia di forza.
03:43Hai ragione, ma tu nelle tue scelte intellettuali e politiche, insomma riconosco ci conosciamo da
03:48un po' di anni, è stato opinionista ai miei programmi, ho scritto per te, insomma ci conosciamo
03:53da tanto tempo, insomma oltre che nei giornali che hai diretto sei anche un super opinionista
03:59televisivo, quindi vai a combattere nei talk per le tue idee, ti vediamo spesso da tutte
04:03le parti si può dire, ma c'è quest'idea in Italia che in effetti va precisata di un
04:10dominio del politico all'e-correct dato da un mainstream che sia politico che immediato
04:14per cui uno se la pensa in questo modo non solo finisce dalla parte dell'eretico nel
04:19senso sbagliato, non colui che sceglie ma colui che deve essere condannato, bruciato,
04:22messo fuori dal gioco, ma diventa anche uno che fa fatica anche nella propria carriera
04:28professionale, nella propria dimensione dialettica.
04:30Io racconto perché attenzione io non sono un intellettuale, non un filosofo, non un sociologo,
04:37non un politologo, io racconto 40 anni di vita vissuta in prima linea dell'informazione
04:42che vuole dire viverla sulla prima linea del paese e racconto esattamente le difficoltà
04:49a cui tu parli, io sono stato anche arrestato, racconto del mio resto, non sono stato arrestato
05:00perché spacciavo droga, ma perché dirigevo il giornale di Silvio Berlusconi della proprietà
05:04della famiglia, reato di opinione, già in serie ho tenuto un reato di opinione, ma poi
05:12faccio una serie di esempi che dimostrano in maniera molto banale, come in realtà ciò
05:20che sia permesso alle sinistre non è concesso ai liberali, te ne faccio una per tutte, ce
05:27ne sono tantissimi, ma uno in questi mesi, adesso si è un po' placata, ma Giorgia Meloni
05:35è stato accusato di avere una politica familistica, nel senso che la sorella è coordinatrice,
05:43Arianna è coordinatrice dei Fratelli d'Italia, ora al netto che la sorella ha iniziato a fare
05:48politica prima di lei, non è che ha preso una parrucchiera e l'ha messa a dirigere il
05:53partito, la sorella che è maggiore ha iniziato a fare politica prima di lei e quindi ha tutti
06:01i titoli per fare quello, ma io racconto come nessuno si è scandalizzato o ha posto
06:05il problema che ben sei Berlinguer, io pensavo che Enrico Berlinguer fosse il capostipite,
06:13no, Enrico è figlio di un deputato del PC, sei Berlinguer tra padri, figli, cugini e nipoti
06:21si sono passati la staffetta e hanno cogovernato sia il Partito Comunista che il governo quando
06:28sono stati al governo, quindi ciò che è permesso a loro di mettere il figlio, il nipote, tu
06:35immaginagli se, adesso non ha l'età, ma se avesse l'età, se la figlia di Giorgia Meloni
06:41fosse assunta in Rai e gli dessero la conduzione di un TG, cosa che è successo alla figlia di
06:47Berlinguer, Bianca Berlinguer, bravissima collega, però era la figlia di Berlinguer,
06:52ma allora quello che vale per Berlinguer non deve valere per la menore, ma è tutto così,
06:58adesso questo è un esempio abbastanza banale, anche un po' marginale, ma è tutto così.
07:03Io poi voglio tornare su questo tema che ti voglio parlare di giustizia, di riforma della
07:07giustizia, di un episodio importante che ho vissuto nei primi anni del TG che è stato
07:12l'avviso di garanzia a due scuole del 1994, prima però due note biografiche, qui insomma
07:17ripeto un libro consistente, bello, secondo me è bello anche da leggere, proprio anche
07:22come storia, mi ha incuriosito a livello biografico, mi hanno incuriosito quattro cose,
07:28due parenti tuoi, adesso fate un sintesi, potete poter spiegare, uno un brillante, uno considerato
07:34un brillante perché è rimasto fedele ai Borboni, prese a Baudi, Vincenti, è diventato
07:38diciamo un eretico da, no, in senso legale, e poi un altro invece, Fulio se non sbaglio,
07:45abruzzese, no, giusto? Mi chiede Trisavolo, mentre invece nonno di Como, Biaggio è una Repubblica
07:50di Salò, insomma delle ascendenze complicate. No, io parto ogni capitolo che tratta un tema,
07:56parte proprio perché non sono uno studioso, ma l'ho vissuta sul campo, la mia eresia
08:03l'ho vissuta sul campo, parte da un aneddoto personale, professionale, familiare, uno è
08:09quello di mio nonno Biaggio che era un ufficiale dell'esercito che passò con la Repubblica
08:15Sociale e che a fine guerra venne fucilato, tutta questa storia non me la raccontarono in
08:21famiglia, c'era un certo pudore, un certo dolore, ma la scopri a scuola leggendo un libro
08:28di testo dove trovai due lettere affiancate, una che mia nonna scrisse, mia nonna l'ultima
08:33sera prima di essere fucilato e una di un giovane partigiano che scrisse a sua mamma
08:38la sera prima di essere fucilato. La didascalia diceva, vedete questi due signori sono morti
08:44su fronti opposti, però notate che tutte le due lettere si chiudono nella stessa maniera,
08:51quasi letterale, mi auguro che il mio sacrificio serva alla riappacificazione del Paese. Io racconto
08:58questo episodio per dire come quell'auspicio di due persone che si trovarono a morire su
09:04fronti opposti è stato completamente tradito, perché è la pacificazione nazionale, siamo
09:09ancora qui al fascista, l'antifascista, sei fascista, quanto sei fascista, di che non sei
09:13fascista, è la prima. La seconda invece è la storia di un mio trisavolo che io scopri
09:20essere un brigante, il brigante Fiore Sallusti e allora andai a informarmi, andai a fare una
09:27ricerca e scopri che in realtà non era per niente un brigante, ma era il capo dei partigiani
09:33che combatterono al fianco dei Borboni contro i Sabaudi che facevano, per fortuna hanno fatto
09:40l'unità d'Italia. Perché racconto questo episodio? Perché per dimostrare come la storia
09:46la scrivono sempre i vincitori, noi pensiamo quando leggiamo la storia, un libro di storia
09:51che sia la verità assoluta, la storia la scrivono i vincitori e quindi scrivendola ai vincitori
10:00gli avversari dei vincitori sono tutti briganti, mascalzoni, pochi di buono eccetera eccetera
10:07e ricordo come un grande storico Renzo De Felice provò a riscrivere, tra l'altro che veniva
10:14dal Partito Comunista, anzi era addirittura a sinistra, tentò di riscrivere la storia
10:24in maniera non dalla parte dei vincitori, la storia d'Italia recente, per questo venne
10:29espulso dalla comunità accademica italiana e come più di recente, questo tentativo lo
10:35sta facendo un nostro collega Paolo Mieli che ha scritto anche un paio di libri per sostenere
10:42che la storia non ha mai una fine, non è mai compiuta, bisogna continuare a studiarla
10:48ma che anche lui predica nel deserto perché invece la storia è quella scritta
10:54questo sai che è l'ultimo per fare una battuta leggera che ha usato questa frase in una conferenza
11:01stampa, perché mi occupo molto di calcio, è stato Antonio Conte quando ha detto insomma
11:05noi vinciamo al campionato siamo secondi ma la storia la scrivono, solo i vincitori
11:09ha fatto arrabbiare gli interisti perché poi sono arrivati secondi, la storia non la scrivo
11:13ma la scrive lui che è stato primo, ma anche nel calcio esiste questa nevrosi, perché dice
11:18poi chi si è ricordato nell'albo, chi ha vinto, è chiaro è un tema più leggero, però
11:23no, no, ma il principio è lo stesso, però era divertente, poi i giornali hanno criticato
11:28ma come stai dicendo che sei così aggressivo anche Antonio Conte, vabbè proprio questo
11:31e poi ci sono due cose che davvero non sapevamo e io almeno non le sapevo, ma credo ne sappia
11:36anche il pubblico che ti segue e ti conosce, che ha avuto un'esperienza in Amazzonia, una
11:41tribù, quindi ha fatto un po' l'antropologo in certi versi, come l'antropologuto, il piccolo
11:45Levi Strauss e poi invece hai tentato anche un po' di carriera militare andando a finire
11:51una specie di fuoco, giovani labbrindisi, un'esperienza che è durata poco, sono due
11:56pezzi di te che non conosciamo.
11:57Sono due cose che mi hanno segnato la mia, la questione militare parte dal primo vero
12:09grande inciampo che ho avuto nella vita che non sono stato ammesso all'esame di maturità,
12:15in anni, anni 70 in cui ammettevano chiunque e racconto questo per dire come è vero, assolutamente
12:26è vero che una caduta può trasformarsi in qualcosa di buono, perché se io non fossi
12:34stato ammesso, se io fossi stato ammesso con l'esame molto probabilmente io oggi sarei
12:39un perito chimico tessi in pensione, invece il fatto di non essere stato ammesso ha sterzato
12:45la mia vita e lì al suo momento per sfuggire alle ere di mio padre andai volontario, era
12:51l'unico modo per partire immediatamente e lasciare casa, andai volontario nel battaglione
12:57San Marco, non per spirito militaristico, non sapendo a meno che esisteva, ma per scappare
13:01dalle ere di mio padre, ritenevo più pericoloso stare in casa che affrontare la guerra, affrontare
13:08un'eventuale guerra e quell'esperienza mi ha ulteriormente cambiato, perché io vivevo
13:15in una città piccolo borghese, una famiglia piccolo borghese di una città piccolo borghese
13:19che era a Como, il fatto di essere catapultato in mezzo a un'Italia che io non avevo la più
13:25palile idea che esistesse, quando siamo arrivati sui binari della stazione di Brindisi, il primo
13:31giorno che siamo arrivati con la tradotta, in fila sui brinari, nome, cognome, professione,
13:37quello di fianco a me dice Renato Berto, professione ladro di autoradio, ecco io non avevo mai
13:43avuto a che fare con un ladro, e quindi ho scoperto la vita reale, che è sempre una cosa
13:51abbastanza interessante, l'Amazzonia è un'esperienza…
13:56Ma scusa, prima dell'Amazzonia vorrei dirti questo, questo progetto della caduta e dell'essere
14:00imperfetti per certi versi di un pezzo della vita, tu uccidi anche Steve Jobs, i puntini
14:06si mettono assieme dopo…
14:08Sì, non è stato né uno studente modello, né uno che ha avuto grandi aspettative, ma
14:11che poi è diventato Steve Jobs…
14:12E lui teorizza, quando fate il famoso discorso, dice ai ragazzi attenzione quando cadete che
14:18vi sembra che sia la fine del mondo, perché i puntini della vita, dice Jobs, li potete
14:23mettere in fila guardandomi indietro, non immaginando dove sono i puntini e se voi avrete la forza
14:33di rialzarvi scoprirete che mettendo assieme i puntini della vostra vita disegnano esattamente
14:38la linea che era nei vostri…
14:41Questo è molto bello, sai che la cultura americana rispetta anche alla nostra a livello
14:45aziendale, noi abbiamo tolto la parola fallimento dalle procedure giudiziei…
14:48Certo, mentre il fallimento è una parte…
14:50In America non esiste, si dice se sei andato ancora lontano dai tuoi sogni, ma se segui
14:55ancora i tuoi sogni più o po' ti raggiungerai…
14:56Ma assolutamente, il fallimento fa parte da noi, è un disonore, è una fine, è tutto
15:01finito, tutto quanto, il fallimento è una parte importante…
15:06Beh questo è bello diciamo anche per i giovani nel senso di queste interviste e per le persone
15:10che magari in questo momento si possono trovare in un momento di difficoltà, possono trovare
15:13una luce per il futuro…
15:15L'Amazzonia?
15:16Poi veniamo al giornalismo…
15:17L'Amazzonia è una cosa professionale, vengo spedito, sono un giovane inviato, vengo
15:21spedito in Amazzonia a passare del tempo, prepararlo è stato molto lungo ed è difficile, con una
15:30delle ultime tribù primitive che esistono al mondo, ho passato quasi un mese insieme
15:36a loro e ho scoperto una cosa, perché ne parlo?
15:39Perché ho scoperto che la serenità e la felicità non dipendono da ciò che hai, noi
15:48siamo convinti che la felicità sia legata all'orologio, all'ultimo modello, al telefonino,
15:53insomma tutto quello che ben conosciamo, quelle persone che vivevano e vivono tuttora
16:00in uno stato veramente primitivo, assolutamente primitivo, non conoscono nulla di ciò che
16:06conosciamo noi, le ho trovate molto più serene e felice di noi.
16:11Anche questa è una lezione, è una lezione che dobbiamo portarci.
16:15Possiamo un po' riapplicarla, per certi versi è stata la lezione di Papa Francesco,
16:20riapplicando di San Francesco Assisi un po', e allora volevo chiederti che ne pensi del
16:24nuovo Papa?
16:25Bene, il nuovo Papa, a parte che cosa penso io del Papa, è abbastanza irrilevante,
16:31lo dico perché non mi permetto di giudicare un Papa, i Papi sono come i genitori, non si
16:38scelgono, si accettano e si rispettano, questo da Pecorella smarrita del Greggio io la penso
16:47così, il Papa è quello lì. Detto questo credo che questo Papa sia una grande novità
16:54per molti motivi, ma soprattutto da dove viene, non solo è una novità statistica, non c'è
17:01mai stato un Papa americano, ma credo che i grandi del mondo siano costretti a confrontarsi
17:09con un Papa americano con un atteggiamento diverso da come si potrebbero confortare con
17:16un Papa di qualsiasi altra nazionalità, a partire dall'America ovviamente, a partire dall'America,
17:23e questo che sembra un'osservazione di geopolitica, in realtà secondo me avrà delle cose interessanti
17:30che non avendole mai sperimentate non sappiamo quali saranno. Senti parliamo del giornalismo,
17:36dell'incontro con un signore che si chiama Indro Montanelli, io trovo a trovarti tante volte
17:41al giornale, stavi ancora nella sua stanza e se avete cambiato sede, c'era tutto il profumo
17:45qua, il fascino, Indro Montanelli e tu lo usciti anche come un maestro, mi ha colpito questa cosa,
17:50dove spesso qualche volta abbiamo anche parlato, non scrivete articoli lunghi, che ciò che non si
17:55dire in 60 righe non lo dice in 600. Sì, lui mi diede una specie, ci diede a noi giovani
18:02del giornale una sorta di decalogo per affrontare la vita professionale, tre cose, la prima, quello
18:10che non riuscirete a scrivere in 60 righe non riuscirete neanche in 60 mila, perché vuol
18:15dire che non avete troppo confuso, due, scrivete una sola cosa alla volta, perché anche se su
18:22quell'argomento ne sapete 10, chi vi legge non ha tempo di seguire cose troppo complicate,
18:30una sola cosa alla volta, terzo che è un paradosso, non va presa la lettera ma è un paradosso,
18:37se scrivete di un uomo dite che è uno stronzo, di un paese che è un paese di merda, cosa voleva
18:42dire? Siate controcorrente, non mettetevi a ossequiare ciò di cui parlate, ma cercate
18:52sempre di criticarlo, di portare a galla gli aspetti che non...
18:58Era un super eretico, con l'ambiguità semantica che abbiamo detto. Senti siamo scorretti in
19:06attimo, lo stato del giornalismo italiano oggi com'è? Visto che abbiamo parlato dei
19:10grandi maestri e tu sei...
19:11È confusione per due motivi, il primo che la maggior parte del giornalismo italiano,
19:19cioè il giornalismo progressista, di sinistra, chiediamoli tutte le etichette che costituisce
19:26la maggior parte del giornalismo italiano e della classe intellettuale italiana, per la
19:31prima volta, forse addirittura più che ai tempi di Berlusconi, per mille motivi, si trova
19:40a essere minoranza e questo non lo accetta e quindi si muove in maniera scomposta, casinata,
19:50violenta a volte, addirittura altri bolgari e questo si va ad aggiungere al fatto che il
19:57giornalismo in generale è in grande crisi di identità perché i nuovi mezzi di comunicazione
20:05e anche fai da te, i social e le cose, hanno fatto perdere non solo mercato ma hanno fatto
20:16perdere anche identità alla professione del giornalismo, una volta il giornalista era
20:23un'autorità perché era depositario delle notizie, oggi il giornalista segue i social
20:29per cercare di capire dove sono le notizie ma è la cosa che può fare anche il mio cameriere,
20:34non sei più il depositario della verità e quindi c'è una crisi psicologica, economica
20:49e per quanto riguarda la lettura politica una crisi del giornalismo di sinistra che non
20:55si capacita che una ragazza venuta dalla Garbatella sia diventata prima
21:05parla inglese, è una cosa di cui non si capacita e quindi questo ha provocato uno shock.
21:12Ecco a questo proposito mi piacerebbe, su una domanda d'attualità ho letto, ho saputo
21:18che in Australia vogliono evitare i soci a pieno di 16 anni e discutevo prima qui con
21:23il nostro giovane legista che Macron in Francia vuole mettere il limite del 15, il liberale
21:27Sallusti che ne pensa di questo?
21:29Un liberale dovrebbe essere contro la restrizione di qualsiasi tipo di libertà ma io non sono
21:34però se tu ragioni così non sei più un liberale, sei un liberista, un radicale della libertà.
21:44Io credo che tutte le libertà devono essere difese ma debbano avere dei paletti, così
21:52come da adulto tu sei libero di fare certe cose entro certi limiti, entro certe condizioni,
21:59io credo che mettere dei paletti anche alle libertà dei ragazzi, anzi che soprattutto mettere
22:04dei paletti alle libertà dei ragazzi finché non raggiungono l'età della autosufficienza
22:12non sia completamente sbagliato.
22:15Senti, tre ultime domande. Tu hai scritto due libri su cui ti ho già intervistato, anzi
22:21in un capitolo semantico ne ho scritti due, quelli con Palamara e uno l'ha scritto sulla
22:26televisione politica di Giorgia Meloni intervistandola e contandola più volte.
22:31Il primo libro con Palamara è stato uno shock perché abbiamo visto e capito cose della
22:36giustizia che nella carriera, poi in parte anche io insomma, abbiamo provato e visto anche
22:41sulla nostra pelle.
22:42Abbiamo subito.
22:43E dopo quel libro shock che è stato un grande successo ma anche uno scandalo ancora oggi stiamo
22:50passo dopo passo ogni volta che il nordio dice una cosa pro e contro, il giorno dopo
22:55ne dice un'altra pro e contro, ma sistematicamente questa giustizia soprattutto per la parte penale
23:00e poi noi vediamo delle cose che fanno discutere, no?
23:03Feltri ancora lavora con te, il direttore editoriale del giornale scrive ancora su Stasi
23:07la macchina della giustizia per 18 anni non ha preso contezze di una macchina pronta sul muro.
23:14Ma al di là dei casi di Corona questa riforma giustizia stavolta si farà o no?
23:20Per uno dei cambiamenti che il governo Meloni dovrebbe portare dentro…
23:23Allora quei due libri ma non perché li ho scritti ma perché contenevano delle rivelazioni
23:29di chi c'era e chi ha combinato quel casino nella giustizia degli ultimi vent'anni e
23:36Palamara certamente hanno creato uno shock ma non hanno prodotto nulla se non il fatto
23:45che il re è nudo, cioè che adesso non possono più venirci a raccontare che loro sono un
23:51paradiso terrestre e noi siamo dei poveri peccatori perché uno che abitava il paradiso
23:57terrestre ha spiegato che le cose non sono così. Detto questo questo governo ci sta provando
24:03con grande difficoltà, uno dice ma perché non è così semplice farlo?
24:12Beh non è così semplice, tieni conto che una buona parte della classe politica è legata,
24:20addirittura alcuni sono magistrati, quelli che sono magistrati che sono passati in politica
24:27hanno potere dentro i loro partiti, dopodiché c'è qualcosa di più complicato, dico solo
24:34che il Presidente del CSM e dell'organo di autogoverno è il Presidente della Repubblica,
24:39quindi attenzione, dare e mettere le mani lì significa andare a mettere le mani in tasca
24:44al curinale che non è un'operazione semplicissima, dopodiché in queste ore cade il secondo anniversario
24:53della morte del Presidente Silvio Berlusconi, credo che il mondo liberale e conservatore
25:01che Berlusconi ha sdoganato, perché se non c'era Berlusconi eravamo ancora governati
25:07credo ancora oggi dalla sinistra di Occhetto prima e poi di chi li sarebbe succeduto,
25:13io credo che il mondo liberale e conservatore debba Silvio Berlusconi questa benedetta riforma,
25:20è un risarcimento postumo ma è doveroso non solo ovviamente nei confronti del Presidente Berlusconi
25:27ma nei confronti degli italiani.
25:29Hai fatto bene a ricordarlo il 12 giugno, oggi è l'11, questa intervista come sai
25:35viene impaginata, mandata a premio e pubblicata tra poco come se fossimo in una diretta,
25:39insomma è stato un uomo importante pure per me, insomma io ho avuto bene, l'ho stimato,
25:43quindi mi fa piacere anche che tu ricordi due anni la scomparsa di un uomo come Silvio Berlusconi,
25:48poi ognuno poi la pensi come gli avrà, abbiamo visto come dicevi tu nella pacificazione
25:53che neanche la morte qualche volta riesce a mettere d'accordo i guelfi e i ghibellini dell'interpretazione,
25:58quindi questo è uno dei tratti di immaturità della nostra democrazia liberale, tra parentesi.
26:03Invece Giorgia Meloni, tu hai scritto un libro sulla sua visione del mondo,
26:08la domanda che ti faccio, proiettiamola in avanti e passo per una cosa che è il referendum,
26:13così stiamo nell'attualità e ho sentito dei conti strarunati, non so se sei d'accordo,
26:18da tutte e due le parti, c'è chi dice che quelli sono i voti, l'indice abbiamo preso 12 milioni di voti,
26:24con questo imbatteremo la testa su un più dei voti che hanno votato così,
26:28calcolando astrusamente degli astenuti, c'è chi forse dice che il 70% degli anni non hanno votato solo uno col numero,
26:34adesso si stanno facendo dei conti surreali, anche perché le motivazioni che spingono uno,
26:38scelicare per un referendum, che mi sembra se sei d'accordo un istituto.
26:41Io penso che Giorgia Meloni sia più fortunata che brava, perché dico questo?
26:47Perché ha la fortuna di avere degli avversari che non solo perdono il referendum,
26:53e già lì è fortunata, ma che la sua grande fortuna è che non si accorgono di averlo perso,
26:59e quindi questo garantisce a Giorgia Meloni una lunga fase di governo, perché quando hai degli avversari
27:08che non solo perdono, ma che non si accorgono di aver perso, credo che non sia particolarmente difficile mantenere il comando.
27:20Io credo che Schlein, Conte e Frattoiani siano una sorta di assicurazione sulla vita del governo belgoscolo.
27:28Ecco, ma se Giorgia Meloni dovesse andare avanti, diciamo così, quindi avesse un tempo per cambiare il paese attraverso le riforme,
27:37e cambiare quella guarda, l'ha detto Draghi in un suo libro, cambiare l'establishment profondo di questo paese,
27:44l'università, l'editoria, la politica profonda, i grandi funzionari di Stato, quello lì che forma quel mainstream di cui parli anche nel tuo libro.
27:53Poi Giorgia Meloni riuscirà, secondo te riuscirebbe davvero a cambiare questo paese a fare l'affariamento,
27:58passi in avanti per superare tutte queste dualità che tu stai scrivendo.
28:03Lei nel libro che ha scritto insieme a me dice una cosa che peraltro l'ho poi ritrovata,
28:10in questo libro la cito nella biografia di Tony Blair, che era un leader laburista,
28:19cioè il capo della sinistra europea.
28:23Cosa sostiene Giorgia Meloni parimenti come Blair?
28:29Che per provare, non dico cambiare, ma lasciare un segno vero nel paese servono 10 anni.
28:35E lei nel libro che scrisse con me dice i primi 5 anni servono a smontare un sistema che hai trovato,
28:46poi se sei bravo e capace nei secondi 5 anni puoi rimontarlo.
28:51Ma è come quando si dice ma questo governo ha fatto tanto, poco, forse ha fatto troppo poco,
28:57e non si tiene conto di questo, è come se tu entri in una stanza arredata e gli dici adesso la cambio,
29:06beh per cambiarla devi prima portare fuori i mobili, stuccare, verniciare, fare, brigare e poi l'arredi come vuoi tu.
29:16Il tempo è 10 anni, per cui due legislature.
29:20Per arrivare alla seconda legislatura lei ha puntato tutto su una cosa,
29:25che non sono i provvedimenti singoli che ha fatto, ma è la stabilità del governo.
29:31Un paese ha bisogno innanzitutto di stabilità, poi dentro la stabilità ha bisogno di tante cose,
29:38ma senza la stabilità non può avere nulla, quindi lei conta tutto sul fatto che gli italiani
29:44tra due anni quando si tornano a votare, gli riconoscano la capacità di aver reso l'Italia un paese stabile
29:50e che quindi gli ridiano i secondi 5 anni, dove a quel punto, vedremo se sarà vero o se non sarà vero, farà le rifiuti.
29:59Avremmo modo di rifare qualche altra intervista prima.
30:01Ecco, farei un altro libro, insomma.
30:03Vediamo cosa è, ma devo dirti, adesso poi non c'è il tempo perché se no facciamo un'intervista fiume,
30:09il formato lo dobbiamo rispettare, ma insomma è interessante fare le interviste.
30:13Oggi ho letto, insomma anche il tuo giornale c'è la, questa nota che io trovo molto importante,
30:21va bene gli esteri, va bene la geopolitica, va bene i rapporti col mondo,
30:24abbiamo veduto che il mondo è oramai determinante, come è portante l'Europa, tutto quello che si vuole,
30:28ma Giorgio mi sta mettendo mano alle tasse per la classe media, che era un pallino di Silvio Berlusconi
30:34e che credo che sia uno degli elementi fondamentali per recuperare e impedire l'accesso alla povertà
30:40di un pezzo di italiani che vivono.
30:42Noi parliamo tutti i giorni della povertà, con Ingridini, con tutto rispetto lo dico.
30:47La povertà è una piaga, ma quello che non si capisce è che…
30:50Sei d'accordo su questo tema Giorgio?
30:52Perché per aiutare la gente a uscire dalla povertà ci vuole la ricchezza,
30:57c'è chi tira fuori uno dalla povertà?
30:59Un imprenditore che da lavoro lo Stato deve assistere finché permane lo Stato di povertà,
31:06ma immaginando che l'obiettivo non è di assistere a vita a un povero, ma di far sì che un povero non sia più povero,
31:13bisogna aiutare la classe media, che sono gli imprenditori, a crescere nella loro attività
31:20in modo che il povero venga tirato fuori dalla povertà.
31:25Nel libro racconto, a proposito dei liberali, come il professor Martino, grande economista liberale,
31:34autore del programma economico di Forza Italia, uno dei fondatori di Forza Italia,
31:40in un pamflet con Nicola Porro sostenne che aveva fatto meglio la società,
31:45il padre di San Francesco di San Francesco, perché mentre Francesco predicava la povertà,
31:51che in sé non è un valore, la povertà non contiene un valore la povertà,
31:55il padre di San Francesco era un ricco commerciante che, siamo nel Cinquecento agli albori della nascita,
32:02sta nascendo quello che poi sarebbe diventata la borghesia, cioè quelli che davano lavoro ad altri,
32:07il padre di San Francesco ha dato lavoro a tante persone tirandole fuori dalla povertà.
32:14Adesso questo è un po' un paradosso, ma funziona così, il povero va aiutato finché è povero,
32:22ma il vero aiuto al povero è far sì che non sia più povero.
32:25Insomma è una provocazione quella nella lettura della metafisica di Francesco,
32:29una metafisica poi molto legata al medioevo, però al di là di questo,
32:33quindi questo è un tema che oggi andavo a sottolineare,
32:36io voglio aiutare l'intervista con te con due cose,
32:38la chiudiamo, siccome conosco le figure retoriche nel bene,
32:41la cosa che meno ti piace della tua carriera è la cosa invece di cui sei più orgoglioso,
32:45così chiudiamo nel bene questa bella intervista.
32:48La cosa di cui sono più orgoglioso è di averla fatta perché non ho mai lavorato un giorno in vita mia,
32:55nel senso che ho realizzato il sogno che avevo da bambino,
32:58è strano perché un bambino sogna di fare il calciatore, l'attore, il poliziotto…
33:02Quindi dell'insieme, sei l'orgoglioso della tua carriera, della tua storia.
33:05Quindi io avendo realizzato il sogno non ho mai lavorato, quello che mi dispiace…
33:10Era una provocazione per i giorni che lavorano.
33:12Quello che mi dispiace… no no no, io non mi sono mai alzato un giorno in vita mia dicendo
33:17oh madonna oggi devo andare a lavorare, quello che mi dispiace è che si avvicini al momento in cui devo lasciarla,
33:23professione anagrafica…
33:25Ma no!
33:26E' l'unica cosa che mi dispiace…
33:29Si può lavorare finchè ci sono le forze…
33:31Si ma guarda, lavorare da rimbambiti non è proprio il massimo…
33:35Si è ancora troppo lontano…
33:37Va beh, allora, grazie Alessandro Sallusti con il suo bel libro che vi invito a leggere
33:42L'eresia liberale, essere conservatore è una condanna perpetua a prescindere perché sei il nemico
33:48senza il quale la sinistra perderebbe gran parte del proprio senso di esistere.
33:52Rizzoli, editori…
33:54Grazie direttore…
33:55Grazie a voi…
33:56Se sei stato qui con noi a Italpress, buona fortuna per il tuo libro e per tutte le tue cose
34:00e grazie a voi che ci avete seguito, appuntamento alla prossima puntata, arrivederci!