Categoria
📺
TVTrascrizione
00:00Eccoci in diretta per un nuovo appuntamento con il magazine, diamo il ben trovato agli amici di Teletutto che da questo momento sono connessi con Radio Brescia 7 per una di quelle interviste, e non esagero, che aspetto da sempre.
00:28Lo dicevo poco fa all'ospite e chi è in televisione già lo sta vedendo, chi è in radio sa che sarebbe arrivato, è uno di quegli ospiti che io ho una piccola lista, avrei voluto intervistare da sempre. Devo questo a Alex Orsconi che ringrazio e dico ben trovato al più grande trasformista al mondo che è italiano, ne siamo lieti, Arturo Brachetti.
00:52Buongiorno a tutti, buongiorno Brescia e provincia.
00:54Quando ti fanno i complimenti, tu come li prendi, sei uno che ti metti in imbarazzo.
01:00Certo, perché per me il viaggio non è finito, quando mi dicono, bravissimo, bravissimo, mi dico tra me stesso, ma speri anche duri ancora perché devo mantenere questa energia a lungo per poter mantenere quello standard.
01:14E poi comunque sia, è tutto un passaggio, quindi bravissimo a far quello, poi magari a fare le iniezioni non sono capaci.
01:20Eh vabbè però.
01:21Ognuno ha i propri superpoteri.
01:23L'importante è riconoscere a tutti che c'è un perimetro dove riescono bene, non devi riuscire bene per forza in tutto nella vita.
01:29Guarda che tutti abbiamo un superpotere.
01:32Il problema è che magari uno non vuole avere il superpotere di suonare una chitarra, invece magari è bravo a fare la pizza, capisci?
01:38È vero.
01:38Pensa che c'era una commedia in Canada che ho visto, meravigliosa, basata su una storia vera, che c'era un piccolo villaggio in Canada dove c'era, tutti si chiamano Maria, perché a quei tempi, cioè cento anni fa, il Canada era molto religioso, il Quebec, Maria Maddalena, Maria Qui Maria, e c'era questa Maria dei Dolori.
01:55E dico, chi era questa Maria dei Dolori? Era una signora anziana che veniva chiamata quando uno stava per morire sul letto di morte, chiamavano questa Maria dei Dolori, arrivava coperta da una scialle, il moribondo le confidava tutte le peggio cose della sua vita, lei ascoltava ed era quello il suo superpotere, poi usciva, andava in un campo, faceva una buca e ripeteva alla terra tutte quelle cosacce che probabilmente il moribondo era.
02:25Il moribondo aveva fatto, copriva con la terra e il moribondo moriva felice.
02:29Liberava lo spirito del moribondo.
02:30Certo, quindi, pensa te, questa qua cosa era brava a fare? Ad ascoltare la gente, però è un superpotere anche quello, no?
02:37Tu ti accorgi di essere bravo, bravissimo, il più bravo nel tuo mestiere tanti anni fa e lo devia un incontro felicissimo.
02:46Sì, beh, tu parli proprio del premissimo. Io ero un bambino timido, bullizzato, 11 anni mi mettevano nel bidone dell'immondizia per ridere, vuoto, naturalmente, perché eravamo buoni a quei tempi, adesso magari ti mettono nel bidone pieno.
03:01I miei mi misero in seminario, quindi a 11 anni sono entrato nei seminari dei Salesiani ed è stata la mia fortuna perché ho incontrato Don Silvio Mantelli, un prete che faceva le magie.
03:12Oh, no, no, il diavolo in convento, non è vero, perché poi uno dei primi libri sull'illusionismo è stato scritto dai gesuiti, anzi, prima ancora, da un frate Cappuccino, qui Alex Surscone mi correggerà.
03:27Insomma, in Italia, tra l'altro, quindi non in Inghilterra, in Italia, e quindi la magia era parte dell'educazione, poi figurati dai Salesiani, il teatro è proprio un mezzo educativo.
03:38E questo incontro con Don Silvio mi ha cambiato la vita, lui aveva proprio una stanza piena di libri, di giochi di prestigio, e ci ho passato tutto all'adolescenza e ho imparato a vendicarmi socialmente del bullismo.
03:52Allora magari a pallone era una schiappa, però prendi una carta e l'asso di picco, oh no, ma come fai? E a quel punto avevo un asso nella manica pure io.
04:01Certo, creare uno stupore è stata la tua chiave di volta.
04:05E poi la cosa più bella che è successo è che quando a 17 anni ho lasciato il seminario e ho detto a Don Silvio, guarda, io non sento la vocazione religiosa,
04:17perché tra l'altro io e altri due o tre avevamo la chiave per uscire, di notte andavamo al cinema, tornavamo indietro, insomma, vabbè.
04:23Hai visto che c'era una vita e che quella non era la tua.
04:25La castità, quella che mi teneva incatenata, era la libertà, dovevo dipendere da questi orari, da questa rigida legge, insomma, che c'era, rigida più o meno, nei seminari di quel tempo.
04:37Sai che io e altri due facevamo nella camerata una specie di, come nelle prigioni, col cuscini facevamo una specie di cor, la sagoma del corpo nel lettino,
04:45e pian piano, quattro zampe, uscivamo, andavamo a circo dei maghi.
04:49Tu pensa, è stata la tua prima trasformazione, se ci pensi, quella cosa lì di creare un tuo alter ego di cuscini.
04:54Sì, ma proprio andare in scena, mettermi un costume, mi dava la forza di andare in scena.
04:59Comunque, lasciando il seminario, Don Silvio mi disse, ma non è importante avere una vocazione religiosa, è importante avere una vocazione.
05:08Se la tua vocazione è quella di far sorridere, di far sognare, persegui la tua vocazione.
05:13Allora, questo pensierino, la frase è entrata dall'orecchio sinistro, poi pian piano è rimasta lì, tra neurone e neurone, non ce n'erano molti attivi per il tempo,
05:22e non è uscito dall'altra parte, e quindi per fortuna io ho continuato a vivere ancora adesso come una missione.
05:28Quindi per me il mio lavoro è la mia missione, non mi pesa.
05:32Questo è l'avvio, e hai cominciato facendo le magie, ma come è stato il passo invece di diventare trasformista
05:39e di essere così eccezionale che sei riconosciuto, premiato, sei persino al Museo delle Cera in tutto il mondo.
05:47Sì, queste maledette statue di cera che non invecchiano mai le bastarde.
05:52Vabbè, guarda, tu verrebbe da dire che hai fatto il patto col diavolo, ma te lo dico sincero.
05:58Allora, chi mi vede in televisione ne ho 68 anni, mi taglio in due conti cerchi qua del tronco, sono 68, quasi, perché tra qualche mese ne compio 68.
06:14Come sei passato?
06:16Mi sono già dimenticato la domanda.
06:18No, la domanda è il trasformismo, come davvero entra la tua vita.
06:22Perché lì dai preti c'era un deposito di costumi per fare teatro, naturalmente, e io e gli altri due o tre sfigati del club del teatro ci prendevamo i costumi per fare gli sketch, eccetera.
06:36E ho capito che mi vestivo da cinese, facevo un gioco cinese, da indiano per fare la corda indiana.
06:42Mi dava il coraggio di andare in scena, perché ero sempre timidissimo.
06:46E quindi questa maschera mi dava proprio il coraggio di presentarmi davanti agli altri.
06:52Figurati, io addirittura mi vestivo da Nicoletta Orsomanno, dicevo, ecco voi, il mago micro.
06:58E tutti, oh, i bracchetti, i bracchetti, vado lì con la parrucca.
07:02Comunque sia, a me dava il coraggio.
07:05E è diventato un gioco.
07:07Ecco al punto Don Silvio Mantelli, il prete, mi disse, ma lo sai che cento anni fa c'era tale Leopoldo Fregoli, il più grande trasformista del mondo,
07:17che faceva tutto uno spettacolo con le trasformazioni?
07:20E trovò in una bancarella, penso, un vecchio libro che si chiamava Fregoli, raccontato da Fregoli, me lo regalò.
07:29E io passai tutti quei mesi dopo a sognare di diventare come Fregoli.
07:34Vedendo solo le fotografie, perché non c'erano i trucchi di Fregoli.
07:38Era un libro molto autobiografico, quindi raccontava solo, sono arrivato a Buenos Aires, c'era la banda municipale che mi aspettava.
07:45Sono andato a Parigi e c'era l'Aliande Pugy che mi ha invitato a cena.
07:51Tutti i suoi segreti se li hai tenuti per sé, ovviamente.
07:53Sì, quelli veri, quelli che interessavano a me, dei costumi.
07:56E sono morti con lui.
07:58Certo.
07:58Poi li ho riscoperti molto dopo, perché erano molti, molto naif.
08:03Poi, a quei tempi, un'automobile andava veloce, quanto andava?
08:08I 13 all'ora.
08:09Certo.
08:09Tutto era relativo.
08:11Pensa che la prima multa, la prima multa di eccesso di velocità, avvenuta in Inghilterra,
08:16era qualcuno che andava tipo ai 7-8 km all'ora, allora nel centro abitato.
08:21Figurati adesso, se vai all'ora, ai 7-8 km all'ora, la gente ti spinge perché dice
08:26Oh, ciccio.
08:27E quindi tutto era relativo.
08:30La velocità a quel tempo, magari i fregoli si scampiavano in 3, 4, 5, 10 secondi, ma era
08:35un fulmine perché una signora chicco, una signora borghese, scopera il corsetto, le
08:40mutandone, ma anche gli uomini avevano il plastrone, i polsini, il bottoncino, ci mettevano
08:46quel tempo.
08:47Quindi, pregole, quel tempo era un fulmine.
08:49E io ho sognato di diventare fregoli.
08:53Mi sono inventato i miei trucchi nel 78.
08:56Quindi è tutto tuo, nel senso che tutto quello che vedete sul palco, anche adesso è tutto
09:01frutto di un pensiero.
09:01Nel 79 sono arrivato a Parigi e mi hanno preso subito perché io pensavo di essere uno dei
09:07due o tre trasformisti a Parigi.
09:09No, ero l'unico a Parigi.
09:10No, ero l'unico al mondo e io non lo sapevo.
09:13Guarda, il godimento di avere il tappeto d'oro steso dai francesi per un italiano.
09:19Non lo puoi neanche capire.
09:21Ah sì, tu dici.
09:22Sai che mi hanno fatto Chimaliere delle Arte delle Lettere nel 2009 e poi mi hanno fatto
09:30appunto la statua di Cera, il Museo di Cera di Parigi che è una statua tra l'altro meccanica
09:35per cui gira su se stessa e diventa il giorno e la notte, il giorno e la notte, mille volte
09:41al giorno.
09:42Però ti rispecchia questa cosa perché un po' ti descrive al di là della statua che ti
09:46somiglia in un certo modo.
09:48Sì, perché poi vabbè ognuno di noi è un po' giorno e notte, c'è il buono e il
09:53cattivo, c'è molto grigi in mezzo, la cosa più interessante è quello.
09:57Eh sì, tu sei uno che quindi accetta anche i grigi nella vita e nel tuo essere.
10:02Ma assolutamente perché tanto il bianco, bianco, bianco non esiste, nero, nero, nero
10:06per fortuna no, almeno per fortuna non l'ho conosciuto, la disperazione più nera, quindi
10:11stiamo in questi grigi e ci barcaminiamo e tutto è un po' così e se giudichiamo...
10:16Torniamo a Fregoli e tu ci hai detto bah lui magari si cambiava in dieci secondi ed era
10:20incredibile, tu in uno spettacolo che record di cambi e di personaggi hai fatto?
10:26Allora, secondo il Guinness Book of Records, perché è anche lì...
10:30passare delle referenze, un secondo e mezzo, ma secondo me l'ho già battuto perché questo
10:36è un record del 2006, quindi ha quasi vent'anni, ma poi io dico ma un secondo e mezzo, c'è
10:43parte il cronometro, lo devi chiudere, insomma non è così importante, ma la cosa più importante
10:48non è cambiarsi di vestito che vabbè uno diventa sempre più veloce, ma cambiarsi di
10:52anima, questa mi piace da morire.
10:54perché in uno spettacolo la cosa più difficile è uscire da una porta come una cammeriera che
11:01cammina in una certa maniera e in due secondi diventare un cuoco che ha un'altra camminata,
11:07un altro ritmo, un'altra energia.
11:10Il divertimento è proprio questo gioco schizofrenico di passare da un'energia all'altro.
11:15E questo credo che sia anche da un certo punto di vista liberatorio, perché tu in uno spettacolo
11:20riesci a essere un milione di cose diverse.
11:24Ma tu non hai idea, per me lo spettacolo che dura 90 minuti tra l'altro è uno psicodramma
11:29retribuito, perché posso diventare un uomo in una stessa sera, un uomo, una donna, anzi
11:3510 uomini, 10 donne, bambini, mostri, alla fine della serata tutte le porte dell'inconscio
11:42le ho aperte, cambiato aria, insomma sto meglio.
11:46Io non so se si può dire questa cosa, ma mi piacerebbe sapere se prima in te nasce l'idea
11:52del personaggio e poi lo vesti e lo svesti, oppure è più una questione tecnica che poi fai
11:59tua, non so se sono riuscita a spiegarmi.
12:01Sì, innanzitutto chi comanda è la storia, cioè partendo dall'altro, cosa voglio raccontare?
12:08Allora, come se uno dice scriviamo una commedia o un libro, chi sono i personaggi?
12:12True, true, true, 1, 2, 3, 4, 5 e poi pian piano trovo la maniera di renderli divertenti
12:20uno dietro l'altro, oppure l'interazione tra i personaggi, questo viene tutto dopo.
12:24Poi il fatto di cambiarsi tecnicamente è l'ultimo dei miei problemi, faccio impazzire
12:30le Sartre poverine, ogni tanto si vendicano, lo sai, ogni tanto io faccio uno spettacolo
12:37tipo solo questo spettacolo che faccio da 9 anni ormai in giro per tutta l'Europa, però
12:45non riesci a lasciarlo lì perché continui a chiedertelo ovunque.
12:47E la mia pensione, sì, mi hanno detto fino alla morte puoi farlo perché è un po' the best of.
12:53Ogni tanto, nei primi due anni, adesso non più, ogni tanto, trac, dico, andando allo spettacolo
13:00vedo un graffio, allora i miei assistenti dicono sarà un qualcosa che è dentro uno dei costumi,
13:05quale? Ma! Allora, seconda replica, trac, un altro graffio.
13:08Dopo 5 o 6 graffi...
13:10Ti mettono gli spigli!
13:11Sì, sono degli spigli o degli aghi, dimenticate dalle Sarte poverine che magari per giorni
13:16e giorni hanno dovuto fare una roba complicatissima, casualmente dimenticano, io lo chiamo la vendetta
13:23della Sarda, quest'ago che magari sta in una imbottitura, in un fianco finto, in un seno
13:31finto, eccetera, e questo piano piano, giorno dopo giorno, si fa strada e dopo 6 mesi, trac,
13:36ti arriva sulla spalla e ti rovina, solo che su 65 costumi non sai qual è, pian piano...
13:42E quindi continui a portare avanti quella che è la vendetta delle Sarte, degli spettacoli...
13:47Sì, sì, ma mi fa piacere, adesso ce n'ho uno, lo vedi un graffietto in testa?
13:52Aspetta che metto gli occhi, non vedo niente...
13:53Mi hanno detto, è ritornata, allora, mi hanno detto c'è un graffietto in questa zona,
13:56è una delle parrucche, non sappiamo qual è, è da un mese che i miei assistenti passano
14:02le manine...
14:03Per tentare di capire dov'è...
14:04Eppure ci sarà, lo scopriremo...
14:08Magari stasera...
14:08Contiamo le repliche, adesso che abbiamo ripreso, una, due, tre, stessa settimana le abbiamo
14:13fatte tre, cinque...
14:14Tu sei una delle persone più incredibili anche nella parte di...
14:18E l'occhio l'abbiamo capito, sei un lavoro molto colto, sei capace di raccontare le cose
14:22in un modo meraviglioso e non sei solo un attore trasformista, hai fatto una serie di film
14:27corposa, ho letto...
14:29No, film, film, film proprio no, ma ho fatto per esempio dei podcast ultimamente, ne ho
14:34fatto uno, si chiama Et Voila, la belle époque che sta su... sta su Audible, quindi purtroppo
14:41bisogna abbonarsi, però purtroppo, diciamo, è il ristorante 5 stelle, purtroppo bisogna
14:47pagare, è così la vita purtroppo, si avvassano di...
14:51Uhlala...
14:52E quindi ho fatto quello, mi è piaciuto molto...
14:55Aspetta, volevo dirti questo...
14:56Dimmi...
14:57Nel tuo ruolo, come dire, sul palco, tu governi tutto il processo dietro, davanti alle
15:03quinte, eccetera...
15:04Come è stato invece fare il regista per Aldo, Giovanni e Giacomo, sono anche tre tuoi amici...
15:11Certo, coetanei...
15:12Hai firmato molti degli spettacoli loro...
15:15Sì, tutti i loro spettacoli, dal vivo...
15:17Ma allora, tu devi sapere che io sono maestro elementare diplomato...
15:21Ah sì?
15:22Sì, dico, che studi hai? Maestro elementare, 56, 60esimi, insomma, però non ho mai esercitato
15:29la professione di maestro elementare, anzi farei un monumento a tutte le maestre d'Italia
15:35perché la pazienza che ci vuole a tenere insieme questi piccoli mostri che sono i bambini...
15:40Però puoi cambiare le sorti di una vita, pensa...
15:43Allora, io non ho mai esercitato, però ho esercitato facendo la regia di Aldo Giovanni
15:47Come è a scuola?
15:49Pazzesco...
15:49Come è a scuola?
15:50Cioè, arrivavamo alle prove, ti parlo già nei corti, nel 95, io arrivavo organizzato
15:57con il mio, non dico il registro, ma il blocco note per poter annunciare...
16:03Proviamo questo sketch, eccetera, allora un'ora a parlare dell'Inter, vabbè, io li lasciavo
16:10un po' fare, quando tutto ciò veniva un po' esaurito, per fortuna, dico, ragazzi, adesso
16:16proviamo, e provavamo magari un'oretta, dopo un'oretta, ma allora ci vediamo domani,
16:23come ci vediamo domani?
16:24Cioè, due ore che stiamo qua, dobbiamo lavorare, no, siamo seri...
16:27Non sono come te che ci impiegano tre ore solo per fare le luci...
16:30Ma io sono un perfezionista, eccetera, ma loro, beh, per carità, anche loro sono perfezionisti,
16:34ma c'era una specie di meccanismo, per cui loro arrivavano, a cui il tempo erano 40-45
16:39anni, e pian piano l'età media scendeva, fin quando arrivavano allo stato di adolescenza,
16:45quando erano tre adolescenti delle, diciamo, quarta ginnasi, quinta, e lì è il momento
16:51migliore, perché si hanno le idee più fantastiche, ma è così, questo succede proprio così.
16:56E questa è una cosa interessante, perché ci hai svelato un po' quello che probabilmente
16:59è il loro successo, davvero.
17:02Ma è il successo di tutti, cioè quando noi ritroviamo un pezzo della nostra infanzia,
17:06e la nostra mente diventa libera, e puoi veramente pensare, immaginare qualsiasi cosa,
17:12spacciuto con amici che ti giocano a ping pong con te mentalmente, tu dici una cavolata,
17:18l'altro ne dice una più grossa, l'altro ne dice... alla fine vengono fuori delle idee.
17:21Gli sketch, impensabili, è così in tutti i campi.
17:26Io ricordo, perché c'è testimonianza, uno spettacolo dove loro sono andati assolutamente
17:32in palla, perché continuavano a ridere, e li hai dovuto scendere in campo, tu se no
17:36non se ne usciva più.
17:37Sì, mi hanno detto, ma tu l'hai fatto apposto, no, ti giuro è successo proprio che loro si
17:41erano proprio impuntati, perché poi a volte un pochino improvvisano, quindi non so più
17:48se ad Aldo, a Giovanni è venuto questa battuta, l'altro non si è più tenuto, e
17:52siccome era una distrazione televisiva, oh, non andavano più avanti.
17:56Allora sono entrato e ho detto, ragazzi, cosa facciamo?
17:58Che basta.
17:59E ha piaciuto molto al pubblico.
18:02Sì, anche perché non è che è entrato proprio quello che non conosci, quindi è stato...
18:06Sì, ma guarda, io sono stato per loro la loro parte razionale, ritornando allo spettacolo
18:12solo, tra l'altro, è la storia di un uomo, diciamo, della mia età, che presenta la casa
18:19dell'infanzia e quindi faccio vedere la stanza delle favole, la stanza del bagno, del bisogno,
18:30la stanza, eccetera, eccetera, e incontro la mia ombra, la mia ombra è un altro attore,
18:34un attore americano di colore, Kevin Michael Moore, che fa, interpreta la mia ombra, con
18:38un ciuffo finto in testa, se lo devo mettere ogni sera con la colla, vabbè, ed è la parte
18:44razionale, se ci pensi, io sono un Peter Planck che vuole volare, no?
18:47E invece l'ombra vuole portarti verso la terra.
18:50Facendo Aldo, Giovanni e Giacomo, l'ombra ero io, cioè quello che dice adesso si prova,
18:55adesso la battuta finale è quella lì, non devi cambiarla, se no il fonico,
19:00non sa quando attaccare la musica, eccetera, eccetera, e quindi mi sono divertito, perché
19:05dentro di me c'è sempre una parte razionale, anche durante lo spettacolo, io mi accorgo,
19:09per esempio, facendo lo spettacolo, pensate, mentre mi cambio, tra l'altro dico, terza fila
19:15centrale c'è una che sta filmando, in quei tre secondi dico, cosa ha detto i miei assistenti,
19:20poi cambiano, hai una velocità mentale e una visione su tutto.
19:24Allora, da quel momento parte il tecnico che dice alla mia amministratrice, guarda
19:29che c'è una in terza fila che sta filmando, l'amministratrice parte, va sotto, dice le
19:34maschere, dopo due minuti quella smette.
19:36Ha risolto tutto, noi ci dobbiamo prendere 40 secondi e torniamo con questo uomo meraviglioso
19:44che è Arturo Brachetti oggi nel magazine.
19:47Sono tre minuti esatti e c'è una domanda che io faccio a tutti i miei ospiti, perché
19:53il mondo ti riconosce dei successi che sono legati alle vendite, che sono legati agli
19:58applausi eccetera, però non è detto che i successi che il pubblico percepisce siano
20:04gli stessi che tu percepisci, quindi quali sono stati secondo te i momenti più belli
20:10della tua carriera, quelli che tu consideri i tuoi veri successi?
20:14Mamma mia, mamma mia, domanda difficilissima, il successo più grande è che sto meglio nella
20:22mia pelle adesso che ha 25 anni, cioè pensa a te che c'è il fisico di 25 anni e non
20:28l'avrai mai più, sì però era quasi sprecato perché adesso capisco meglio la vita, capisco
20:35i miei limiti, ho dei sogni forse più importanti adesso che prima, perché pensa che a 18 anni
20:43il mio sogno era quello di arrivare a Parigi e lavorare con il mio numero in un musical, in
20:47un grande cabaret, mi ritrovo al Paradis Latin a quell'epoca il posto più figo, lo spettacolo
20:55più felliniano che c'era nel 79 e quindi il mio sogno si era quasi aberrato, dopo un
21:00altro sogno, insomma alla fine mi sono ritrovato due anni fa a essere in un'opera lirica al
21:05Barbiere di Siviglia, al Festival di Salisburgo, che vuol dire al di là di tutti i più wildest
21:12dreams come direbbero gli americani, i sogni più selvaggi e quindi adesso che ho la visione
21:18un po' più di insieme sto molto meglio, io ero più triste se vuoi a 25 anni che adesso
21:26quindi forse il goal più incredibile è quello che invecchiando come il vino buono sto meglio.
21:36Tu lo sai che siamo arrivati al termine, abbiamo giusto una manciatina di secondi per salutarci.
21:42Allora, prima di salutare te e ti ringrazio moltissimo per la generosità con cui ti sei
21:48regalato in questa chiacchierata, ringrazio Alex Rusconi in primis, grazie perché mi hai
21:54fatto un regalo personale, sono in debito, grazie a Ruggero Tavelli che è curato alla
21:59regia audio e video, grazie a chi ci ha ascoltati alla radio, a voi che ci avete guardati
22:03in tv, grazie in bocca al lupo per lo spettacolo di stasera 21.15 Teatro Clerici di Brescia
22:08a questo meraviglioso artista che è Arturo Brachetti.
22:13Still alive, still alive!