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  • 5/23/2025
Transcript
00:00Il rapport indissolubile e vincente del Milan con il 23 maggio nasce nella finale di Coppa
00:07delle Coppe 1968. I rossoneri di Nereo Rocco affrontano nell'ultimo atto l'Hamburgo,
00:13a seguito di un cammino da imbattuti al debutto nella manifestazione trascinati dai timbri
00:18di Angelo Sormani e Pierino Prati. In Olanda gli oltre 50.000 spettatori sono prevalentemente
00:23di fede tedesca, ma il Milan non si fa intimorire e anzi impone subito una direzione decisa al
00:29match. L'eroe di serata è Kurt Amrin. Lo svedese segna il vantaggio dopo appena tre minuti su assist
00:34di Giovanni Trapattoni, il secondo con un'azione personale mettendo a segno due tunnel agli avversari
00:40prima di battere il portiere per la rete del definitivo 2-0 al minuto 19. Un'imposizione
00:45netta e chiara di una squadra fresca di scudetto che avrebbe consolidato il suo status vincendo la
00:50Coppa Campioni l'anno successivo, il primo mattoncino di una data che sarebbe diventata leggenda.
00:59Forte del fortunato precedente in campo europeo, il Milan si presenta il 23 maggio 1990 per
01:06una gara secca che questa volta vale il trofeo più prestigioso, la Coppa dei Campioni. Al
01:11Prater di Vienna, i rossoneri sfidano il Benfica di Sven-Goran Eriksson, avendo superato le resistenze
01:17di avversari tosti come Real Madrid e Bayern Monaco, con appena tre reti subite lungo la fase
01:22ad eliminazione diretta. Il remake della finale 63, allora firmata da José Altafini, si gioca
01:27sul filo dell'equilibrio ed è ancora una volta indirizzata dai talenti olandesi dominatori
01:32dell'epoca. Se Van Basten e Gullit avevano deciso con una doppietta a testa l'edizione
01:361989 e un tiro di Frenkie Rijkaard su assist di Marco a spostare l'inerzia dell'incontro,
01:43con un fulmineo e decisivo inserimento per l'1-0 conclusivo. È la quarta Coppa dei Campioni
01:48milanista, la seconda consecutiva che consacra ulteriormente gli immortali di Arrigo Sacchi.
01:53E un giorno che piace molto al diavolo.
02:02Dopo i trionfi europei, il 23 maggio si conferma una piacevole ricorrenza anche sul suolo italiano.
02:07È infatti il tempo dell'atto conclusivo della stagione 98-99, quando il Milan, lanciato
02:13da una clamorosa rimonta negli ultimi sette turni, si presenta ai 90 minuti finali della
02:17stagione a Perugia, con il destino nelle proprie mani. Il sorpasso sulla Lazio la penultima giornata
02:22porta i rossonieri in Umbria forti di una lunghezza di vantaggio da difendere contro
02:26un grifone a caccia di punti per evitare la retrocessione. Una partita non scontata quella
02:31del Renato Curi, dove la conclusione di Guglielmin Pietro e il centro del cannoniere Oliver Birov
02:36con il suo marchio di fabbrica, il colpo di testa, sembrano l'ipoteca decisiva. Il rigore
02:40di Nakata invece riapre l'incontro e a salire in cattedra è Cristian Abbiati, con parate
02:45decisive per i tre punti e per il sedicesimo titolo di campione d'Italia, conquistato al primo
02:50colpo sulla panchina rossonera ad Alberto Zaccheroni.
03:00La chiusura del cerchio perfetta, l'incastro che certifica la connessione ideale tra il
03:04Milan e la data del 23 maggio, è la finale di Champions League 2007. A due anni dall'incubo
03:09di Istanbul, il fatto rimette di fronte i rossoneri e il Liverpool allo stadio olimpico
03:13di Atene, al termine di un lunghissimo viaggio partito dal turno preliminare. L'occasione
03:18cade nel momento favorito dell'anno, quello che non tradisce. Non sembra un caso quindi
03:23che la punizione battuta da Andrea Pirlo peschi la deviazione del solito Inzaghi, né tantomeno
03:28che il capo cannoniere di quell'edizione KK trovi il perfetto filtrante per il tocco
03:32della doppietta di Super Pippo. Il gol di Kaut è solo un piccolo brivido lungo la schiena
03:36prima del triplice fischio che sancisce la vendetta sportiva sui Reds e soprattutto la settima in
03:42posizione nella Coppa dalle Grandi Orecchie. La rivincita nel giorno migliore, quello dove il
03:46Milan non sbaglia mai il 23 maggio.