«Papa Francesco ha amato fino alla fine. Quel suo giro con la macchina, per salutare tutti e farsi salutare da tutti, è il gesto di un Papa che non si è mai risparmiato. Si è avvicinato alle persone perché voleva comunicare a tutti l'amore di Dio per l'umanità concreta, così come è, senza filtri, senza ipocrisie, coinvolgendo tutti. Creando qualche malumore in chi ha paura, in chi preferisce guardare da lontano, in chi non vuole sentire - come diceva lui - il famoso "odore delle pecore", che dà anche un po' fastidio, ma è proprio quello di cui il buon Pastore profuma». Così il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei. Che continua: «C'è tanta sofferenza per la perdita di una persona così cara. Così cara a tutti, che ha saputo unire tanti uomini e donne, anche con sensibilità diverse, che però si sono sentiti vicini - e si sentono vicini - e compresi, proprio per l'attenzione alla persona e a Dio. Ecco, è la sua Pasqua. Ci aiuta a capire qual è la forza dell'amore, che in Gesù vince il male della morte, e ci aiuta a guardare con speranza, con fiducia, anche questo passaggio così doloroso per tutti». Papa Francesco è morto alle 7,35 di lunedì 21 aprile, lunedì di Pasqua, Natale di Roma. Le cause della sua morte sono state rese pubbliche la sera stessa. Questa la denuncia di morte firmata dal Direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, Prof. Andrea Arcangeli: “Certifico che Sua Santità Francesco è deceduto alle ore 7.35 del giorno 21/04/2025 nel suo appartamento presso la Domus Santa Marta per: ictus cerebri, coma, collasso cardiocircolatorio irreversibile in soggetto affetto da pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica; bronchiectasie multiple; ipertensione arteriosa; diabete tipo II. L'accertamento della morte è stato effettuato attraverso registrazione elettrocardiotanatografica. Dichiaro che le cause della morte, secondo la mia scienza e coscienza, sono quelle su indicate".