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M5S - Alessandro Barbero, video messaggio alla manifestazione “No al Riarmo” (05.04.25)
Pupia News
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06/04/2025
https://www.pupia.tv - M5S - Alessandro Barbero, video messaggio alla manifestazione “No al Riarmo” (05.04.25)
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Buongiorno a tutti, mi spiace di non essere fisicamente lì con voi in piazza ma vi assicuro
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che ci sono col cuore. Ci sono e dunque io che sono uno storico che cosa posso dire in
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un'occasione come questa? Beh a noi storici spesso chiedono ma l'epoca nostra che stiamo
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vivendo a quale periodo del passato assomiglia? Ecco io purtroppo negli ultimi tempi comincio
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a avere sempre più l'impressione che l'epoca nostra assomigli paurosamente agli anni che
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hanno preceduto lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914. Allora l'Europa usciva
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da un lungo periodo di pace, certo se uno non guarda le guerre nei Balcani, le guerre
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coloniali in cui tutti i paesi europei si erano imbarcati, perfino noi italiani ne avevamo
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fatte due, una in Etiopia e una per conquistare la Libia, ma se uno non guarda quello effettivamente
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l'Europa usciva da un lungo periodo di pace e anche adesso usciamo da un lungo periodo
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di pace, quasi, anche adesso naturalmente se dimentichiamo i Balcani, se dimentichiamo
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la Jugoslavia, se dimentichiamo il bombardamento di Belgrado, se dimentichiamo le guerre coloniali
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che ci sono anche oggi, però è vero che i grandi paesi dell'Occidente non si sono più
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fatti la guerra da tanti anni. E allora come mai nel 1914 l'Europa è precipitata nella
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guerra più spaventosa di tutti i tempi? Il guaio è che se uno va a vedere da vicino
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com'era quel mondo che assomigliava molto a quello nostro di oggi non è così strano
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che poi siano precipitati in una guerra spaventosa. Intanto in quei lunghi anni di pace di guerra
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parlavano continuamente, della prossima guerra parlavano continuamente. C'era un genere letterario
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che oggi è dimenticato, ma che all'inizio del secolo faceva furore. Gli storici della
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letteratura lo chiamano la letteratura dell'invasione o della prossima guerra. In tutti i paesi
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non solo in Europa ma nel mondo uscivano romanzi che raccontavano come il nostro paese
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presto sarà invaso da un feroce nemico. In Inghilterra ce n'erano moltissimi, come l'Inghilterra
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nel 1910 sarà invasa dai francesi o dai russi e poi sempre più spesso dai tedeschi. Questi
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romanzi si pubblicavano in una quantità enorme di copie, milioni di copie, tutti li leggevano
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e raccontavano tutti la stessa storia, il nostro paese è debole, è troppo debole, siamo
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circondati da nemici cattivissimi, dobbiamo riarmarci perché non siamo abbastanza sicuri.
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E l'opinione pubblica intossicata, sentendo parlare continuamente della prossima guerra
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e dei malvagi nemici che ci minacciano, ha cominciato a chiedere sicurezza, armamenti
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e alleanze. Una risposta dei governi alla fine dell'ottocento è stata beh ma allora
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cerchiamo degli alleati, nell'illusione che da soli si sia in pericolo e che invece se hai
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degli alleati sei più sicuro. Peccato che le alleanze producono anche degli effetti inaspettati,
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1894 alleanza tra Francia e Russia, 1904 alleanza tra Francia e Inghilterra e immaginate i paesi che
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rimangono esclusi da queste alleanze, all'epoca era la Germania, e che cominciano a dirsi ma
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queste alleanze le stanno facendo contro di noi, ma noi siamo minacciati da queste alleanze. Poi
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le alleanze faranno sì che alla prima scintilla che esplode nei Balcani tutti questi paesi siano
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costretti a entrare in guerra, uno dopo l'altro, perché sono vincolati dalle alleanze. E poi
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l'opinione pubblica chiede il riarmo, certo, certo, se stiamo per essere invasi. Il riarmo
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è pazzesco, negli ultimi cinque anni prima dello scoppio della prima guerra mondiale le grandi
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potenze europee, compresa l'Italia, che era l'ultima delle grandi potenze, ma insomma si
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considerava tale anche lei, aumentano le spese militari del 50% in media in pochi anni, di nuovo
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nell'illusione di essere più sicuri. Solo che questa faccenda dell'illusione della sicurezza è
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proprio un paradosso che è stato, come dire, identificato come tale. Perché è un paradosso?
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E' più facile capirlo raccontando nel concreto. L'Inghilterra ha la più potente flotta del mondo,
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domina i mari, si sente sicura. La Germania si sente minacciata, soffocata dalla potenza
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dell'Inghilterra. Decide di armarsi, di costruire anche lei una grande flotta. Così saremo più
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sicuri, più forti. L'Inghilterra vede che i tedeschi costruiscono una grande flotta e
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improvvisamente non si sente più sicura e perciò investe per aumentare ancora gli armamenti,
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per accrescere ancora la flotta. I tedeschi vedono che gli inglesi investono ancora per
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rafforzare la flotta e sono costretti a spendere sempre di più anche loro. E l'unico risultato è
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che in entrambi i paesi si diffonde il nervosismo, la sensazione di insicurezza, la sensazione che
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l'altro è il nemico. Sul continente invece la Germania era sicura e tranquilla, aveva il più
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potente esercito del mondo. Chi non era sicuro era il suo vicino, la Francia. I francesi pensano
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dobbiamo riarmarci per essere più sicuri. All'epoca c'era il servizio militare, c'era
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dappertutto. Oggi ne sentiamo quasi parlare come di una cosa che magari andrebbe reintrodotta dopo
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che ce ne eravamo liberati, grazie al cielo, il servizio militare obbligatorio. All'epoca c'era,
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c'era dappertutto, durava moltissimo. Ma i francesi pensano che non dura abbastanza,
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durava due anni da loro il servizio militare. Ma nel 1913 il Parlamento francese decide che
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dobbiamo essere più sicuri, avere un esercito più forte. Quindi il servizio militare lo allunghiamo
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a tre anni. I tedeschi vedono questo e si dicono, i francesi si rafforzano, non siamo più sicuri,
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dobbiamo rafforzarci anche noi perché presto non saremo più i più forti. Dobbiamo rafforzarci o
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forse, visto che per il momento siamo ancora noi i più forti, forse allora è meglio farla adesso
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questa guerra, finché siamo in tempo. I libri che parlano della prossima guerra a quel punto non
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sono più soltanto dei romanzi, cominciano a uscire i libri dei generali che parlano della
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prossima guerra. Nel 1911 esce un libro del generale tedesco von Bernardi che si intitola
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La Germania e la prossima guerra, con dei capitoli che hanno dei titoli come Il diritto di fare la
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guerra, Il dovere di fare la guerra, Dominare il mondo o perire. Nei primi di giugno del 1914
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il generale von Moltke, comandante dell'esercito tedesco, dichiara adesso siamo pronti e prima è
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meglio è. Ecco io poi ogni tanto mi dico ma no non è vero, dai che la nostra epoca assomiglia
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tanto a quella, ci sono tante differenze, però alla fine guardate io credo che dipenderà
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essenzialmente da noi fare in modo che davvero questa nostra epoca non assomigli troppo a quella
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che ha preceduto il suicidio dell'Europa nel 1914.
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