Nuova svolta nel caso di Serena Mollicone. La Cassazione ha annullato le assoluzioni in appello per Franco Mottola, la moglie Anna Maria e il figlio Marco, disponendo un nuovo processo. Al centro della vicenda, ancora una volta, la caserma di Arce e il brigadiere Santino Tuzi, che dichiarò di aver visto Serena entrare nella struttura il primo giugno 2001 senza mai più uscirne. Successivamente, Tuzi ritrattò la sua versione per poi confermarla prima di togliersi la vita.
Maria Tuzi, figlia del brigadiere, non ha dubbi: il padre aveva subito pressioni per modificare la sua testimonianza. Secondo lei, la chiave della verità potrebbe trovarsi nelle parole del luogotenente Gabriele Terzigni, mai ammesso a testimoniare, ma ritenuto un depositario fondamentale di informazioni cruciali.
Secondo la difesa degli imputati, Tuzi sarebbe stato manipolato per accusare i Mottola. Ma per l’accusa, al contrario, il brigadiere sarebbe stato spinto a ritrattare da Vincenzo Quatrale, il vice di Mottola, in seguito assolto dalle accuse di istigazione al suicidio. La famiglia Mollicone spera ora che il nuovo processo faccia emergere elementi determinanti per ottenere finalmente giustizia. La battaglia legale continua e potrebbe riscrivere una delle vicende più oscure della cronaca italiana.