Il Made in Italy di SkinLabo: cura della pelle e sostenibilità
  • 2 mesi fa
Milano, 5 mar. (askanews) - Un'azienda italiana nata a Torino nel 2016 e che in questi anni ha raggiunto due milioni di consumatori in quasi 20 Paesi in Europa e negli Stati Uniti. SkinLabo è una digital company che opera nel mondo della cura della pelle e che costruisce il proprio business anche intorno alla propria italianità."Siamo 100% italiani - ha detto ad askanews Enrico Maria Tricarico, CEO di SkinLabo - produciamo totalmente in Italia, avvalendoci di laboratori di ricerca italiani, i migliori che abbiamo a disposizione in Italia e questo ci permette fondamentalmente di arrivare sul mercato con una velocità elevata, interpretare velocemente i bisogni dei consumatori, anche i bisogni emergenti, e tradurli in prodotti di altissima qualità, con grandi performance, evitando anche quelle che sono le turbolenze internazionali sui prezzi o sulla disponibilità di materie prime, perché anche l'approvvigionamento di materie prime è quasi totalmente locale. E questo andando a realizzare dei prodotti con altissime percentuali di principi attivi all'interno, eliminando tutti quei prodotti, tutti quegli componenti che non sono necessari. Ci piace dire che abbiamo delle formule clean".Questo si traduce in una grande maggioranza di prodotti che non hanno profumi o coloranti, ma solo gli ingredienti che garantiscono l'efficacia del prodotto. Il secondo elemento, per Tricarico, è la laboratorialità, che è anche nel nome dell'azienda, e permette di sviluppare soluzioni che puntano ad andare incontro alle richieste dei consumatori. "Andando anche a utilizzare una black list - ha aggiunto il CEO - di materie prime che non vogliamo nei nostri prodotti ed è anche più stringente di quella prevista dai regolamenti europei".Da qui il ragionamento si allarga al tema della sostenibilità, della neutralità carbonica e plastica, nell'ottica di completare la qualità del prodotto con il basso impatto sull'ambiente. E per il futuro SkinLabo punta a crescere lungo due assi. "Il primo è la crescita dell'awareness: abbiamo stanziato per il prossimo triennio - ha proseguito - oltre 3 milioni di euro per la comunicazione, sia nel nostro canale tradizionale da cui nasciamo e deriviamo che è quello digitale, con le vendite dirette al consumatore, ma anche per la parte di retail che è un progetto nato da poco e che ci sta dando grandissime soddisfazioni e che a breve ci porterà ad avere oltre 400 punti vendita in Italia e oltre 100 in Spagna".Il secondo aspetto è l'internazionalizzazione. "A oggi abbiamo ancora un peso dell'Italia pari al 50% - ha concluso Enrico Tricarico -. Nei prossimi tre anni vogliamo completamente stravolgere questo equilibrio e crescere in maniera overproporzionale, soprattutto nel resto d'Europa, per diventare un brand definitivamente globale". Che vuole portare nel mondo un Made in Italy di qualità.
Consigliato