Bolt punta su una micromobilità più accessibile e sicura

  • 6 mesi fa
Milano, 7 nov. (askanews) - Bolt, società estone di micromobilità in sharing e altri servizi, presente in Italia con una flotta di circa 3mila monopattini e bici elettriche a Milano, Torino, Reggio Emilia e Modena, lancia una serie di iniziative che per migliorare sicurezza, accessibilità e inclusione che tengono conto delle richieste di cittadini e autorità locali. "Ci sono due aspetti importanti da una parte quello di andare a aiutare e educare i nostri utenti quindi quelli che utilizzano i servizi e con diversi tipi di educazione dal parcheggio corretto tramite intelligenza artificiale, alle sanzioni. Dall'altra parte andare invece ad aiutare le persone che non sono nostri utenti ma che ovviamente devono convivere con i nostri mezzi sulle strade di tutti i giorni", spiega Fabio Re, Country Manager Bolt Italia.Fra le novità, "Bolt for All" che offre uno sconto del 50% sulla tariffa a studenti, persone in cerca di lavoro o che ricevono un reddito sociale. Insieme a Youable, associazione per le persone con disabilità, invece saranno rese disponibili le handbike che sono azionabili con le braccia, mentre per evitare intralci agli ipovedenti sono stati introdotti adesivi in Braille su tutti i mezzi in sharing. Sempre per la sicurezza è stato lanciato il servizio CityFix che permette agli utenti di segnalare sull'app Bolt problemi di viabilità e suggerire miglioramenti alle infrastrutture.In Italia dove è presente dal 2021 Bolt, unica società di sharing a non applicare il costo di sblocco, punta a diventare numero uno nella micromobilità e a lanciare nuovi servizi già disponibili in altri paesi come food e grocery delivery e il ride hailing cioè il noleggio con conducente. "Al momento in Italia è presente esclusivamente con la micro mobilità e si sta ovviamente valutando a livello aziendale l'ingresso con altri settori della società, principalmente probabilmente raid hailing, che è il core business della società", afferma Re.A pesare sulle prospettive di sviluppo dello sharing, l'obbligo del casco previsto dal nuovo codice che potrebbe avere un impatto negativo con una riduzione stimata delle corse fino al 40%."Chiediamo che il Parlamento in questa riforma del Codice della strada su il casco obbligatorio tenga in considerazione quelle che sono le peculiarità e le differenze tra i monopattini in sharing e il monopattino privato. Il monopattino in sharing ha degli standard di sicurezza molto più elevati e un numero di vittime pari quasi allo zero, mentre invece ancora il comparto dei monopattini privati lascia molto a desiderare nell'ambito della sicurezza", afferma Andrea Vota, Public Policy Manager Bolt Italia.Altro ambito su cui Bolt chiede un intervento è quello della regolamentazione degli Ncc o noleggi con conducente che possono rappresentare una alternativa per affrontare la cronica mancanza di Taxi soprattutto nelle grandi città.

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