L'intelligenza artificiale come leva della conoscenza condivisa
  • 6 mesi fa
Viano (RE), 27 ott. (askanews) - Non si vuole sostituire all'uomo, ma vuole essere al suo fianco. Proprio come uno sparring partner con il pugile, l'intelligenza artificiale è un alleato nel creare, conservare, condividere e applicare la conoscenza, in modo trasversale alle diverse unità e sistemi aziendali. In poche parole: è una leva della conoscenza condivisa. Se ne è parlato a Viano, nel quartier generale di E80 Group che ha invitato manager e dirigenti di eccellenze italiane al convegno "Re-BrAIn".Gabriele Grassi, Digital innovation & communication director E80: "Abbiamo deciso di dar vita a questo incontro ed è stata la prima volta perché riteniamo che sia di grande valore aggiunto l'opportunità di condividere la conoscenza e di dialogare su un tema oggi estremamente importante come quello dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale come potenziamento dell'essere umano proprio per condividere e per migliorare quella che è un'analisi dei dati, un approccio al problem solving, avere una visione di insieme sempre più orizzontale".Mettere l'intelligenza al centro di team, processi e organizzazioni di lavoro, creando sinergie e risposte capaci di incrementare il valore creato dall'impresa. Di questo si è discusso durante l'incontro grazie alle testimonianze dei manager di Ammagamma, Talent Garden, IMA, Danieli e Credem Banca."Noi in questo modo volevamo lanciare un esempio, un esempio di condivisione che speriamo venga accolto non solo da Elettric 80, ma che altre aziende proattivamente poi portino avanti, sempre nell'ottica di creare un mondo digitale nuovo anche basato su un'etica valoriale e una sostenibilità per il futuro dell'essere umano" ha aggiunto Grassi.Il gruppo di Viano ha già fatto la sua parte realizzando oltre 400 Smart Factory nel mondo, installando oltre 2.700 sistemi robotizzati, più di 7.000 veicoli automatici a guida laser e oltre 50 magazzini automatici ad alta densità. "Per quanto ci riguarda l'umano rimane strettamente fondamentale in tutti i temi che oggi si occupano di digitale. Per due motivi principalmente. Uno è che a oggi l'intelligenza artificiale non può emulare né coscienza né emozioni, dal mio punto di vista ovviamente dico questo, ma credo che sia abbastanza realistico. L'altro è che ci sono qualità dell'essere umano che non possono essere digitalizzate. Se parliamo di intuizione, immaginazione, creatività ed etica, sono qualità che diventeranno sempre più importanti in futuro proprio nell'ottica di approcciare alla creazione a questi sistemi".Un impegno concreto per i 1.250 dipendenti dislocati tra Viano e le 14 sedi dislocate in tutto il mondo.
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