Trapianti, Cardillo (ISS): serve cura integrata per qualità vita

  • 2 anni fa
Roma, 11 ott. (askanews) - "L'incontro di oggi in Regione Lazio è particolarmente importante perché si pone come obiettivo quello di esplorare le criticità di tutto il percorso che va dalla donazione degli organi al trapianto, con un focus particolare nella gestione del post-trapianto, che è un periodo particolarmente delicato, che riguarda un paziente che ha appena ricevuto un organo. Si tratta di un paziente "fragile, che deve ricevere una cura integrata, non solo presso l'ospedale centro trapianti, ma anche presso le strutture territoriali che devono concorrere a questa terapia. C'è quindi anche un tema di integrazione tra le strutture sanitarie che partecipano alla cura di questi pazienti, con l'obiettivo di preservare questo bene prezioso, ovvero l'organo trapiantato che ha ridato la vita a questo malato. Ma l'obiettivo è anche quello di garantire una vita qualitativamente valida, eccellente, grazie ad un approccio multidisciplinare e multifattoriale". Lo ha detto Massimo Cardillo, direttore generale Centro nazionale trapianti (Cnt) dell'Istituto superiore di sanità (Iss), a margine del convegno "La donazione, una ricchezza che non va mai sprecata", svoltosi a Roma presso la sala Tevere della Regione Lazio, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Alessio D'Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, e Annarita Egidi, AD Takeda Italia.

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