Rovigo, truffa fondi Covid, bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio: 1 arresto e 5 denunce (30.08.22)

  • 2 anni fa
https://www.pupia.tv - Si è conclusa con la denuncia di 6 persone, di cui una arrestata, numerose perquisizioni tra le province di Rovigo e Venezia e un sequestro per oltre 500mila euro, un’operazione condotta dai finanzieri della Tenenza di Adria e coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bigiarini.

L’indagine è stata avviata a seguito dei sospetti addensatisi sulla richiesta avanzata da una società cooperativa del Basso Polesine, operante nel settore ittico, che nella fase più acuta della pandemia aveva richiesto e ottenuto l’erogazione di un finanziamento garantito dallo Stato ai sensi del “Decreto Liquidità” per 450mila euro, attestando di possedere i relativi requisiti di legge.

In base alla documentazione prodotta la cooperativa vantava bilanci multimilionari e una apparente rete commerciale presente sia in Italia che all’estero. Tuttavia, ottenute le risorse pubbliche, la cooperativa aveva iniziato a far registrare molteplici insoluti per centinaia di migliaia di euro nei confronti di svariati partner commerciali, alternativamente non pagando o non restituendo la merce ricevuta, sfociate poi nella presentazione di 2 querele da parte di un’azienda spagnola e di una irlandese che lamentavano di essere state vittima di truffe perpetrate dai rappresentanti della cooperativa, subendo danni per oltre 130mila euro. Altre anomalie sono state rilevate dall’incrocio dei dati dichiarativi e di bilancio con quelli estratti dalle banche dati, dai quali era emerso che la cooperativa non aveva mai presentato dichiarazioni fiscali dal 2019 e per le annualità precedenti mai emesso fatture.

Da approfondimenti la struttura aziendale è risultata essere invece una realtà fittizia, priva di dipendenti e di struttura commerciale, una società-relitto inattiva, gestita apparentemente da una compagine di soggetti rivelatisi dei meri prestanome manipolati dall’esterno, privi di qualsiasi competenza imprenditoriale. Peraltro, a conclusioni analoghe era giunto il Tribunale di Rovigo che il 17 febbraio scorso ne aveva dichiarato il fallimento.

Dominus occulto e mente dell’ attività illecita è risultato essere un cinquantenne originario di Chioggia (Venezia), il quale ha presentato un bilancio falso per ottenere un finanziamento di 450mila euro garantito dallo Stato e poi compiendo una serie di distrazioni patrimoniali e truffe a danno di fornitori, imprenditori nazionali e stranieri, mediatori creditizi e istituti di credito, reiterando la condotta fraudolenta dal 2020 ad oggi e approfittando dello stato d’emergenza concomitante alla pandemia.

All’esito di perquisizioni eseguite a Porto Viro (Rovigo), Taglio di Po (Rovigo) e Chioggia, il capo del sodalizio criminale è stato tratto in arresto e posto ai domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico. Nei suoi confronti e di un altro degli indagati disposta anche l’interdizione dall’esercizio di qualsiasi impresa per 12 mesi. (30.08.22)

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