Messina - Frode fiscale, sequestri per 300mila euro a società di commercio libri (24.05.22)
  • 2 anni fa
https://www.pupia.tv - I finanzieri del comando provinciale di Messina hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di una società attiva nel commercio all’ingrosso di libri e del suo rappresentante legale, colpito dal divieto di esercitare imprese o uffici direttivi di persone giuridiche per la durata di otto mesi, con contestuale sequestro di denaro e beni per un valore complessivo di oltre 300mila euro.

Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura, interviene nella fase delle indagini preliminari che hanno fatto emergere un articolato sistema di frode fiscale. Le Fiamme gialle della Tenenza di Patti eseguivano un mirato controllo fiscale volto a ricostruire, in capo alla persona giuridica investigata, i ricavi effettivamente conseguiti nell’annualità 2019, in cui aveva omesso di presentare all’Amministrazione Finanziaria l’obbligatoria dichiarazione dei redditi. In tale contesto, l’attenzione dei finanzieri veniva attratta dall’indicazione, nel bilancio aziendale dell’anno 2016, tra le rimanenze di magazzino, di ben 18 bancali di libri, del valore di oltre 1 milione e 200mila euro: un rilevante importo di cui, tuttavia, si aveva traccia documentale in contabilità sino all’agosto del 2018.

Sentito dagli investigatori, il rappresentante legale produceva documentazione attestante il trasferimento di tale imponente materiale in un magazzino di un’altra società, a Siracusa; il successivo sopralluogo, tuttavia, restituiva una realtà completamente difforme: all’indirizzo indicato sulle carte corrispondeva una civile abitazione, persino il portalettere di Poste italiane non conosceva la società, oltre a non essere presente alcun dipendente.

Ad avvalorare le accuse ha contribuito anche la storia imprenditoriale dell’indagato, già protagonista, insieme ad un terzo soggetto, di analoghe condotte: società gestite sino alla soglia dello stato di insolvenza, poi oggetto di cessioni di quote e cambio degli amministratori, con successivo cambio di sede e denominazione, prima di indirizzarsi verso il preannunciato fallimento.
Proprio per tali ragioni, le investigazioni sono state ritenute non affatto estemporanee e occasionali, bensì la risultante di “un più complesso programma delittuoso, rappresentativo di una capacità criminale ben più strutturata nel quale l’attività d’impresa diventa lo strumento per realizzare lauti ed illeciti guadagni, anche in danno dell’erario”. (24.05.22)
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