Roma - Tor Bella Monaca, arrestato latitante del clan Cordaro (27.08.19)

  • 5 anni fa
https://www.pupia.tv - Gli agenti della Squadra mobile di Roma e del Nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria il 25 agosto scorso hanno arrestato, a Monterotondo, Valentino Iuliano, 29 anni, membro della famiglia Cordaro, ritenuto un clan di Tor Bella Monaca. Un clan sgominato nel luglio del 2016, con l'operazione “R9”, che aveva portato all'esecuzione di 37 misure cautelari per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, violazione della normativa sulle armi, riciclaggio, ricettazione, truffa ai danni dello stato, falso, omicidio e tentato omicidio.

Iuliano era latitante da tre mesi. A fine maggio, ristretto in custodia cautelare per l’operazione “R9”, si era reso latitante a seguito di un’errata dimissione dal carcere di Tolmezzo, avvenuta dopo la sua assoluzione in un altro procedimento penale per il quale era stata disposta dal giudice l'immediata liberazione. Appresa la notizia della sua scarcerazione era stato poco tempo dopo dichiarato lo stato di latitanza. Le indagini hanno riscontrato un ormai consolidato clima di omertà e collaborazione tra criminali evidenziato nelle ultime attività investigative a Tor Bella Monaca e definitivamente certificato dalle ultime condanne nei procedimenti dove era imputato anche lo stesso Iuliano.

Si tratta, secondo gli inquirenti, di un personaggio criminale di primaria importanza nel contesto di Tor Bella Monaca: attualmente è imputato nell'ambito di un procedimento penale presso la IV Sezione Penale del Tribunale di Roma, quale promotore di un agguerrito sodalizio criminale composto da decine di sodali, gran parte dei quali è stata condannata, con rito abbreviato a pesantissime condanne: oggetto delle contestazioni, oltre al traffico di droga, vi era la continua disponibilità di armi, anche da guerra, peraltro oggetto di sequestro. Alcuni dei membri dell'associazione sono stati anche condannati nel corso di un parallelo dibattimento presso la Corte D'Appello, con l'aggravante mafioso che ha caratterizzato numerosi atti emersi nel corso delle indagini.

La pericolosità sociale e la continua disponibilità di armi da fuoco da parte di Iuliano è peraltro certificata da diversi dati oggettivi: oltre alle armi sequestrate in due diverse occasioni al sodalizio criminale da lui capeggiato (due fucili Ak47, numerose pistole, un fucile a pompa e munizioni all'interno di un appartamento “bunker” del sodalizio a Tor Bella Monaca) per ben due volte il medesimo, allorché era stato da poco posto in libertà, era stato tratto in arresto dalla Polizia con armi da fuoco al seguito. Il primo episodio è del 2013, quando venne arrestato in possesso di una pistola calibro 38. Il secondo nel 2016, arrestato, proprio da personale della Squadra Mobile, poiché trovato in possesso di un'arma da sparo, una pistola semiautomatica, con relativo caricatore e munizionamento, pronta all'uso con il colpo “in canna”. (27.08.19)

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