Aung San Suu Kyi diserta l'ONU
  • 7 anni fa
La leader birmana Aung San Suu Kyi non parteciperà all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in programma a fine mese. L’ufficio della premio Nobel per la pace, da giorni al centro delle critiche per le sue tiepide posizioni in merito alla repressione contro i Rohingya nel suo Myanmar, ha imputato la defezione proprio alla crisi in corso.

L’esodo di 370.000 cittadini di etnia rohingya verso il Bangladesh è conseguenza di una violenta repressione scatenata dal governo in seguito a una ondata di attentati attribuiti ai ribelli della stessa minoranza etnica, che è di religione musulmana.

Una repressione, secondo le organizzazioni umanitarie, sproporzionata e tale da configurare una vera e propria pulizia etnica.

“Siamo chiari: il punto non è se la seduta sia chiusa o aperta. Il punto è il messaggio unitario del Consiglio di Sicurezza al governo di Myanmar con la richiesta di mettere fine alle violenze in corso”.

Almeno 8000 profughi, secondo le Nazioni Unite, si trovano attualmente intrappolati a ridosso del confine in una zona cuscinetto di 16 ettari, circondata da mine e filo spinato, senza cibo nè acqua,